Parlamento UE: ristrutturazioni, efficienza energetica e mobilità sostenibile per ridurre le emissioni
Combattere il cambiamento climatico è il diktat. L’obiettivo è sempre quel 20% di riduzione delle emissioni e una buona politica energetica europea è lo strumento per farlo. La revisione del Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica sarà uno degli argomenti che il Parlamento Europeo affronterà nella seduta plenaria di lunedì 13 dicembre.
Nella mozione in discussione sono tante le soluzioni avanzate contro le emissioni: le smart grid e i contatori intelligenti, le reti del gas con integrazione di biogas e la sfida di uno stoccaggio di energia che possa agevolare l’efficienza mediante una riduzione della congestione e delle interruzioni di fornitura e una più facile integrazione delle tecnologie rinnovabili.
Un impegno che deve nascere dal basso: centri urbani, province e regioni devono dare il loro contributo. Per questo si guarda con favore ad alcune iniziatve come il Patto dei Sindaci e le Città Intelligenti.
Ma si invita soprattutto a valutare il potenziale di miglioramento degli edifici esistenti, iniziando da quelli pubblici, scuole incluse, ma anche adeguando le abitazioni delle famiglie vittime di povertà ai più elevati standard energetici, senza per questo far aumentare le spese giornaliere. Si chiede cioè il buon esempio, degli Stati soprattutto. Le autorità pubbliche si devono spingere ben oltre le prescrizioni della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, riqualificando quanto prima tutte le unità immobiliari esistenti di loro proprietà.
Il problema degli edifici nelle nostre città non è infatti secondario. Palazzi e case assorbono circa il 40% del consumo di energia e sono responsabili di circa il 36% delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE. Se si pensa poi che ‘edilizia rappresenta un’ampia parte dell’economia dell’UE, con circa il 12% del Pil, il tasso di ristrutturazione degli edifici esistenti risulta ancora troppo esiguo. E’ indispensabile, quindi, incrementare il numero e il livello degli interventi di ristrutturazione radicale del parco immobiliare esistente, per poter raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020 e il 2050 in materia di clima e di energia.
Per quanto riguarda i trasporti, questi generano quasi il 30% del totale delle emissioni europee di gas a effetto serra: il passaggio da automobili a carburanti fossili convenzionali a veicoli con tecnologie elettriche alimentate da fonti rinnovabili contribuirebbe dunque ad una significativa riduzione della CO2. Senza dimenticare nuovi requisiti e parametri anche per gli impianti di illuminazione stradale. L’efficienza e il risparmio energetico, insieme alla mobilità sostenibile, sono infatti il modo più efficace, sia sotto il profilo dei costi che dei tempi, per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento.
Francesca Fradelloni