L’Albero di Kery: una storia d’amore e natura
Amore e natura. E’un legame fortissimo quello tra Claudio e Kerinda, protagonisti di una storia toccante e bellissima a cui dedichiamo questa puntata di “Campioni d’Italia” perché il rispetto per l’ambiente nasce anche dalle piccole (grandi) azioni, dalla sensibilità delle persone, dai gesti della nostra vita quotidiana di cittadini, dal nostro cuore.
Kerinda era una donna di 42 che amava la vita. E’ venuta a mancare, per una malattia, pochi mesi fa. Ma il suo impegno per l’ambiente vive ancora nei cuori e nella volontà di tante persone, grazie al compagno Claudio Tarable, 40 anni, ingegnere piemontese, che ha deciso di far conoscere al mondo, con azioni semplici ma concrete, la sensibilità della compagna. “A volte la sera mi diceva perché non andiamo a piantare quattro alberi in un giardino, lo facciamo di nascosto....” ricorda commosso Claudio “era una sorta di guerrigliera pacifica, le sue armi i semi“. Le rivoluzioni possono essere anche dolci, come credeva Kerinda. “Non solo era amante degli animali e delle piante, ma di ogni essere vivente – anche della forma di vita che l’ha portata via“.
Una maestra di vita che ora sarà ricordata con “L’albero di Kery”, l’associazione Onlus fondata da Claudio, che vuole piantare e far crescere alberi in tutto il mondo: già sessanta aderenti, anche tra chi non conosceva questa donna dal cuore ricco di vita, ma ne è rimasto affascinato.Una vita che continua dunque nelle radici e nel verde, secondo un’idea quasi panteista. “Mi ha trasmesso un amore grandissimo per la natura. Quando non c’era più niente da fare, era in coma, abbiamo pensato come ricordarla: piantando un albero“, spiega Claudio. “L’idea è piaciuta alle persone che la conoscevano bene, poi abbiamo pensato perché solo un albero? Facciamone crescere il più possibile, così è partita la proposta dell’associazione“.
A fine aprile via alle procedure burocratiche e si disegna il logo che naturalmente raffigura un albero e una donna. Altissima motivazione più la dose giusta di organizzazione e si parte. “Il primo albero ha avuto un valore molto simbolico, l’abbiamo piantato a Moncalieri, nella sede del centro di calcolo di Intesa Sanpaolo, dove lei lavorava, poi un ciliegio nel Centro Diurno Socio Terapeutico per disabili in via Spalato 15 a Torino, infine una quercia nel nuovo asilo del Comune di Carignano“. Un’attività intensa e anche ambiziosa: “in questi giorni abbiamo partecipato ad una riunione con l’assessore all’ambiente del Comune di Rivoli dove vogliamo impiantare un frutteto aperto al pubblico“.
Piantare e curare per ricordare, ma non solo. “Abbiamo iniziato l’attività con dei pic nic per raccogliere adesioni, stiamo lavorando alla mostra fotografica “La nostra vera natura“ e abbiamo organizzato una gita collettiva al Museo A come Ambiente di Torino)“. Un bilancio ricco di iniziative per un’associazione con pochi mesi di vita, nata “dal basso”, dalla volontà di pochi, senza nessun aiuto o agevolazione.
Ora le energie sono indirizzate alla preparazione dei progetti che parteciperanno ad un bando della Compagnia di Sanpaolo, che ha l’obiettivo di finanziare iniziative di riqualificazione in Comuni con più di 15mila abitanti tra Piemonte e Liguria. Già individuate alcune delle zone d’intervento: Rivoli, Collegno. “Il mio sogno, condiviso con tutti i membri dell’associazione, è piantare quanti più alberi possibile. Ma non è un’operazione fine a se stessa, in questo modo vogliamo trasmettere l’amore per l’ambiente – dice Claudio – Crediamo nella necessità e importanza dell’educazione ambientale in un periodo di crisi e pericoli ambientali molto vicini“. Kerinda ne sarebbe felice, ha veramente ben seminato intorno a lei.
Gian Basilio Nieddu