Settimio Benedusi: “Sono un felice non possessore di auto”
E’ uno dei più noti ed eclettici fotografi italiani. Dopo l’infanzia a Imperia, a 20 anni Settimio Benedusi si è trasferito a Milano per realizzare il suo sogno. Da allora, in trenta anni di carriera, ha collezionato collaborazioni con grandi maison di moda, servizi per importanti testate nazionali e internazionali, ha ritratto personaggi famosi di ogni genere, da Giorgio Armani alla cantante Giorgia, dal velista Giovanni Soldini all’imprenditore Richard Branson. Ma se tutti conoscono i suoi trascorsi artistici, in pochi sanno del suo lato più green. “Sono un felice non possessore di auto. Da tre o quattro anni non ho più la macchina e ci tengo a sottolineare che non è stata affatto una rinuncia, ma una scelta in positivo”, racconta Benedusi, che sabato sarà il testimonial della City Mobility Edition, la maratona fotografica dedicata alla città di Milano e alla nuova mobilità urbana che la stanno animando negli ultimi anni. Il contest, organizzato Starring e ClickUtility On Earth, in collaborazione con Fiat Professional e Canon, è aperto a tutti e prevede due categorie: Selfie new mobility (autoscatto che esprima il proprio modo di vivere i nuovi modelli di mobilità urbana) e Curiosity killed the smart cities (le immagini di tutto ciò che è curioso, differente e ha cambiato il volto della città, rendendola “smart”).
D) Settimio Benedusi, se dovesse partecipare anche lei al concorso, cosa fotograferebbe per raccontare la nuova mobilità smart milanese?
R) Probabilmente andrei a cercare le due condizioni opposte della mobilità. Fotograferei l’orrore del traffico e il piacere di andare in bicicletta nel centro di Milano. Da una parte il casino infernale della tangenziale, dall’altra la bellezza di pedalare per le strade di Brera.
D) Nella vita quotidiana, qual è il suo approccio alla mobilità?
R) Sono un felice non possessore di auto. Da tre o quattro anni non ho più la macchina e ci tengo a sottolineare che non è stata affatto una rinuncia, ma una scelta in positivo. Vivendo a Mialno, posso usufruire delle mille possibilità che la contemporaneità mette a disposizione per sostituire l’auto di proprietà. Uso la bici e il car sharing, prendo il bus, il tram e la metro. Se qualcuno mi offrisse in regalo una Ferrari, sinceramente non la vorrei. Credo che sia giusta la frase “Non lamentarti del traffico, tu sei il traffico”. Se il traffico non ci piace, dobbiamo iniziare noi a fare qualcosa per far cambiare le cose.
D) Nel suo lavoro di fotografo, si trova costantemente a confrontarsi anche con l’ambiente naturale. Che cosa aggiunge un bel paesaggio a fotografie di moda?
R) Adoro andare a fotografare in mezzo alla natura. Mi piace molto fotografare il corpo, non necessariamente nudo, di modelle e modelli. Trovo che che un ambiente naturale valorizzi al massimo il corpo umano.
D) Ci sono dei paesaggi che l’hanno particolarmente colpita nei suoi numerosi viaggi in giro per il mondo?
R) Mi porto dentro centinaia di bei paesaggi. Sono appena tornato da un viaggio in Brasile e Sudafrica, dove ho visto paesaggi stupendi: le spiagge incredibili con dune spettacolari nel nord del Brasile, il capo di Buona Speranza in Sudafrica.
D) Nel suo lavoro si è confrontato spesso con il tema dell’acqua, in molti modi diversi. Ha lavorato molto per la celebre rivista di costumi da bagno Sports Illustrated e nel 2011 ha firmato per il Corriere della Sera un reportage sui vacanzieri metropolitani immortalati all’Idroscalo. Com’è lavorare con un elemento naturale così suggestivo?
R) Io sono nato al mare, e le mie prime foto le ho fatte proprio con il mare davanti. Per me il mare e l’acqua hanno un’importanza grandissima: non è un caso che nel mio lavoro fotografi molto il mare e che abbia viaggiato per immortalare tutti i mari e le spiagge del mondo. Fotografare il mare per me è come tornare a casa, tornare a quando avevo 20 anni e scattavo foto a Imperia. Due anni fa alla mia città ho dedicato anche una mostra con una sola grande foto: avrei potuto selezionare immagini dal mio archivio o scattare tante piccole foto. Invece ho deciso di focalizzare tutto su una fotografia che immortalava in modo nuovo e inconsueto un’onda del mio mare.
Veronica Ulivieri