La Via & Co. Chi sono i nuovi presidenti delle Commissioni “verdi” del Parlamento UE
Dopo la (ri)nomina del Presidente Martin Schulz, il Parlamento Europeo ha assegnato le presidenze delle varie Commissioni, cuore propulsore dell’attività normativa UE. Toccherà all’italiano Giovanni La Via guidare la più grande Commissione legislativa dell’Europarlamento, quella dedicata alle tematiche ambientali (da qui il nome ENVI – environment), che include tra le proprie competenze i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare e la sanità pubblica.
Professore di economia e politica agraria, La Via (NuovoCentroDestra) è europarlamentare, dal 2009, nelle fila del Partito Popolare Europeo (PPE), dopo essere stato Assessore della Regione Sicilia per l’Agricoltura e le Foreste.
In Europa, nella legislatura precedente, era membro della Commissione permanente per i Bilanci e di quella per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale all’interno della quale è stato relatore sulla proposta legislativa riguardante il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della nuova Politica Agricola Comune.
Dopo l’elezione – avvenuta per acclamazione – La Via ha dichiarato che i primi temi che affronterà la rinnovata Commissione riguarderanno le buste di plastica e il cambiamento climatico, dossier ereditati dalla scorsa legislatura. Ma anche la posizione del Consiglio sugli OGM, sulla quale il neo Presidente prevede una dura battaglia. Del resto, anche nella votazione per questa Commissione si è manifestata l’inedita alleanza trasversale tra socialisti e popolari per negare la Vicepresidenza ad un membro del gruppo EFDD (Farage) – Movimento 5 Stelle. Nonostante il candidato, Valentinas Mazuronis, arrivasse dal ruolo di Ministro dell’Ambiente della Lituania. Un caso che ha suscitato le proteste anche dell’Eurodeputata Verde Margrete Aukenn.
Quanto alle altre cariche con potenziale raggio di azione green, alla presidenza della delicata Commissione Industria, Ricerca ed Energia è stato nominato il polacco Jerzy Buzek, appartenente alla stessa famiglia politica di La Via. Lungo curriculum anche per Buzek, che è stato primo ministro della Polonia dal 1997 al 2001 mentre è membro del Parlamento Europeo dal 2004, istituzione per la quale è stato anche Presidente annoverando tra i suoi maggiori successi il lancio della Comunità Energetica Europea. La carriera politica di Buzek è sempre stata affiancata da quella accademica e della ricerca nel campo dell’ingegneria, ell’energia e della protezione ambientale.
A uomini del Partito Popolare Europeo vanno anche le nuove presidenze delle Commissioni Pesca e Agricoltura affidate rispettivamente al francese Alain Cadec, già Vicepresidente nella passata legislatura – e al polacco Czesław Adam Siekierski che succede all’italiano Paolo De Castro, il quale resta comunque all’interno della Commissione. Le sfide, conferma De Castro, “sono tante”: dalla riforma dell’etichettatura dei prodotti bio a quella del settore ortofrutticolo, passando per la fine del regime delle quote latte, e, soprattutto, la revisione della PAC 2020. Il nuovo Presidente, Siekierski, è stato professore alla Scuola Centrale di Educazione Rurale di Varsavia, direttore della Fondazione di Programmi di Assistenza per l’Agricoltura (FAPA), oltre che segretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale.
L’unico Parlamentare dei Verdi Europei a sedere alla testa di una Commissione sarà dunque il tedesco Micheal Cramer, che presiederà la Commissione Trasporti e Turismo, della quale aveva già fatto parte, come membro, negli anni precedenti. Eletto in Germania nelle fila di Bündnis 90/Die Grünen, Cramer, referente per le le politiche dei Trasporti nel Gruppo dei Verdi Europei/ALE, è nato il 16 giugno 1949 a Gevelsberg, città della Renania Settentrionale ed è europarlamentare dal 2004. Il suo CV di attività parlamentare indica 169 interrogazioni parlamentari in Aula nel corso delle due legislature, 73 interventi in seduta plenaria, 6 relazioni come relatore e 10 proposte di Risoluzione. Come tutti i Verdi Europei, Cramer parte inoltre forte di una presenza ai lavori parlamentari del 92%. Tenendo infine conto della vicinanza di Cramer alla ECF – European Cyclists’ Federation – che come lobby dei ciclisti ha l’obiettivo di riuscire ad ottenere almeno il 10% del budget destinato alle infrastrutture dei trasporti – l’aspettativa è che l’attività del neo-presidente sia decisamente indirizzata a sostegno di questa forma di mobilità sostenibile.
Beatrice Credi