Pedalando verso le nuvole. Intervista a Liliana Ginanneschi
Quando è in bicicletta, racconta, si sente “come i ragazzini di ET che alla fine del film spiccano il volo sulle nuvole”. Un piacevole senso di libertà a cui Liliana Ginanneschi, regista cinematografica e televisiva (Un posto al sole, La Squadra), non ha voluto rinunciare neanche il giorno del suo matrimonio, quando, con il suo futuro marito, è andata in Campidoglio in sella alla sua due ruote. E anche i venti invitati, dopo la cerimonia, hanno trovato una bicicletta elettrica ad aspettarli, per raggiungere il ristorante pedalando.
D) Come le è venuta l’idea di andare a sposarsi con la bicicletta?
R) Per me è stata un’idea naturale. Ormai da diversi anni io e mio marito non abbiamo la macchina per scelta e ci muoviamo sempre in bicicletta elettrica. Quando ci siamo trovati a decidere come andare al Campidoglio per il nostro matrimonio, all’inizio abbiamo pensato al taxi. Poi abbiamo scelto la bicicletta. Ci piaceva fare un matrimonio sportivo e divertente. Ed è stata l’occasione per far conoscere questo mezzo anche ai nostri amici.
D) Da quanto tempo avete deciso di non avere più una macchina?
R) Da sette anni. Prima avevamo due macchine, poi siamo passati a una e alla fine abbiamo deciso di muoverci solo in bicicletta elettrica. E’ più comoda di una bici normale e anche a Roma, dove ci sono tanti saliscendi, la pedalata assistita aiuta molto! Con la bici non si inquina, non ci sono problemi di parcheggio, non si resta imbottigliati nel traffico. Mi dà un grande senso di libertà. Confrontandomi con alcuni miei amici che usano la moto, ho scoperto anche che mi sposto più velocemente di loro.
D) Per muoversi in città usa anche i mezzi pubblici?
R) Quando piove. Se invece devo fare uno spostamento lungo o uscire di sera, uso il car sharing. Durante il fine settimana, se vogliamo andare fuori Roma, carichiamo le nostre bici in treno. In questo modo, la domenica sera, non abbiamo neanche lo stress di dover rientrare in città con il traffico. Ci siamo accorti che usando solo la bici, la nostra qualità della vita è molto migliorata.
D) Nella vita di tutti i giorni come cerca di rispettare l’ambiente?
R) Faccio abitualmente la raccolta differenziata dei rifiuti e compro sempre le ricariche dei saponi, per sprecare meno plastica. Faccio attenzione a non sprecare l’acqua e compro frutta e verdura a chilometro zero. La Cooperativa Zolle mi porta ogni settimana prodotti a filiera corta a casa.
D) Piste ciclabili a Roma. Com’è la situazione?
R) A dire la verità, ci sono delle piste ciclabili ridicole. Negli ultimi anni ne sono state costruite alcune, ma senza criterio, senza realizzare un vero percorso. Sono state realizzate piste adatte soprattutto per una gita, ma non utilizzabili per gli spostamenti di ogni giorno. Sono come coriandoli sparsi qua e là, che non risolvono i problemi giornalieri di chi si muove sulle due ruote a pedali.
D) Quali città si dovrebbero prendere a modello?
R) Il caso di Bolzano è stupefacente. Ci sono tantissime piste ciclabili, è un luogo a misura d’uomo. Meno macchine che entrano in città vuol dire risparmio di soldi, meno traffico, aria più pulita. Cambia proprio il modo di vivere un luogo. In Europa, mi vengono in mente la Germania e la Svizzera, dove fa molto più freddo che da noi, ma le persone sono abituate a muoversi in bicicletta.
D) Parliamo del suo lavoro. Il cinema può secondo lei sensibilizzare le persone a un maggiore rispetto dell’ambiente?
R) Indubbiamente. Ciascun mezzo di comunicazione che parla dei problemi ambientali è utile allo scopo. Un film può fare la sua parte, ma non può cambiare un intero sistema. Secondo me si dovrebbe fare più pubblicità progresso, che spinga le persone a consumare di meno. Purtroppo, invece, le pubblicità che vediamo ogni giorno in televisione, essendo di inserzionisti privati, ci spingono a comprare sempre di più. Più acquisti significa più spreco.
D) Come hanno reagito gli invitati al suo matrimonio quando si sono ritrovati davanti una bicicletta?
R) Molti concepiscono l’andare in bicicletta come un’attività faticosa. Invece l’aspetto positivo di una bici elettrica è la pedalata assistita, che ci ha aiutato molto a salire fino al Campidoglio! Per molti miei amici era la prima volta che usavano una bicicletta elettrica e molti sono riamasti sorpresi di quanto sia agevole spostarsi pedalando.
D) E’ riuscita a convincere qualche suo amico a spostarsi in bicicletta?
R) Sì, dopo il matrimonio una mia amica ha deciso di comprare alla figlia la bicicletta elettrica al posto del motorino.
Veronica Ulivieri