Non è un bel nome, Pino. Mio zio si chiamava Pino. Ho sempre pensato che fosse un nome grigio, scialbo, di gente che si riempie di rughe nei primi anni di vita. Che poi è un diminutivo, di cosa non si sa bene, Giuseppe, Giuseppino, Pino, come l’evoluzione dalle amebe alle giraffe, solo che qui è un’evoluzione all’incontrario, perché va sempre peggio. Per questo mi piacciono di più gli abeti, per il nome. La differenza l’ho scoperta da poco, dipende dagli aghi, da quanti sono e da come si dispongono, una volta li distinguevo solamente perché gli abeti si addobbano a Natale e i pini restano spogli. ...