In viaggio tra le “Anime Nascoste” di Milano con Alberto Oliva. Tra ecologia e cultura
Nato a Milano nel 1984 Alberto Oliva è un regista teatrale che ha studiato per tre anni alla scuola di regia di Paolo Grassi. Con l’attore Mino Manni ha dato vita all’Associazione Culturale “I Demoni” e, nel 2012, ha vinto il Premio Internazionale Luigi Pirandello e il Premio Sipario/Associazione Nazionale Critici di Teatro per “Il Ventaglio” di Goldoni. Scrittore e giornalista, cura anche una rubrica di successo per il quotidiano Il Giorno: “Anime Nascoste“. Uno scavo archeologico dedicato ai locali della città con anima e poesia, ai luoghi di cultura ed economia circolare dove si sviluppano creatività e lavoro con quel tocco in più… Ci siamo fatti accompagnare da lui in questo viaggio nascosto nella Milano che lavora alla rigenerazione urbana…
D) Alberto, nella tua rubrica hai recensito e raccontato i locali di Milano dove si fa arte, cultura, ma anche ecologia. Al Ratanà, per citarne uno, il ferro di un treno è diventato un tavolo. Una delle diverse caratteristiche che accomunano e danno valore alle “anime nascoste” sembra essere infatti la loro capacità di dare nuova vita ai materiali di scarto…
R) Le anime di cui parlo sono molto diverse, i temi e le situazioni cambiano a seconda di chi sono le persone e certo ci possono essere molti casi di locali attenti agli aspetti ecologici. E’ un lavoro di indagine su spazi che non sono solo commerciali e che hanno avuto successo ibridandosi con il grande mondo della cultura. La qualità dello stare bene al di fuori del mero commercio…
D) Quindi con la cultura si mangia, se c’è anima… In qualche modo tratti anche il tema della rigenerazione urbana, ce ne parli meglio?
R) Pensiamo a Cascina Cuccagna e a tutto il fenomeno di queste cascine recuperate o di ex ambienti industriali riqualificati. Sono
progetti molto interessanti anche per la “conoscenza ambientale”. Un altro filone legato all’ambiente è quello sulla bicicletta, intendo tutto quello che si lega al mondo della bici. Una delle anime nascoste è, ad esempio, Bici e Radici, un locale dove si coltiva una duplice passione: lei appassionata di piante, lui di due ruote. E si vendono, nel locale, vegetali e bici, un business ecologico con le composizioni di piante e fiori. Si organizzano diverse attività come le biciclettate immersi nella natura a lezione di botanica. Sono ibridazioni di più passioni che vengono valorizzate in forma innovativa…
D) La creatività italiana resta sempre sorprendente… Qualche altro esempio di locale green che ti ha particolarmente colpito?
R) Nella mia rubrica racconto anche di Capoverde, una serra riconvertita in ristorante, dove si mangia al chiuso, tra fiori e piante. E poi i tanti spazi ex industriali rigenerati. Cito, ad esempio, Upcycle Milano Bike Café, nato come garage dedicato alle automobili è stato trasformato in un bar e co-working. Si elimina uno spazio destinato alle auto e diventa luogo di cultura della bici, spazio della socialità e del buon mangiare. Un chiaro segnale in controtendenza rispetto alla costruzione dei parcheggi… Questi locali sono nati dopo il crac del 2008 ed è stata la più bella risposta alla crisi.
D) Si tratta dunque, secondo te, di un movimento nato “dal basso”, da intuizioni e passioni personali di singoli cittadini e non da grandi catene commerciali, giusto?
R) Sono quasi sempre persone che hanno abbandonato (o perso) dei lavori a tempo indeterminato, dei “posti fissi”. Si sono ispirate magari a modelli stranieri che hanno portato in Italia. Ma, per capirci, non è stata una scelta imposta dall’alto o in scia a qualche “direttiva europea”, si tratta di una vocazione individuale che ha permesso di individuare nuove frontiere del commercio. E il dato significativo è che stanno funzionando bene tutte! Solo dopo il Comune le ha cavalcate, finanziate, incentivate…
D) Veniamo ai tuoi progetti per il futuro, a cosa stai lavorando ora?
R) Su “Anime Nascoste” c’è in previsione una mostra e poi la ricerca continua: io insisto a voler raccontare questi spazi. Il bello è che continuo a trovarli! Non sono più così nascosti e continuano ad aprire. Ho la speranza di arrivare fuori Milano in questa ricerca, la fertilità della città che non deve restare un limite. Bisogna prendere spunto da questo modello. Bisogna “copiare da Milano”, seguire l’esempio, come a loro volta i milanesi hanno fatto dall’estero o da altri luoghi.
D) Siamo d’accordo con te! Anche Greenews.info racconta dal 2011 i “Campioni d’Italia“, quelle realtà che anche in tempi di crisi hanno saputo reinventarsi o resistere conciliando business e ambiente… A proposito, qual è secondo te il problema ambientale più urgente oggi per il Pianeta?
R) L’inquinamento delle città, penso subito all’aria irrespirabile. Milano su questo tema non ha fatto investimenti, ci si concentra sul traffico, ma si può e si deve intervenire anche su caldaie e altri fonti d’inquinamento. E poi vernici tossiche e molto altro…Ma il grande problema del Pianeta temo sarà il mare, l’acqua…
D) Domanda di rito della rubrica V.I.P: cosa fai nel tuo piccolo, nella vita quotidiana, per l’ambiente?
R) Potrei dire: la raccolta differenziata, certo. Ma il mio mondo è la cultura e penso che un atteggiamento culturale da sviluppare è quello dell’educazione al rispetto perché se hai rispetto per te stesso lo hai anche per l’ambiente…
Gian Basilio Nieddu