La mensa più verde d’Italia è in Sardegna. A Samassi, il paese del carciofo che ha vinto contro la burocrazia
A km zero, stagionali, IGP, DOP, biologici, poi i cibi della tradizione, l’acqua del “Sindaco” dalla rete, stoviglie in terra cotta, lavastoviglie a basso consumo energetico. Un menù per mangiare sano e a limitato impatto ambientale quello che ha fatto conquistare alle scuole di Samassi, comune di 5.000 abitanti della provincia del Medio Campidano in Sardegna, il primo premio MensaVerde del Forum Compraverde. Il servizio di refezione scolastica più green d’Italia, con il 90% di cibo “verde” servito ai piccoli scolari. I “Campioni d’Italia” di questa settimana sono loro: gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti scolastici, gli amministratori comunali e quelli di LAORE (agenzia regionale per lo sviluppo rurale) e ASL locale. Tutti uniti per un’alimentazione sana e una svolta ecologica nell’economia locale.
La medaglia verde alla scuola è stata consegnata, in particolare, per il buon cibo, per la riduzione dei consumi e per il progetto di educazione alimentare. “Si tratta di un’azione che coinvolge i bambini in modo integrale. Con lezioni quotidiane perché far accettare certi cibi non è immediato: si è puntato sui laboratori sensoriali, sull’orto-didattica con i piccoli che coltivano le verdure che cercheranno di consumare, sulla visita delle aziende per osservare il processo produttivo degli alimenti che offriamo in mensa“. L’assessore alla Pubblica Istruzione Giulia Setzu, spiega tutte le fasi di un piano educativo che mira a nutrire il corpo, ma pure la mente.
Per tagliare il traguardo della mensa eco-sostenibile la prima conquista è stata quella burocratica. Si tratta, infatti, di un servizio pubblico dove sono obbligatori i bandi di gara e dove il criterio principale di aggiudicazione delle forniture è il massimo ribasso. Una battaglia sintetizzata così dall’assessore Setzu: “Prima abbiamo avuto l’idea, poi è seguito un primo momento di scetticismo per l’attuabilità dei capitolati di gara. Per fortuna la nostra responsabile è riuscita a far quadrare il cerchio: un capitolato rispettoso della legge ma garante dei requisiti di eco-sostenibilità“. Quasi una rivoluzione in un Paese, come l’Italia, bloccato da troppa burocrazia, che finisce spesso per premiare i fornitori meno virtuosi.
I destinatari primi della mensa sono i bambini, ma anche le famiglie che aumentano le loro conoscenze ecologiche grazie alle pratiche che i figli imparano a scuola: “Usiamo l’acqua di rete ed in questo modo eliminiamo il consumo di plastica”, spiega l’amministratore locale, che nel rendiconto inserisce anche l‘effetto positivo sulle imprese agricole e pastorali locali. “A tavola si servono eccellenze del territorio: olio, legumi, frutta, verdure, lo zafferano, le patate”. Più la riscoperta “dell’alimentazione tradizionale con il consumo di alimenti messi ai margini come i legumi. Anche la merenda è quella dei tempi antichi, con il pane e miele”. Altro che snack imbottiti di conservanti, meglio la ricotta, lo yogurt e la marmellata delle aziende agricole del territorio! Senza dimenticare la torta con le uova biologiche, preparata dalla cuoca della mensa.
Il riconoscimento nazionale sarà condiviso con la comunità durante la Sagra del Carciofo, che apre domani. In particolare “durante la tavola rotonda su turismo enogastronomico e ruralità smart festeggeremo anche il premio per le mense scolastiche perché fa parte della visione verde di questo centro agricolo del Campidano (una regione culturale della Sardegna meridionale, NdR)”. A parlare, con orgoglio, è l’antropologa del cibo Alessandra Guigoni, una delle protagoniste dell’appuntamento che offre tante iniziative in tema di “sostenibilità”: l’apertura delle case in terra cruda inserite nel circuito promozionale TerrAccogliente e i Laboratori del Gusto e Antichi Mestieri più quello dedicato alla terra. Da non perdere il “Carciofo Take Away”, ovvero street food in salsa sarda, con la cottura dei carciofi arrosto in piazza.
Tutti esempi di come la creatività possa nutrire le politiche di sostenibilità ambientale di un piccolo Comune e la conferma della possibilità, se si vuole, di far sbocciare un’altra idea di sviluppo, di “far crescere un’economia fortemente legata al territorio” come sottolinea l’assessore all’agricoltura Giacomo Onnis che crede in questo percorso culturale ed economico. Non facile, ma percorribile e a vantaggio di tutti.
Gian Basilio Nieddu