Luca Abete: inviato speciale per l’ambiente
Inviato dalla Campania per Striscia la Notizia dal 2005, Luca Abete è uno dei volti noti della Tv che si occupa, con impegno, di ambiente. Numerose sono state le sue inchieste, spaziando dallo smaltimento illecito dei rifiuti a diversi casi di inquinamento. Ospite recentemente al Forum PolieCo di Ischia, Luca ha in cantiere già diversi progetti sempre a sfondo “green”, di cui ci ha parlato.
D) Luca, raccontaci il tuo intervento al forum PolieCo…
R) Per il terzo anno consecutivo ho partecipato con entusiasmo a questo evento, perché ritengo che il mio lavoro, non solo quello in tv, come inviato di Striscia, debba servire per portare all’attenzione di un pubblico sempre maggiore i disastri ambientali che la nostra terra è costretta a subire. Al Forum ho fatto parlare le immagini – mostrando il servizio sulla discarica interrata di Calvi Risorta, definita dai media e dagli addetti ai lavori come la più grande d’Europa – come in genere faccio a Striscia. Quando mi hanno chiesto di chi fosse la colpa di un simile scempio ho faticato a trovare le risposte, perché nella nostra terra, quando succedono disastri ambientali, tutti sembrano avere degli alibi. In questa terra degli alibi, però, io credo sia colpa di tutti. E credo che dove c’è illegalità non c’è sviluppo economico, e dove non c’è sviluppo si diffonde la malavita organizzata, che stringe legami forti con il mondo politico e amministrativo, rendendo di fatto luoghi meravigliosi come i nostri, depressi e senza speranza. Ma ho cercato anche di lanciare un messaggio di ottimismo. Le persone possono innescare una miccia, essere parte del cambiamento. E insieme possono unirsi per migliorare lo stato delle cose.
D) Hai già in mente quali saranno i prossimi temi ambientali che vorresti sviluppare con le tue inchieste e perché?
R) È stata un’estate molto calda e non solo meteorologicamente. La nostra attività di reperimento informazioni non si è fermata un attimo e abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni. La cosa che fa più male e preoccupa è che troppo spesso siamo chiamati e costretti a intervenire in zone in cui siamo già stati, per situazioni simili o in alcuni casi ancora più gravi. E nei primi servizi di quest’anno ci saranno proprio inchieste da luoghi in cui la situazione, invece che migliorare, è addirittura precipitata.
D) Qual è il tuo rapporto personale con l’ambiente?
R) Sono sempre stato un ambientalista. Amo la natura, amo rilassarmi in zone che siano verdi, proprio come il mio abito di scena durante i servizi… Amo la bellezza di un tramonto, soffermarmi davanti allo splendido disegno della natura. Trovo che il rispetto per l’ambiente poi si veda nei piccoli e nei grandi gesti. Quindi bisogna fare molta attenzione anche nelle azioni quotidiane che compiamo. Tanti piccoli gesti rispettosi dell’ambiente potranno portare a una rivoluzione inaspettata!
D) E quali sono le azioni quotidiane che suggerisci per rispettarlo?
R) Le azioni quotidiane da mettere in campo sono davvero tante. Evitare gli sprechi, di tutti i tipi. Usare meno detersivo, fare attenzione alle luci e agli sprechi di energia, la raccolta differenziata sono solo alcune delle cose che mi vengono in mente. Io ho queste piccole, grandi attenzioni ogni giorno. Se tutti avessero un po’ di attenzione in più si risolverebbero tantissimi problemi.
D) Quale pensi sia la tematica ambientale oggi più urgente?
R) Credo sia ancora quella della cosiddetta Terra dei Fuochi. Io ne parlai già nel 2009 e la gente mi credeva un visionario, pensava che il problema non esistesse. E invece c’è eccome, e non è ancora risolto. C’è bisogno di uno sforzo congiunto: le persone si stanno risvegliando, ma da sole non possono nulla. Devono intervenire in maniera massiccia anche le istituzioni, solo così si potrà ridare dignità a quei territori.
D) Ti dedichi molto anche ai giovani: che tipo di coinvolgimento percepisci da parte loro nei confronti dell’ambiente?
R) I giovani che incontro sono entusiasti, con forti valori, responsabili, intelligenti. Molto spesso sono loro a darmi consigli, suggerimenti o intuizioni, si confrontano con me, ogni volta che li incontro all’università o nelle scuole. Vogliono impegnarsi per il bene del pianeta, trovo che siano sempre di più quelli attenti a questi temi. È bello vedere che ci sono nuove generazioni sulle quali si può appoggiare la riscossa per raddrizzare un percorso deviato che arriva dalle vecchie generazioni.
D) Quali sono i valori che pensi sia necessario trasmettere loro per costruire una generazione futura eco-consapevole?
R) Il rispetto, prima di tutto. A 360 gradi. Se non rispetti le persone, se non rispetti gli animali, non puoi rispettare il pianeta. E poi l’ottimismo. Una generazione ottimista è una generazione che non si abbatte, che sa cosa vuole e come ottenerlo. E credo sia un primo passo verso un futuro più sostenibile ed eco-consapevole. Infine la determinazione: guardarsi sempre intorno con spirito critico e grande attenzione, vedere le cose in modo netto e senza scendere a compromessi, avendo la forza e la capacità di dire anche NO, quando serve.
D) A ottobre partirà la seconda edizione di #noncifermanessuno, puoi dirci come è nato il progetto?
R) #NonCiFermaNessuno è il tour motivazionale universitario dedicato agli studenti e alle persone che si stanno affacciando sul mondo del lavoro. Nasce come un grido di battaglia e un motto carico di speranza. Andare nelle università italiane e parlare con i ragazzi – e non solo ai ragazzi, il progetto si rivolge a tutti – per dire loro che devono avere fiducia, essere ottimisti, non demordere e crederci sempre. Molto spesso ci rendiamo conto che il pessimismo che regna intorno a noi ci priva non solo del sogno, ma proprio dell’idea stessa che esista un sogno, e se non si ha un obiettivo molto spesso ci si perde. Il progetto mira proprio a questo: cercare di dare un pizzico di energia ai ragazzi per mettersi in moto e iniziare un percorso che li porterà lontano.
D) Qual è l’obiettivo di questa nuova edizione?
R) Rafforzare il rapporto tra le università e i partner tecnici e istituzionali che partecipano al progetto e possono essere un ottimo contatto per gli studenti per entrare nel mondo del lavoro. Io sono tra i ragazzi per trasmettere un messaggio positivo, e poi sta a loro, grazie agli strumenti che mettiamo a disposizione (stand di partner importanti come PolieCo – la vera anima green del progetto – Asus, Best Western, Tecnocasa e molti altri), ritagliarsi un loro spazio nel mondo del lavoro.
Daniela Falchero