Pampers salva i pannolini usati dalla discarica
I pannolini usati si riciclano: dal prossimo maggio, diventeranno panchine, giochi per bambini, fioriere o tanti altri gli oggetti d’uso quotidiano, grazie a un progetto – primo del genere in Italia – firmato Pampers. Niente più pannolini e assorbenti nelle discariche, dunque. Ma non è tutto: con il nuovo sistema “carbon negative”, si potranno risparmiare 17,7 kg di CO2 per tonnellata di pannolini usati.
Riciclare i pannolini usati è un’idea nata dalla collaborazione tra Fater, l’azienda che produce e commercializza i pannolini Pampers in Italia (e che ha sviluppato il processo tecnologico), il Comune di Ponte nelle Alpi (che per due anni è stato il più “riciclone” in Italia e che si occuperà di separare, nella raccolta, pannolini per bambini e altri prodotti assorbenti) e il Centro Riciclo Vedelago, che differenzia e ricicla già i rifiuti di più di 1.200.000 abitanti di comuni nelle province di Treviso e Belluno. In pratica, dai pannolini sporchi nasceranno molteplici oggetti, ma anche cartoni per imballaggi industriali e perfino fertilizzanti.
“In Italia – ha spiegato Roberto Marinucci, direttore generale Faber, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto a Milano – c’è un grande problema di rifiuti. Il nostro sistema contribuisce ad alleggerire le discariche, e provoca anche ricadute positive a livello economico”. Lo sanno bene a Ponte nelle Alpi. Ezio Orzes Assessore all’Ambiente del paese riciclone, ha ribadito: “I rifiuti sono energia e lavoro sprecato, un indicatore dell’inefficienza del nostro sistema economico e politico”. Visione condivisa dal sindaco Roger De Menech: “Dal 2007 siamo passati dal 23% di riciclo al 90% di oggi, il che significa un 15% di riduzione sulle tariffe dei rifiuti. Tutto questo sfata il mito che l’ecosostenibilità è costosa”. Tanto che il prossimo obiettivo è quello di estendere il progetto a livello nazionale.
Oggi, in Italia, finiscono in discarica 900mila tonnellate di assorbenti usati, il 3% di tutti i rifiuti; vengono smaltiti in discarica (per il 77% del volume) o tramite incenerimento (23%). Il nuovo sistema di raccolta e riciclo permetterà invece il riutilizzo totale del prodotto. Ambiente Italia, istituto indipendente di analisi e ricerca ambientale, ha evidenziato come il riciclo faccia risparmiare 17,7 kg di CO2 eq per tonnellata di pannolini. A ciò si aggiunge che il riciclo minimizza emissioni pericolose derivanti da processi di combustione o degradazione anaerobica tipiche di discariche e inceneritori, perché utilizza solo vapore a pressione e non agenti chimici. Numeri alla mano, nella zona in cui lo si intende implementare, il riciclo dei pannolini eliminerà, a regime, 1.874 tonnellate all’anno di CO2, ovvero la quantità di anidride carbonica catturata ogni anno da oltre 62.000 alberi. Ogni anno, saranno anche ridotti i rifiuti in discarica almeno 4.600 tonnellate. Ma non basta, perchè si risparmieranno 11.609 MJ/anno, il consumo elettrico medio di più di 500 famiglie.
L’inventore del rivoluzionario sistema Pampers è Marcello Somma, giovane ingegnere salernitano, con una lunga lista di brevetti depositati a proprio nome. “Il cuore del sistema – ha spiegato - è un autoclave che, grazie al vapore, sterilizza il pannolino per eliminare la sua carica potenzialmente patogena. Il prodotto viene poi asciugato. Infine, si separano meccanicamente le componenti”. Semplice da raccontare, un po’ meno a realizzarlo. In definitiva, però, da 1 tonnellata di prodotti usati si ottengono 150 kg. di plastica e 350 kg. di materia organico-cellulosica. Ipotizzando di poter riapplicare il sistema sperimentale promosso da Fater all’intero territorio italiano e per tutti i prodotti assorbenti per la persona, si risparmierebbero in termini di volumi di rifiuti l’equivalente di almeno 3 discariche l’anno; in termini di CO2, solo per i pannolini, si risparmierebbero 64 milioni di kg di CO2 equivalente l’anno.
Il sistema di riciclo fa parte di una più vasta strategia sostenibile seguita da Pampers che, negli anni, ha ridotto del 45% il peso del pannolino e del 68% il packaging.
Agnese Pellegrini