Paolo Rossi e l’ambiente. Intervista a un saltimbanco, tra arte, politica e vegani
Il suo primo e preferito amore è il teatro, ma nella sua lunga carriera artistica, iniziata a metà degli anni Settanta, ha lavorato in televisione confezionando programmi cult come “Su la Testa” e “Scatafascio”, recitato per grandi registi come Gabriele Salvatores e Giuseppe Bertolucci. Ma l’eclettico Paolo Rossi ha pure calcato il palcoscenico del Festival di Sanremo, cantato con Fiorella Mannoia e i Modena City Ramblers. E alla musica si dedicherà questo autunno con RossiInTesta, concerti in giro per l’Italia dove interpreterà le canzoni del cantautore Gianmaria Testa, recentemente scomparso. In questa intervista Paolo Rossi ci parla però di arte e ambiente. A modo suo perché non ama i facili luoghi comuni e le ipocrisie.
D) Paolo,t i aspetta un autunno ricco di appuntamenti e sotto il segno della musica con lo spettacolo RossiInTesta che ha debuttato a maggio a Torino e che porterai in diverse città italiane. Ce ne parli?
R) Si tratta di una serie di concerti, un circuito distinto da quello teatrale. E’ uno spettacolo che nasce da un rapporto molto profondo e maturato nel tempo con Gianmaria, che prima di salutarci mi ha scritto delle canzoni, mi ha preso le misure come un sarto e le ha cucite su di me e per me. Un lavoro molto importante ed emozionante. Con lui ho lavorato tanto, abbiamo fatto numerosi eventi insieme, ha scritto le canzoni per i miei ultimi spettacoli, condiviso amicizia e lavoro. Il progetto è stato ideato e pensato da Produzioni Fuorivia in collaborazione con il Teatro Colosseo di Torino. Si può definire un concerto teatrale, diviso idealmente in 4 capitoli: il teatro, con canzoni dedicate al mestiere dell’attore e al rapporto tra persona e personaggio, le donne, il sociale e un omaggio a Enzo Jannacci, amatissimo da entrambi. In programma c’è anche la a realizzazione di un disco.
D) Un grande legame con Gianmaria Testa, si tratta di un tributo per l’amico scomparso?
R) Al contrario, è una festa. Nessun tributo, ricordo, commemorazione. Ci sono già troppi tributi, più semplicemente Gianmaria ha scritto delle canzoni per me e le interpreto. In gran parte sono canzoni nuove, inedite, poi tratte dagli spettacoli teatrali ”L’amore è un cane blu” e”Molierè”, che ha scritto quando stava già male, ma ha voluto portare a termine il lavoro. Sul palco sarò accompagnato dai musicisti Emanuele Dell’Aquila e i Virtuosi del Carso: Stefano Bembi, Bika Blasko, Alex Orciari e Roberto Paglieri.
D) Musica e teatro, una formula che ami?
R) Sono stato tra i primi, con il mio gruppo, a mescolare musica e teatro. Nei miei spettacoli c’erano musicisti che recitavano e attori che cantavano, riuscire è una questione di dosaggio tra i diversi elementi…
D) Nella tua carriera c’è tanto sociale, politica. E la questione ambientale?
R) Si spendesse per mettere a posto l’Italia, c’è tanto da fare! Per restare all’attualità leggo che spariscono le spiagge o che viene giù il Gran Sasso. Non sono un’ambientalista fondamentalista – per dirne una: odio i vegani! Ma credo sia necessario un intervento attivo dello Stato, un’attenzione maggiore.
D) Difendere l’ambiente, ma senza troppa filosofia…
R) Il discorso è e deve essere politico.
D) Gli artisti, gli uomini di cultura possono contribuire ad una maggiore sensibilizzazione delle persone, della società per difendere l’ambiente e le risorse naturali?
R) Ognuno deve fare il suo, poi tutto quello che si ottiene è un’altra cosa. Io sono un saltimbanco che deve portare conforto, non in senso religioso sia chiaro, tutto ciò che viene in più va bene…
D) Programmi per il futuro?
R) Riprendiamo con lo spettacolo “Molière” da gennaio mentre da fine marzo a luglio 2017 si ritorna con la tourneé di “RossiInTesta”.
D) Hai avuto grandi soddisfazioni di pubblico in televisione con programmi di culto e molto amati dal pubblico come Su la Testa e Scatafascio. Pensi di ritornare sul piccolo schermo?
R) La televisione sta morendo, almeno quella generalista. Ci sono altri media con cui esprimersi, dipende da come si usano. Io per esempio pubblico i video degli spettacoli su You Tube e raggiungo il pubblico in modo immediato.
D) Non ti manca dunque il tubo catodico, nessun rimpianto…
R) Nessuno, né privato né pubblico. Assolutamente no.
Gian Basilio Nieddu