Sentinella: il risparmio energetico parte dai comportamenti individuali
In tempi di magra per aziende e pubbliche amministrazioni, bilanciare la scarsità di risorse con la necessità degli investimenti è spesso un rompicapo. Nel campo dell’efficienza energetica, se le tecnologie sono importanti, per ottenere dei risultati significativi con poca spesa si può cominciare dai comportamenti: se non si possono affrontare le spese per sostituire tutte le lampade a incandescenza con quelle a LED, si possono però sensibilizzare le persone sull’importanza di spegnere la luce quando escono da una stanza. Da quest’idea è nato Sentinella, un sistema che associa al monitoraggio dei consumi la formazione degli utenti attraverso un’interfaccia chiara e l’integrazione con i social network, creato da un’azienda di Modena e sbarcato in questi giorni a Barcellona.
L’idea di realizzare questo sistema innovativo, che ha ottenuto una menzione speciale nell’ultimo Premio Innovazione Amica dell’Ambiente di Legambiente, è venuta un anno e mezzo fa al team di Mimesis, una società di ingegneria spin off dell’ateneo modenese impegnata nel settore dell’efficienza energetica. “L’idea ci è venuta osservando la grande mole di dati che utilizziamo per rendere un edificio più efficiente. Se gli utenti potessero conoscerli, ci siamo detti, questo potrebbe aiutarli ad avere abitudini più risparmiose. Prima ancora di fare interventi di efficientamento, infatti, dei grossi risultati si possono ottenere con investimenti minori, puntando sui comportamenti”, racconta Paolo Ferri, responsabile del progetto. Ma per raggiungere lo scopo, era fondamentale che file interminabili di numeri oscuri venissero tradotti in contenuti comprensibili anche per gli studenti e i non addetti ai lavori.
Dopo qualche mese di lavoro, è nato il sistema Sentinella, per adesso applicato al monitoraggio dei consumi elettrici in scuole, aziende e università, ma facilmente utilizzabili anche per controllare altre utenze, come acqua e gas: “Abbiamo progettato e realizzato un sensore fatto di due componenti collegate con un cavo: una, grande come uno smartphone, ha l’antenna per la trasmissione dei dati e si attacca a una presa elettrica, l’altra è montata sopra il contatore e registra ogni volta che si accende la luce, allo scatto cioè di ogni wattora”. I sensori trasmettono i dati attraverso una loro scheda SIM, e li visualizzano direttamente sul web, senza bisogno di installare alcun programma. Ogni edificio monitorato viene ricostruito virtualmente in 3D, diventando così il punto di partenza per progettare attività didattiche o formative che coinvolgono, nel caso delle scuole, professori, studenti, genitori. L’utilizzo di Facebook dà visibilità a tutto il percorso di apprendimento fatto dai ragazzi, e mantiene un contatto costante con professori e studenti sensibilizzati sui temi energetici. La piattaforma social è stata usata per diffondere per esempio i risultati delle misurazioni e possono essere utili anche per innescare una competizione virtuosa con altri istituti.
Il primo prototipo è stato installato dieci mesi fa alla scuola media di Casalgrande, cittadina di 15mila abitanti in provincia di Reggio Emilia, dove sta per concludersi il test annuale. “Dopo aver installato i sensori, abbiamo mostrato ai ragazzi come i consumi cambiavano in base alle ore della giornata o, per esempio, all’accensione delle luci. Con loro, abbiamo scoperto anche alcune abitudini scorrette: i convettori, per esempio, rimanevano attivi anche di notte e i due scaldabagni per la produzione di acqua calda per le pulizie settimanali erano sempre accesi. O, ancora, il distributore automatico di bibite veniva lasciato attaccato anche durante le vacanze estive. Abbiamo assegnato ai ragazzi il compito di ricordare ai bidelli di spegnere le utenze che non servivano». Così, se il Comune finora spendeva quasi 20.000 euro all’anno per la bolletta elettrica della scuola, con la semplice introduzione di qualche sana abitudine e la sensibilizzazione di insegnati e studenti si è arrivati a un risparmio del 10%. Circa 1.700 euro che, grazie a una convenzione siglata tra il preside e il sindaco, rimarranno per metà alla scuola: soldi che in tempi di tagli all’istruzione possono fare la differenza. Vantaggi economici a cui si arriva con investimenti limitati: «Per il servizio di base, si parte da una spesa di 500 euro», spiega Ferri.
Da poco, il monitoraggio è partito anche in altri dieci edifici comunali di Calsalgrande, nelle varie ale di una sede dell’università di Modena e in due tipografie del reggiano che ogni anno spendono quasi 1 milione di euro per l’elettricità. E il servizio sta per sbarcare anche a Barcellona: la Generalitat, ossia il governo regionale della Catalogna, è interessata a introdurre Sentinella in diverse scuole. Intanto, si partirà da un edificio di 700 alunni, con riscaldamento elettrico a pavimento, particolarmente energivoro.
Veronica Ulivieri