S.O.S. Ambiente: le riciclette della tata Francesca Valla
Conosciuta come Tata Francesca, Francesca Valla è una delle protagoniste del programma televisivo S.O.S Tata in onda su Fox life e su La7. Insegnante, scrittrice e formatrice, Francesca condivide la sua professionalità e la sua esperienza del mondo infantile in mille modi diversi: dalla partecipazione a programmi televisivi, alla pubblicazione di libri, fino all’impegno sociale partecipando a iniziative legate a Save the Children e alla Fondazione Ariel, per esempio.
D) Francesca, come ha scoperto la sua passione per il lavoro a fianco dei bambini?
R) Fin da quando ero bambina avevo questa attenzione verso gli altri, soprattutto per i più piccoli. Poi ho deciso di fare l’insegnante e mi sono appassionata con l’esperienza, trovo che sia una fortuna lavorare con i bambini, perché spesso le dinamiche si invertono, sono loro a insegnare a noi adulti. Ti danno indicazioni molto chiare su come ti devi comportare.
D) Quanto pensa che ci sia ancora da migliorare nelle tecniche di educazione infantile utilizzate oggi?
R) Secondo me la cosa importante è riflettere su come stiamo con i bambini. Spesso ci concentriamo sugli aspetti cognitivi, sul linguaggio, ma la forma di attenzione da mettere a fuoco è l’ascolto, accettare quello che il bambino ci comunica. Noi insegnanti, educatori, genitori dovremmo confrontarci di più sull’educare. Tenendo molti incontri di formazione, io mi rendo conto che questi appuntamenti diventano occasioni per confrontarsi sulle modalità educative, momenti di crescita che ci portano a riflettere, a prendere una pausa dalla continua fretta e corsa in cui ci troviamo per pensare al passato e costruire il futuro. Più che cercare la modalità educativa perfetta, sono questi momenti di riflessione che servono. Ovviamente ci sono dei principi di base che ognuno deve tenere in considerazione sempre: l’ascolto, l’accettazione e il prendersi cura sono i pilastri per l’educazione di un bambino.
D) Quanto l’ambiente è tenuto, oggi, in considerazione nell’educazione scolastica infantile? Quanto c’è ancora da fare?
R) I bambini sono naturalmente vicini all’ambiente, sono molto più sensibili dei grandi. Noi adulti dobbiamo stare attenti, perché insegniamo anche con i cattivi esempi. È importantissima l’educazione al benessere psicofisico e, quindi, anche al rispetto dell’ambiente che ci circonda. Quando vengono impartite lezioni sui comportamenti ambientali corretti da tenere, i bambini li riproducono in modo preciso. Per questo io sono molto fiduciosa nei loro confronti, affidiamoci a loro, possono davvero cambiare il mondo.
D) Che tipo di sensibilità ambientale riconosce fra i genitori di oggi?
R) Pur usando molto la tecnologia, in tante occasioni diverse, dal lavoro a casa, quando entro in contatto con la natura io mi rilasso e sto bene. Confrontandomi spesso con altre mamme, percepisco lo stesso bisogno, una necessità generale di tornare alla natura. Credo che i genitori, proprio perché amano i loro figli, siano portati a rispettare anche l’ambiente circostante, sono due cose che vanno di pari passo. Ovviamente, non possono fare che bene tutte le iniziative sociali, culturali e scolastiche promosse a favore della sensibilità ambientale, ogni momento diventa un’occasione per imparare qualcosa in più.
D) Quanto l’educazione al cibo passa anche dall’educazione all’ambiente e viceversa?
R) Attraverso il cibo passa tutto. Prima di essere nutrimento, il cibo è relazione, ci racconta l’ambiente che ci circonda, il rapporto con i genitori, l’attenzione che abbiamo verso l’ambiente, ci racconta tutto. Io sono a favore delle ricette a km 0, per usare al massimo il cibo che abbiamo in casa, che non deve essere visto come scarto ma come occasione di creatività. Scherzosamente le chiamo le riciclette. È un modo per nutrire la relazione, ma anche per dare attenzione all’ambiente.
D) Qual è il suo rapporto personale con l’ambiente?
R) Adoro stare in mezzo alla natura, è una realtà molto preziosa che la velocità del nostro tempo non ci permette di apprezzare come si dovrebbe…
D) Quali sono le piccole azioni quotidiane che compie per rispettarlo?
R) Cerco di usare poco i detersivi per salvaguardare l’acqua, di cui limito al minimo indispensabile anche i consumi. Poi passo dalla raccolta differenziata, che è un segno di educazione e rispetto, all’uso della carta riciclata. L’insegnamento che voglio trasmettere a mia figlia è che ogni angolo della Terra è nostro, dobbiamo imparare a rispettarlo e a condividerlo con gli altri in modo civile, educato e pulito.
D) Ha realizzato diversi progetti nell’ambito educativo, ha mai pensato di realizzarne qualcuno a tematica ambientale?
R) In realtà a scuola, nelle ore di scienze, spesso ci occupiamo di educare i bambini anche realizzando dei progetti dedicati a temi ambientali specifici. La cosa meravigliosa è che loro apprendono in modo preciso i comportamenti insegnati e li riportano a casa, educando a loro volta i genitori. Se noi amiamo i bambini e abbiamo la possibilità di stare con loro è un’occasione per educarci tutti.
D) Quanto l’educazione al rispetto ambientale diventa anche strumento di educazione a valori sociali più ampi?
R) L’ambiente è legato profondamente all’aspetto sociale e relazionale, avere una forma di rispetto verso l’ambiente ci mette in contatto con gli altri. Se tutti fossimo attenti alla natura, potremmo fare molto anche dal punto di vista relazionale, creando nuove occasioni di confronto. Se noi amiamo i nostri figli e ci prendiamo cura di loro, teniamo anche al loro futuro e cerchiamo di far trascorrere loro una vita in un ambiente che garantisca il loro benessere psicofisico. Per questo sono fermamente convinta che amare i propri figli e amare l’ambiente coincidano!
Daniela Falchero