OGM: l’Europarlamento vota NO, ma Consiglio e Commissione non ascoltano
Pubblichiamo la lettera aperta che 6 europarlamentari di diversa appartenenza politica hanno diffuso ai media per denunciare l’indifferenza del Consiglio e della Commissione UE nei confronti dell’ennesimo voto del Parlamento contro l’autorizzazione degli OGM in Europa.
Il 1° marzo 2018 il Parlamento europeo ha votato per l’ennesima volta contro l’autorizzazione degli OGM in Europa. Siamo 6 Europarlamentari di 6 paesi diversi e appartenenti a 6 diversi gruppi politici. Insieme negli ultimi 4 anni abbiamo depositato 22 obiezioni contro l’autorizzazione di OGM in Europa.
Oggi, come nelle votazioni precedenti, queste obiezioni hanno incassato una maggioranza significativa nella plenaria del Parlamento. Nonostante questo, per ben 22 volte, il Consiglio dell’UE non ne ha tenuto conto in alcun modo e la Commissione UE ha dato il via libera all’autorizzazione degli OGM, per la maggior parte resistenti al glifosato, in sfregio alla bocciatura esplicita che abbiamo voluto segnare sul piano politico.
La disfunzione che continuiamo ad osservare a fronte dell’incessante autorizzazione degli OGM sta facendo esaurire la nostra pazienza. Per questo cogliamo l’occasione per ricordare che il Parlamento è l’unica istituzione dell’UE eletta a suffragio universale e per sottolineare che ignorare le posizioni del Parlamento finirà per indebolire l’Unione nel suo insieme, rendendo sempre più evanescente l’espressione della sovranità popolare. In questo senso, il caso degli OGM è particolarmente significativo.
Siamo di fronte a una procedura che nega la democraticità dei processi che dovrebbero essere alla base dell’UE. Al di là della nostra appartenenza a gruppi politici diversi, il nostro comune obiettivo è garantire che le regole che disciplinano l’autorizzazione degli OGM corrispondano all’espressione di una maggioranza. Le nostre obiezioni sono un baluardo, con il quale cerchiamo di difendere le prerogative del Parlamento e, allo stesso tempo, sono l’espressione della debolezza della nostra comune ambizione.
Dietro a questo voto c’è il pieno riconoscimento del principio di precauzione. L’UE è attualmente dipendente dai modelli agricoli dei paesi terzi, basati sugli OGM. Noi vogliamo che si faccia luce su queste scelte, nascoste agli occhi dei cittadini e dei consumatori. Consideriamo che il prerequisito per qualsiasi scelta che ricade sulla popolazione sia l’applicazione del principio di precauzione.
Pertanto chiediamo alla Commissione europea di considerare la sfiducia che deriva da queste decisioni che impattano, a loro volta, sui nostri modelli alimentari. Chiediamo di ascoltare il messaggio popolare di cui il Parlamento europeo si è fatto espressione. La nostra comune battaglia, che va oltre le rispettive appartenenze politiche, è per più democrazia e per più trasparenza.
Eleonora Evi (M5S – EFDD), Guillaume Balas (S&D), Lynn Boylan (GUE), Valentinas Mazuronis (ALDE), Sirpa Pietikäinen (EPP), Bart Staes (GREENS)