Una stella che danza per l’ambiente: Carla Fracci
Ha calcato le scene di tutto il mondo, interpretando i ruoli più romantici e drammatici: la Giselle danzata con Bruhn è indimenticabile e ne venne tratto addirittura un film. È membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera e ha diretto il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, dell’Arena di Verona e del Teatro dell’Opera di Roma. Carla Fracci è sicuramente una delle ballerine più brave e note che l’Italia abbia mai avuto. Nel privato, però, è una donna amabile e piena di curiosi interessi. Il marito Beppe Menegatti, che è anche regista di molte sue interpretazioni, la accompagna con un’autentica devozione. Ma Carla è anche una mamma e una nonna serena. Il suo impegno, in questi ultimi anni, è a favore dell’ambiente.
D) Tutti la riconoscono come una delle più grandi ballerine non solo italiane, ma anche internazionali. Etoile si nasce o si diventa?
R) Si pensa comunemente che étoile si nasca, ma non è così. Certo, ognuno di noi nasce con un’attitudine particolare, ed io sono nata con una predisposizione alla danza. Ma poi occorre lavoro serio e rigore per trasformarsi, da semplice ballerina, in una vera etoile.
D) Per assecondare la sua carriera ha dovuto compiere molte rinunce?
R) Quando hai preso una decisione, quando lotti per un obiettivo di lavoro e di vita, allora le rinunce vengono da sé e non le consideri tali. Certamente bisogna partire dalla premessa che non tutto è permesso e che occorre sostenere dei sacrifici. Ma molte volte nel mondo della danza si favoleggia di rinunce che, invece, non esistono…
D) Ad esempio?
Prima di tutto non è vero che per essere una brava ballerina e per mantenere quindi il tuo corpo in perfetta forma devi rinunciare alla maternità. Io ho un figlio, Francesco, e ora sono addirittura nonna. Poi, soprattutto, non è assolutamente vero che bisogna essere magre a costo di non mangiare. Ovviamente devi aver cura del tuo corpo, occorre cautela, ma il cibo non deve essere un sacrificio, anzi: per essere una perfetta ballerina devi avere una salute di ferro e quindi bisogna mangiare. Oggi, io sono una donna ‘estremamente adulta’ e posso dire che parte del mio successo è dipeso dall’avere avuto grande attenzione alla mia salute fisica e a quella morale.
D) Cosa intende per salute morale?
R) La salute morale è quella che ci permette di essere in armonia con il nostro corpo. Significa prendersi cura di sé, della propria mente e del proprio spirito, coltivando le proprie attitudini. La salute morale ti permette di non invidiare, di essere sempre in contatto con la verità della vita.
D) Come ha capito che sarebbe diventata una stella della danza?
R) Nella vita e nella carriera ho incontrato dei veri maestri: sono stati loro a darmi la giusta consapevolezza della mia arte. Soprattutto, mi hanno insegnato a prendere ‘le misure’ del mio lavoro, che è importante come quello degli altri: un contadino, un infermiere, un giornalista… Il lavoro gratifica sempre chi lo svolge e per questo deve essere tenuto tutto in eguale considerazione.
D) Come fa a mantenersi così bella, nonostante l’età?
R) Semplice: rifiuto qualsiasi tipo di botulino e di plastica. Ho dei modelli di donne straordinarie che non si sono lasciate toccare dal tempo: Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, mia nonna, che è stata una straordinaria contadina, e soprattutto Madre Teresa di Calcutta: ho avuto il grandissmo onore di ricevere dalle sue mani un piccolo scritto e questa esperienza è rimasta per sempre dentro di me. Il divenire del fisico è un fatto normale. Non si tratta di non avere il senso della cura di sé, ma è bello essere vecchi assecondando lo scorrere del tempo. E poi, ovviamente, fare danza fa bene. A tutti. Per questo io credo che più scuole di danza nascano e più si vada verso la civiltà e il benessere. Del resto, la danza è anche un grande conforto del dolore.
D) Lei è stata presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente e ambasciatrice di buona volontà della Fao. Perché questa attenzione alla natura?
R) Penso che l’ambiente sia, oggi, la realtà che ha più bisogno di aiuto e di difesa, perché quello che viene compiuto ai suoi danni è uno dei più gravi delitti commessi al giorno d’oggi. È ammirevole l’impegno di quanti lavorano e combattono per l’ambiente e per gli animali, persone veramente straordinarie e degne della nostra riconoscenza.
D) A parte gesti eclatanti, c’è qualcosa che possiamo fare noi nel nostro quotidiano?
R) Certamente! L’ambiente lo si difende anche con i gesti piccoli, di ogni giorno. Trovo molto bella l’iniziativa di Parigi: fumare e buttare mozziconi per strada è considerato un reato. Secondo me, questa è un’ottima proposta. Ma, al di là dei singoli gesti, il rispetto dell’ambiente deve essere un fatto intimo…
D) Cioè?
R) Bisogna insegnare ad amare l’ambiente, affinchè diventi parte di noi stessi. Credo che i nonni e i genitori debbano impegnarsi ad educare i più piccoli su queste tematiche. Tutto è rispetto dell’ambiente, anche i gesti più insignificanti. Pochi giorni fa, ad esempio, passeggiavo per Roma con i miei nipoti e ci siamo fermati ad ammirare, tra le rovine del Foro Romano, piccoli ciuffi d’erba che crescevano tra le pietre, segno che l’inverno sta finendo. Accanto a noi, c’era una persona, però, che strappava quell’erba, e io ho cercato di spiegare ai miei nipoti che era come se stessero strappando i capelli a un bambino… è da piccoli che deve nascere l’attenzione a tutto quello che ci circonda.
D) Crede che la danza sia “in sintonia” con l’ambiente?
R) Sì, perché entrambi esprimono armonia, bellezza e leggerezza. Purtroppo, anche il mondo della danza è afflitto da alcuni mali: persone che bevono o fumano troppo… Io sono molto d’accordo con l’oncologo Umberto Veronesi quando mette al bando tutti gli stravizi e limita il consumo della carne. Per me, anche questa è attenzione all’ambiente.
D) Un suo sogno per il mondo della danza?
R) Vorrei che in tutte le città più importanti rinascessero le compagnie di danza e balletto, eliminate dall’incuria di molti direttori di teatro.
D) E un sogno per l’ambiente?
R) Mi piacerebbe che non facesse più notizia quando le persone decidono di fare la pulizia delle spiagge o dei parchi, perché allora il rispetto della natura sarà diventata un’abitudine.
Agnese Pellegrini