Europee 2014: WWF e Altromercato chiedono l’impegno dei candidati
Se – come dimostrano i tanti sondaggi condotti in vista delle prossime elezioni europee – la difesa dell’ambiente è per i cittadini UE un tema di vitale importanza, perché nei programmi della maggioranza dei partiti politici questa materia finisce per diventare il più delle volte un corollario, uno scontato sottointeso?
Per cercare di ridurre questo divario è intervenuto anche il WWF, che con la campagna “Creare una nuova Europa per il Pianeta”, invita i futuri eurodeputati a sottoscrivere – fino al 23 maggio – il Manifesto, formato da 28 proposte presenti sulla piattaforma online creata appositamente in tutte le lingue dei Paesi dell’Unione.
L’appello ruota attorno a nove priorità ambientali che dovranno costituire un Impegno di Legislatura per chi sarà eletto. 1. affrontare il cambiamento climatico, 2. passare ad un’economia efficiente nell’impiego delle risorse, 3. fermare la perdita di biodiversità, 4. incoraggiare consumi più sani, equi e sostenibili, 5. assicurare acque pulite e salubri, 6. salvaguardare l’ambiente in modo da garantire il benessere umano in tutto il mondo, 7. bloccare il commercio illegale di legname e fauna selvatica, 8. garantire un’agricoltura sostenibile, 9. ripristinare gli stock ittici.
Una presa di coscienza che viaggia in due direzioni. Dai futuri eurodeputati verso i propri elettori, nel senso che i politici possono aderire al Manifesto mostrando così il proprio impegno (anche se il nodo sarà vedere se poi lo manterranno); e dai cittadini verso i rappresentanti parlamentari, poiché ciascuno può inviare al partito che intenderà votare il 25 maggio un messaggio contenente le proposte del WWF invitandolo così ad includere i temi green nella propria campagna elettorale. L’azione dell’associazione mira, quindi, a rendere consapevoli tutte le parti coinvolte del fatto che nei prossimi cinque anni si dovranno fare scelte decise verso la sostenibilità e per ridurre l’impronta ecologica dell’Europa, a sostegno di soluzioni economiche più innovative ed efficienti, che sostengano le start up delle imprese verdi, fiscalità ambientale e coraggio in campo energetico.
“L’ambiente può essere il trampolino di lancio per il futuro dell’Europa – spiega Dante Caserta, presidente del WWF Italia – e la green economy la chiave per uscire dalla crisi economica. L’Unione Europea ha il potere di condurci in una nuova era, quella in cui produciamo e consumiamo pensando ad un Solo Pianeta. Questa è l’unica strada percorribile per proteggere le nostre risorse naturali e garantire, allo stesso tempo, stabilità economica e occupazione. Sono proprio i deputati che vinceranno le elezioni ad avere il potere di votare su questioni chiave e rendere questa trasformazione una realtà”.
Il momento storico non è certo dei migliori, la fiducia del cittadino verso l’Unione Europea ha raggiunto il minimo storico con solo il 31% dei consensi, le istituzioni UE sono quindi sottoposte a severe critiche. Nonostante ciò, però, secondo Eurobarometro, il 95% dei cittadini europei percepisce la protezione dell’ambiente come importante e l’81% dà il proprio consenso sulla normativa ambientale di derivazione comunitaria, considerando decisioni come le Direttive in difesa delle specie selvatiche e delle acque, i limiti imposti dall’Unione alla presenza di sostanze chimiche negli alimenti, o la Rete Natura 2000 che ha permesso di salvare habitat preziosi e ancora oggi integri, interventi di vitale importanza per la salvaguardia del nostro Pianeta.
Tuttavia, la leadership europea in campo ambientale non deve essere data per scontata, ma deve essere sostenuta ed implementata. Non solo in sede UE, ma sui palcoscenici mondiali. Tanti saranno, infatti, gli appuntamenti che attendono i rappresentanti del vecchio continente da qui alla fine dell’anno. Primo fra tutti il Summit sul Clima che si terrà il 23 settembre 2014 a New York e che aprirà i lavori dell’Assemblea Generale. Tema dell’incontro saranno i nuovi obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Seguirà poi la “COP 12″ sulla biodiversità in Corea del Sud ad ottobre 2014 e la “COP 20″ sul clima in Perù a dicembre. I due incontri serviranno da apripista in preparazione della “COP 21″ del 2015 a Parigi. Dal 12 al 19 novembre 2014 ci sarà, infine, il Congresso Mondiale IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) sui Parchi.
Un’idea simile a quella del WWF è stata realizzata dalle associazioni che nei paesi UE si occupano di Commercio Etico. Con la Campagna internazionale “Vote for Fair Trade” (#VOTE4FT) si chiede ai candidati alle elezioni europee l’inserimento del tema del Commercio Equo e Solidale nell’agenda politica del prossimo Parlamento Europeo. Un’azione di lobby da non sottovalutare visto che il Fair Trade Movement conta 2,5 milioni di produttori da 70 paesi diversi, 4.000 negozi e oltre 100.000 volontari.
Promossa in Italia da Altromercato e AGICES – l’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale – l’iniziativa, attraverso la mobilitazione dei cittadini-consumatori, chiede, inoltre, di sostenere politiche finalizzate a una maggiore giustizia nel commercio internazionale. Cinque i punti da sottoscrivere. 1. economia centrata sulle persone, sui diritti dei lavoratori e dell’ambiente, 2. filiere responsabili, eque e solidali in tutti i passaggi, senza prevaricazioni e abusi di potere, 3. ingresso sul mercato europeo di piccoli produttori svantaggiati del Sud del Mondo e non solo, 4. politiche commerciali rivolte al benessere economico, sociale ed ambientale di tutti, 5. promozione del commercio equo e solidale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. L’elenco è, inoltre, accompagnato da un dossier di approfondimento per spiegare ai candidati l’importanza e il ruolo del commercio etico, nonché l’influenza delle politiche europee sui piccoli produttori, artigiani e contadini marginalizzati di tutto il mondo. Le informazioni su ciò che ogni candidato si impegnerà a fare una volta eletto saranno disponibili online. Le attività della campagna continueranno anche dopo le elezioni per assicurare che i rappresentanti eletti rispettino i loro impegni.
Al Manifesto hanno già aderito i tre candidati alla presidenza della Commissione Europea. Ska Keller, che corre con i Verdi Europei, Jean-Claude Juncker delle fila del Partito Popolare e Martin Schulz, attuale Presidente del Parlamento Europeo e candidato socialista.
Beatrice Credi