“Italia USA e getta”: le scorie nucleari nascoste nel Belpaese
I nostri mari sono stati usati come discarica di ordigni nucleari dello zio Sam, e mai bonificati. Lo denuncia il giornalista Gianni Lannes nel libro-inchiesta “ITALIA, USA e getta“, pubblicato da Arianna Editrice. Nella Penisola, spiega il libro, albergano centinaia di potenti ordigni (bombe, missili, mine) nucleari di proprietà degli Stati Uniti d’America. In caso di incidente, sabotaggio, bombardamento o altro, per l’Italia si creerebbe una situazione devastante. Nei mari del giardino d’Europa transitano, attraccano, sostano e giocano alla guerra unità a propulsione ed armamento nucleare. Le radiazioni sono invisibili, ma l’organismo umano ne risente, si ammala e muore.“Ogni frase, ogni elemento di questo libro è fondato anche su documenti classificati e riservati, senza tesi precostituite: solo così ha la sua efficacia. Senza illazioni ed imprecisioni. Ricostruire il come di ogni falsità e di ogni segreto, e dimostrarlo”, spiega l’autore. Per la rubrica “Racconti d’Ambiente“, pubblichiamo oggi la prima parte del quarto capitolo, intitolato “Radiazioni belliche” e dedicato alle scorie nucleari presenti in Sicilia.
Non si sa che effetto avrà sul sistema immunitario dei siciliani di Lentini la radioattività delle scorie nucleari nascoste dagli americani nel suolo», si legge in un passaggio del libro Radiation and Human Health, scritto dal professor John William Gofman, uno dei maggiori esperti in materia a livello internazionale. A cosa si riferiva, lo scienziato nordamericano di caratura mondiale? Forse alle scorie della vicina base militare USA di Sigonella? Forse, in qualcuna delle 27 cave dismesse– etichettate “apri e chiudi” – del comprensorio locale? Gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia hanno rilevato che la base di Sigonella compare tra gli enti che per anni hanno scaricato rifiuti nella discarica abusiva di Salvatore Proto, un prestanome del clan Santapaola-Ercolano. In ogni caso, c’è poco da stare allegri. Le ricerche scientifiche concordano nel ritenere l’esposizione a grandi quantità di radiazioni il maggiore fattore di rischio per il tumore del sangue. «La leucemia è associata al plutonio, responsabile della perdita dell’immunità biologica che colpisce un numero crescente di persone»,argomenta Gofman nelle sue innumerevoli pubblicazioni. Il 21 gennaio 1968 un bombardiere B-52 americano che trasportava 4 bombe H cadeva nel nord della Groenlandia, disintegrandosi e spargendo rottami radioattivi su un’area vastissima di terra e di mare. Nel giro di qualche anno, le persone che erano venute inavvertitamente a contatto con i rottami si ammalarono di leucemia, e in quel luogo proprio la leucemia divenne una delle più frequenti cause di morte.
Se si scava, emergono delle singolari analogie con due incidenti aerei – di carattere militare – che hanno funestato la Sicilia orientale a metà degli anni Ottanta.
Il 12 luglio 1984, alle ore 14:45, proprio a Lentini, un quadrigetto Lockeed C141B “Starlifter” dell’US Air Force, con un carico segreto si schiantò ed esplose in contrada Sabuci-San Demetrio, dopo essersi levato in volo da Sigonella, diretto in Germania. Nell’impatto, morirono sul colpo 9 militari americani. «I marines giunsero sul luogo del disastro pochi minuti dopo e ostacolarono militarmente l’intervento dei mezzi di soccorso locali e l’accesso addirittura delle Forze dell’Ordine italiane; l’indagine fu sottratta alla magistratura italiana», rivela il sostituto commissario della Polizia di Stato, Enzo Laezza che l’11 agosto 1987 ha perso la figlia Manuela di appena 7 anni, colpita dalla leucemia mieloide acuta. Le autorità americane mantennero il massimo riserbo sul carico trasportato dal velivolo. La zona in cui era precipitato l’aereo USA venne transennata e per una quarantina di giorni la statale 194, che collega Catania a Ragusa, fu interdetta al traffico veicolare.
Un altro incidente aereo, del quale però si hanno solo scarne notizie, si verificò nel giugno del 1985. Nell’occasione, un altro velivolo dell’aviazione USA, in volo verso labase di Sigonella, perse quota proprio negli agrumeti di Lentini. L’aereo si disintegrò nell’impatto con il suolo. L’area rimase impenetrabile ai comuni mortali siciliani per diversi mesi, fino a quando tutti i frammenti del velivolo furono raccolti dai marines. Cosa trasportavano, i due aerei in missione per il Pentagono sui cieli di Lentini? Oltre ai velivoli e agli uomini che persero la vita nei due incidenti, cos’altro compenetrò il suolo siciliano da allora? A bordo vi erano materiali nucleari o soltanto uranio sporco usato come contrappeso dei velivoli? Conseguenze letali a prova di scienza.
Da allora, nelle contrade agricole del comprensorio di Lentini, Carlentini e Francofonte i bambini muoiono di leucemia più che in ogni altra parte d’Italia. «In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un aumento della mortalità per leucemie. Estendendo l’osservazione a otto anni, i tassi provinciali si attestano intorno a quelli regionali e nazionali, a eccezione del distretto di Lentini, dove si osservano tassi di gran lunga maggiori».
L’Atlante della “mortalità per tumori” (vol. 2), realizzato da alcuni epidemiologi coordinati da Anselmo Madeddu – con il contributo dell’Università di Catania – e pubblicato dall’Azienda Sanitaria Locale, parla chiaro. «Questo dato nell’ultimo periodo di osservazione non solo si è consolidato, ma è cresciuto e sembra ineluttabilmente destinato a moltiplicarsi. La mortalità e l’incidenza dei tumori del sangue,in particolare leucemie e linfomi, nella zona nord della provincia siracusana – caso totalmente diverso dalla situazione di Augusta, Priolo e Gela – stanno divenendo sempre più preoccupanti. Sarebbe utile verificare se esistono fattori di rischio legati a determinati rifiuti tossici che hanno inquinato terreni e falde freatiche non distanti dall’insediamento militare di Sigonella», denuncia il dottor Pino Bruno, un medico della CGIL.
Nell’area vivono 60.000 persone, su un totale di 403.000 dell’intero territorio provinciale. Il 30 gennaio 2006, l’Associazione “Manuela-Michele”, che dal 1991 si batte per fare luce sul gran numero di bimbi e ragazzini deceduti a causa di questa particolare forma di cancro, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Siracusa, sollecitando un’indagine sulla «tangibile possibilità che i numerosi casi di leucemia possano essere causati dalla commistione di reati contro l’ambiente». Secondo l’avvocato Santi Terranova, «tocca alla magistratura indagare e capire perché in questa zona della Sicilia i bambini muoiono in percentuale maggiore rispetto ad altre aree del Belpaese». L’incandescente fascicolo giudiziario giace nelle mani del sostituto procuratore Maurizio Musco. Il pubblico ministero, da me interpellato personalmente, però, non si sbottona di un millimetro. Ben due documentati rapporti dell’Azienda Sanitaria siracusana ipotizzano una causa di inquinamento scatenata dalla presenza sul territorio di«discariche illegali di scorie radioattive. Infatti le radiazioni ionizzanti sono associate a un aumento di rischio per leucemie e possono avere due origini: origini nucleari, per disintegrazione di radionuclidi naturali come il radon, o per disintegrazione di radionuclidi artificiali, come nel caso delle centrali nucleari o delle bombe».
Gianni Lannes*
* Dal 1987 svolge all’estero e in Italia il mestiere di giornalista e fotografo libero e indipendente. Ha lavorato nei settimanali L’Espresso, Panorama, Famiglia Cristiana, Io Donna, D La Repubblica delle Donne, Il Venerdì di Repubblica, Avvenimenti, Diario. Ha scritto inoltre, per i mensili Airone, La Nuova Ecologia, Medicina Democratica, Il Gargano Nuovo. Infine ha collaborato con i quotidiani L’Unità, Il Manifesto, Liberazione, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Repubblica, L’Indipendente, La Stampa, Il Corriere della Sera.