Per un’Europa più verde: al via le primarie dello European Green Party
Quello delle elezioni primarie è un ritornello che ormai gli italiani conoscono bene e che occupa, da alcuni anni, un largo spazio nella cronaca quotidiana del Paese. Tuttavia, pochi forse sanno che nessun partito ha mai usato questo strumento di partecipazione democratica a livello UE. Nessuno fino ad ora. Domenica 10 novembre alle ore 12, infatti, si sono ufficialmente aperte le Primarie del Partito Verde Europeo (EGP). Il quale consegna nelle mani degli elettori più affezionati, così come dei simpatizzanti, la possibilità di scegliere i due candidati ufficiali EGP durante la campagna elettorale 2014 e saranno i nomi che i Verdi eventualmente presenteranno alla Presidenza della Commissione Europea.
Partecipare è davvero semplice. Basta essere un cittadino europeo e avere almeno sedici anni. Connettendosi all’indirizzo internet greenprimary.eu si può scegliere tra quattro candidati. Josè Bovè, Monica Frassoni, Rebecca Harms, e Ska Keller, i quali, a colpi di click, si sfideranno fino al 28 gennaio 2014, data in cui si conosceranno i nomi dei due vincitori. La campagna elettorale vera e propria inizierà, invece, il 23 febbraio 2014 con il Congresso ufficiale a Bruxelles. Nel frattempo sarà possibile ascoltare le voci dei protagonisti attraverso numerosi dibattiti organizzati nelle maggiori città del Vecchio Continente. Roma ospiterà l’evento il 20 gennaio 2014. L’agenda degli incontri è pubblicata online e raccoglie anche vari interventi che saranno realizzati attraverso chat.
I quattro contendenti hanno già superato una fase preliminare per arrivare a questa candidatura che prevedeva la nomina da parte del proprio Paese unita al supporto di almeno altri quattro partiti verdi di altri Stati.
Vediamo più da vicino chi sono i concorrenti. Apre la lista il “disobbediente” Josè Bovè, il quale non avrebbe di certo bisogno di presentazioni. Al grido di “Un’Europa ecologica: l’unico sogno eversivo che dà potere ai cittadini e protegge il nostro pianeta”, il francese Bovè non è di certo l’ultimo arrivato sulla scena politica. Membro del Parlamento Europeo dal 2009, si definisce, prima di tutto, un “contadino del mondo”. Da Seattle a Porto Alegre, sempre al fianco della società civile, ha gridato a gran voce che “il nostro mondo non è in vendita!”.
L’italiana Monica Frassoni è invece dal 2009 co-presidente del Partito verde europeo e nel dicembre 2010 è stata inserita tra i 100 “top global thinkers“ – unica italiana – dal periodico di Washington “Foreign Policy” per aver fatto crescere il peso delle tematiche ambientali nel mondo politico ed economico (For taking green mainstream). A proposito di questa sfida ha dichiarato: “Per ripristinare la fiducia e avere un’influenza positiva sulle questioni mondiali, dobbiamo trasformare le prossime elezioni del Parlamento europeo in una vera competizione. Dobbiamo fare rumore, dibattere con gli altri partiti, mobilitare i nostri membri e trovare nuovo supporto. Dobbiamo fare capire ai cittadini UE che hanno voce, che possono incidere sulla politica dell’Unione Europea”. “La mia decisione di correre in queste primarie – continua – deriva dall’ambizione di fare parte di un gruppo, formato anche dagli altri contendenti, che ha come obiettivo quello di rendere le nostre proposte visibili e credibili in tutta l’UE, anche in vista delle elezioni europee”. Da aggiungere, infine, che Monica Frassoni è tra i soci fondatori di “Green Italia”, il nuovo movimento politico che punta a sostenere un’economia e una società verdi, supportando una riconversione ecologica del nostro sistema produttivo.
La terza candidata si chiama Rebecca Harms e attualmente è co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo (ALE). La sua attività politica è iniziata nel 1975 nel movimento anti-nucleare tedesco. Dei Verdi dice che essendo un piccolo partito hanno bisogno di passione, pazienza e grandi idee. E questo vale anche per l’Europa. Bisogna compiere nuovi passi sul cammino dell’unione politica. Un’idea per la quale va riconquistata la fiducia dei cittadini. La sua campagna è incentrata soprattutto sulla lotta alle decisioni miopi che riguardano la qualità della vita. “Mettete l’Europa sulla strada della sostenibilità: per un ambiente sano, un’economia sostenibile e solidale!”.
Chiude la lista dei candidati Ska Keller. La più giovane del quartetto – classe 1981 – è cresciuta nel blocco tedesco orientale, vicino al confine polacco, ma dice di avere sempre “respirato Europa”. Si batte per un’Unione Europea sensibile alle tematiche ambientali, unita e in pace, in grado di affrontare le sfide sociali, economiche e internazionali. Un’Europa della solidarietà tra le generazioni, contro l’austerità. Promette una campagna capace di arrivare a toccare tutto il Vecchio Continente, per convincere i cittadini che ora è il momento di votare Verde.
Quattro stili, modi diversi di affrontare la politica; quattro esperienze differenti, ma un solo obiettivo: avvicinare gli europei all’UE, percepita sempre più lontana e distante. Per questo motivo, quella che si è aperta domenica più che una competizione elettorale, una corsa a posizioni più o meno prestigiose, una vetrina di curricula deve essere vista come una grande occasione di confronto e crescita democratica, in cui tutti dovrebbero sentirsi protagonisti.
Beatrice Credi