Finanza e imprese: un nuovo patto per la sostenibilità?
Gli indignati di tutto il mondo premono e mettono alle strette, come non era mai successo prima, le istituzioni finanziarie. I governi arrancano e non riescono a trovare soluzioni adeguate alla crisi. Ma i cambiamenti climatici e l’inquinamento globale non aspettano e avanzano inesorabilmente. Chi finanzierà dunque la necessaria rivoluzione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica? Difficilmente gli Stati avranno risorse sufficienti e la reponsabilità ricadrà nelle mani di banche, imprese e investitori. Questa sfida è raccolta nel nuovo volume di Intesa Sanpaolo “Fare energia con l’impresa. Guida agli strumenti per investire nelle energie rinnovabili“, di cui pubblichiamo la prefazione del Prof. Andrea Beltratti, Presidente del Consiglio di Gestione della banca.
La recessione del 2009 ha apparentemente distolto l’interesse dalle tematiche ambientali. In Europa, la diminuzione delle emissioni di CO2, dovuta alla fase di rallentamento dell’attività economica, ha ridotto i prezzi di mercato dei certificati di emissione. In Australia e Stati Uniti l’idea di introdurre analoghi mercati è stata addirittura abbandonata.
La rilevanza dei problemi connessi all’elevato tasso di disoccupazione mondiale ha, purtroppo, messo in secondo piano la necessità di migliorare l’utilizzo delle risorse ambientali. Tuttavia, nel prossimo futuro, le risorse pubbliche, tradizionalmente importanti per consentire di operare in maniera profittevole anche a fronte di prezzi che non sempre tengono conto delle esternalità negative generate dall’uso di beni scarsi ed inquinanti, potrebbero essere significativamente ridotte dalla necessità di riassorbimento del debito pubblico.
È necessario guardare al lungo periodo. La recessione del 2009 apparirà, allora, come un incidente di percorso senza ripercussioni rilevanti sul livello di produzione. L’utilizzo delle risorse energetiche – rinnovabili e non – proseguirà, aumentando le pressioni sull’ambiente e costringendo le economie a diventare sempre più efficienti. In questo contesto, sono i consumatori, le imprese e gli intermediari finanziari che – avvertendo in maniera più forte il senso di responsabilità - rappresentano l’avanguardia in grado di generare esternalità positive e quindi persuadere gli altri operatori al rispetto dell’ambiente.
Intesa Sanpaolo si impegna in questo campo da tempo e per alcuni buoni motivi. In particolare, rendere possibile il finanziamento di iniziative che hanno un contenuto di produttività sociale superiore a quello privato, operare coerentemente con gli obiettivi di responsabilità sociale che ci siamo dati e dimostrare, al contempo, come la finanza sia in grado di favorire una crescita economica sostenibile nel lungo termine.
Nella maggioranza dei casi ciò che manca non è la volontà di rispettare l’ambiente ma un’informazione chiara, che consenta di scegliere i mezzi più efficienti per raggiungere i propri obiettivi. Questa pubblicazione contribuisce a colmare tale gap informativo, fornendo alle imprese una panoramica di come prodotti e servizi finanziari possono offrire il giusto sostegno ad investimenti utili all’ambiente.
Andrea Beltratti*
*Presidente del Consiglio di Gestione Intesa Sanpaolo