Migranti per aiutare la raccolta differenziata nei negozi stranieri. La nuova missione di “Sentinelle dei Rifiuti”
Per vincere la sfida della raccolta differenziata, sia in quantità che in qualità, è fondamentale la comunicazione. Informazioni chiare e precise, ma soprattutto coinvolgimento dei cittadini. Dal 2012 è la ricetta delle “Sentinelle dei Rifiuti” di Torino, volontari che in questi anni si sono fatti notare con iniziative originali, grazie all’impegno e al coordinamento dell’associazione ambientale Eco dalle Città, editrice dell’omonima testata, che ha appena lanciato nel capoluogo sabaudo un nuovo progetto: “Differenziamo meglio”.
Le Sentinelle saranno impegnate per le prossime due settimane in un’ azione di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata, in collaborazione con Amiat (Gruppo Iren), concentrata sulle attività commerciali della Circoscrizione 6, un quartiere “difficile” – tra Corso Giulio Cesare e Corso Vercelli - con la più alta concentrazione di attività commerciali gestite da cittadini stranieri. Chiara dunque la necessità di un’operazione di intermediazione culturale per informare nel migliore dei modi commercianti con tradizioni, culture e lingue diverse.
L’innovazione del progetto è infatti il coinvolgimento attivo dei migranti richiedenti asilo, che da volontari indossano i panni dei mediatori culturali. In questo modo si centrano diversi obiettivi: favorire l’inclusione sociale dei richiedenti asilo, spesso lasciati a se stessi e in balia degli eventi, sensibilizzare i nuovi cittadini italiani di origine straniera sulle tematiche ambientali e contribuire a migliorare la raccolta differenziata a Torino. Un progetto locale che, visti i benefici, potrebbe essere replicabile in altre città e Comuni italiani.
L’idea è di un ambientalista di vecchia data, che da sempre lavora all’incrocio tra la sostenibilità ambientale e quella sociale: Paolo Hutter, noto attivista e giornalista torinese, che ama “le cose scomode”. Già nei primi anni Settanta volò in Cile per seguire gli sviluppi del golpe, un reportage sui crimini militari che gli costò l’incarceramento. Poi l’impegno politico, prima come consigliere comunale e poi nel 2000 come Assessore all’Ambiente del Comune di Torino, e oggi l’impegno associativo con Eco dalle Città, di cui è presidente e direttore responsabile.
Ma torniamo all’origine del progetto delle Sentinelle: “per fare qualcosa di concreto per la raccolta differenziata – racconta Hutter – anni fa pensammo di fare una proposta per un bando sul lavoro accessorio dei giovani italiani. Tra le iniziative ricordo i trash mob dove si prendevano i bidoni dell’indifferenziata e si faceva vedere il contenuto: c’era tanto da differenziare!“.
Ora la sensibilizzazione continua con “Differenziamo Meglio”, dove i volontari insieme ai richiedenti asilo creano un team dal dialogo più efficace, per comprendere meglio le difficoltà che i commercianti stranieri affrontano tutti i giorni nella gestione dei propri rifiuti. In sostanza: superare le barriere linguistiche per differenziare meglio. “Abbiamo coinvolto i richiedenti asilo, prima con Volontari per un Giorno e poi con altre iniziative, per esempio a Porta Palazzo (altro quartiere multietnico di Torino, NdR). Ora iniziamo questo giro esplorativo nel mondo del commercio prevalentemente straniero – spiega Hutter – per ricordare che la differenziata si può fare anche nei quartieri dove non è arrivato il porta a porta“. C’è il lavoro sul campo, ma anche un po’ di tecnologia. Grazie al Rifiutologo Multilingue, uno strumento realizzato da Amiat in inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese. In questo modo è più facile far comprendere ai cittadini stranieri le corrette modalità della raccolta differenziata.
Le “Sentinelle dei Rifiuti” proseguono dunque, con nuove modalità, la loro missione nata che dal 2012, che vanta nel proprio curriculum molte altre iniziative, come PoPP, per il miglioramento della raccolta dell’organico allo storico mercato di Porta Palazzo (un’iniziativa dove, oltre alla differenziazione, le Sentinelle si occupano anche di recuperare cibo prezioso per gli indigenti e le classi sociali maggiormente piegate dalla crisi economica); oppure la collaborazione con Slow Food per la differenziazione dei rifiuti al Terra Madre Salone del Gusto 2016; le Cartoniadi (Olimpiadi della Raccolta della Carta, promosso dal Comune di Torino, COMIECO e Amiat nel 2014); o ancora Vanchiglia Ricicla e San Salvario Ricicla (2015 e 2016), organizzati in collaborazione con le circoscrizioni e gli istituti secondari di primo grado.
Un’esperienza che non intende restare confinata a Torino, ma è aperta alla replicabilità delle buone pratiche in altri luoghi d’Italia, come confermano i progetti già realizzati prima a Palermo e poi in Puglia, nel 2015, in collaborazione con la Regione Puglia e Arci. Proprio nei giorni in cui il dibattito sui migranti si infiamma Hutter resta fedele alla sua idea di inclusività, dove un “problema” sociale, può diventare un’opportunità per l’ambiente: “sono convinto che la nuova gestione dei rifiuti e quella contro gli sprechi avrà bisogno dei migranti e darà spazio al loro lavoro”.
Gian Basilio Nieddu