Società Energetica Lucana: buone pratiche di pianificazione energetica del territorio
Mentre il Consiglio di Stato accoglie il ricorso delle amministrazioni locali contro la realizzazione di un impianto eolico off shore al largo delle coste di Abruzzo e Molise, qualche centinaio di chilometri più a sud, in Basilicata, terra di grossi giacimenti di gas e petrolio, si prova ad avviare una lenta conversione alle rinnovabili. Legambiente condanna la posizione degli amministratori abruzzesi e molisani, temendo che “che al posto dell’impianto eolico vengano proposte trivellazioni” e, nell’ambito della presentazione del rapporto Comuni Rinnovabili 2013, premia la Società Energetica Lucana per “l’attività di pianificazione energetica” sul territorio regionale, sostenendo la diffusione delle fonti rinnovabili attraverso la programmazione e la realizzazione di impianti. Con un modello di business originale: “Investiamo parte delle royalties riconosciute alla Regione per la vendita di petrolio e gas nella promozione delle rinnovabili. In questo senso, cerchiamo di invertire il processo culturale, guidando i Comuni nel passaggio dalle fonti energetiche esauribili a quelle rinnovabili e sostenibili”, spiega il presidente Ignazio Petrone.
La Società, a capitale interamente pubblico, operativa dal 2009, in pochi anni ha accompagnato 37 dei 131 Comuni della regione all’adesione al Patto dei Sindaci, impegnandosi a raggiungere e superare gli obiettivi del pacchetto europeo Clima Energia 20-20-20. “Entro l’anno successivo dalla firma, ogni Comune deve presentare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, spiegando gli interventi concreti che intende attuare. Avendo sviluppato competenze specifiche in questo settore, la Società di occupa direttamente di redigere i PAES, seguendo la vocazione energetica di ogni Comune. Una volta che il documento è stato approvato a livello europeo, ne seguiamo anche l’attuazione e ne valutiamo i risultati”. Il primo Piano è stato quello di Potenza, nel 2011, a cui ne sono seguiti dieci l’anno scorso, con l’obiettivo di conseguire al 2020 una riduzione totale di CO2 pari a circa 120.000 tonnellate e un taglio alla CO2 di circa il 27,15% in media per Comune. E altri 16 sono in fase di elaborazione.
Ma l’attività della Società non si è fermata alla sola pianificazione: “In ogni Comune realizziamo noi il primo impianto per la produzione di energia rinnovabile: in questo modo l’amministrazione può contare su energia pulita e un risparmio in bolletta a costo zero, mentre noi ripaghiamo l’investimento grazie agli incentivi del quinto Conto Energia. Abbiamo già realizzato una decina di impianti fotovoltaici, per una per una potenza complessiva di circa 2.000 kilowatt e un investimento totale di 6 milioni di euro”.
L’ultimo è quello entrato in funzione poco più di una settimana fa nel più grande ospedale della Basilicata, il San Carlo di Potenza: “Le pensiline che coprono i parcheggi sono state dotate di pannelli fotovoltaici, per una potenza totale di circa 700 kW. L’impianto alimenta un intero padiglione e permette all’azienda ospedaliera di risparmiare circa 200.000 euro all’anno per la bolletta energetica, mentre noi recuperiamo l’investimento grazie ad altri 200.000 euro annui di incentivi statali”. A Tito, piccolo paese di 7.000 abitanti del potentino, sui terreni del Comune è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 1 megawatt, costato 2 milioni di euro: “La SEL ricava 150.000 euro dalla messa in rete dell’energia e altri 350.000 dagli incentivi del Conto energia. Di questi, 100.000 vanno a finanziare ogni anno la realizzazione di una scuola ad alta efficienza energetica”. In altri casi, sono stati realizzati impianti più piccoli per rendere autosufficienti edifici pubblici di vari tipi: “A Sant’Arcangelo, nel potentino, è stato realizzato anche un impianto da 58 kWp, a servizio del poliambulatorio, mentre a Tursi, in provincia di Matera, una scuola è alimentata interamente dall’energia solare prodotta dai pannelli montati sul tetto”.
La Società Energetica Lucana funziona anche da centrale di committenza: “Nel 2012, i 14 enti pubblici che hanno aderito hanno potuto risparmiare circa un milione di euro sui costi energetici grazie all’acquisto aggregato di energia elettrica e gas. Tutte attività che contribuiscono positivamente a mitigare gli effetti sui cambiamenti climatici con benefici sociali diretti, liberando risorse utili che gli enti possono investire in altre azioni a vantaggio della comunità”.
Veronica Ulivieri