Home » Bollettino Europa »Rubriche » Tre euro al chilo. Eurostat calcola la produttività delle risorse naturali italiane:

Tre euro al chilo. Eurostat calcola la produttività delle risorse naturali italiane

luglio 25, 2016 Bollettino Europa, Rubriche

Nell’Unione Europea l’Italia è ai primi posti per quanto riguarda la produttività delle risorse naturali e per il miglioramento dell’efficacia del loro utilizzo. Due fenomeni che dovrebbero rendere la crescita economica del nostro Paese sempre più “sostenibile”. A dirlo è un recente rapporto Eurostat della Commissione Europea, che fa il confronto tra l’anno 2000 e il 2015 e in cui si calcola la produttività delle risorse come il rapporto tra il PIL e il consumo nazionale delle materie prime. Il nostro Paese risulta terzo sui 28 con la più alta produttività quantificata in 3,04 euro per kg di risorse naturali, preceduta solo da Olanda e Gran Bretagna, prime con entrambe 3,44 euro/kg, e Lussemburgo, secondo con 3,39. Negli ultimi posti, invece, con una produttività inferiore all’euro, Bulgaria (0,28), Romania (0,31) Estonia e Lettonia (0,50), Polonia (0,64), Lituania (0,80) e Ungheria (0,88).

L’Italia si posiziona terza anche per il maggior aumento della produttività delle risorse naturali negli ultimi quindici anni, pari a un balzo del +85,4%. Un miglioramento ancora più significativo è stato registrato solo da Spagna e Cipro, primi entrambi con +120,3%, e Irlanda, seconda con +98,2%. In alcuni Paesi è stato invece registrato un peggioramento nella produttività: Romania (-35,8%), Estonia (-19,1%) e Malta (-7,6%).

Il centro di statistica europeo spiega la performance italiana con la diminuzione del consumo nazionale delle materie prime, dalla biomassa al petrolio sino ai minerali non metallici, calcolata come l’estrazione nazionale di materie prime più le importazioni meno le esportazioni.

Possiamo dunque tirare un sospiro di sollievo credendo che la nostra economia stia finalmente iniziando a rispettare i limiti imposti dal pianeta che tutti abitiamo? Non proprio, per una serie di ragioni, micro e macro.

La prima. L’Italia, nonostante i discreti risultati raggiunti negli ultimi anni, non ha nessuna strategia nazionale in merito all’utilizzo efficiente delle risorse.

La seconda. Il calcolo effettuato da Bruxelles viene fatto attraverso il DMC, Domestic Material Consumption. Secondo questo criterio, nel corso dell’ultimo anno la produttività delle risorse nell’UE è arrivata ad una media di 2,00€/kg, il 35,4% in più rispetto al 2000. Questo significa che, mentre il PIL è aumentato, la quantità di materiali incorporati nei beni che produciamo, utilizziamo e consumiamo è diminuita. Tuttavia, la produttività delle risorse è influenzata da moltissimi fattori. Inoltre, il DMC non dice tutto. Altri indicatori come l’RMI (Raw Material Input - le materie prime importate) o l’RMC (Raw Material Consumption – volume totale delle materie prime utilizzate, includendo quelle importate) esprimono assai meglio la complessità delle risorse naturali ‘fagocitate’ dall’economia. Perché guardano a tutte le materie prime coinvolte nei processi produttivi.

Ampliando lo spettro le cifre si gonfiano circa di un terzo (del 28% circa nel 2013), il che significa milioni di tonnellate in più. L’import di materie prime (energia inclusa) incide, per esempio, sui conti europei per l’astronomico importo di 528 miliardi di euro (dati del 2010), equivalente a circa il 30% dell’import totale europeo. Lo stesso possiamo dire per le emissioni di gas serra legate alle attività umane. Il RMC rientra tra gli indicatori “desiderati” all’interno della strategia UE “Per un utilizzo efficiente delle risorse”, ma sono necessari ulteriori sviluppi per armonizzare i relativi risultati.

C’è poi una terza ragione per non dormire tranquilli. Dati alla mano, i consumi della popolazione dell’intero pianeta sembrano inarrestabili. Le risorse naturali diminuiscono nel mondo, più velocemente di quanto la natura riesca a ricrearne. L’estrazione globale delle risorse è aumentata del 65% solo tra il 1980 e il 2007, e se oggi nei paesi OCSE è pressoché stabile, continua a crescere nelle economie emergenti. A tal punto che l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha stimato un nuovo raddoppio al 2030.

 

 

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende