In parapendio sopra Porto Empedocle: “Non è sempre il momento giusto per volare”
Per la rubrica Impressioni di viaggio, pubblichiamo il secondo intervento del nostro contributor Francesco Tognola, 26 anni, partito sabato scorso da San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, per un giro d’Italia decisamente inconsueto. Dopo aver vissuto a Milano e aver fatto lavori diversi – dal liutaio all’assistente in un centro di immersioni – pochi mesi fa Francesco è tornato in Sicilia per realizzare il suo sogno: un viaggio lungo la penisola a piedi, in parapendio o facendo l’autostop. Greenews.info racconterà, ogni settimana, le sue avventure.
Sabato sera in qualche modo ho montato la tenda al buio sotto un capanno di bamboo in mezzo alla spiaggia, a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Dovevo andare a est, invece sono tornato a ovest, e l’ho fatto perché poche ore dopo la sabbia dove ero sdraiato sarebbe diventata una pista di decollo per appassionati di deltaplano a motore. Dovevo esserci, dovevo conoscerli.
Ho avuto la possibilità di conoscere tanti ragazzi con i quali siamo diventati buoni amici. Ognuno con una storia, ognuno con una passione. Chi pratica climbing, chi surf, chi vela: tutti con un limite da superare. Alcuni mi chiedono se voglio provare, ma io ho una cosa da fare: volare.
Ma procediamo con ordine, vi ho già raccontato di Michele? Questo incontro è stato talmente intenso per me, che sebbene conosca Michele da pochissimo, mi sembra già faccia parte della mia vita da sempre. Una persona che rimarrà impressa nel viaggio e che ringrazio per tutto ciò che è stato capace di trasmettermi oltre che per la sua grande ospitalità. E’ come se questo contatto fosse caduto dal cielo per venirmi a prendere a Porto Empedocle e condurmi per mano a volare. Mi ha permesso di staccare i piedi da terra ma contemporaneamente è stato capace di farmi tornare con i piedi per terra! Mi ha insegnato che non è sempre il tempo giusto per volare solo perché decido di farlo. Prima devo rendermi conto di ciò che mi circonda. Sotto la sua ala, come si fa durante una staffetta, ha poi lasciato il testimone ad Andrea, che mi ha condotto dentro un altro volo, dentro un altra storia.
Michele, uomo impegnato nel suo lavoro e dentro la sua vita, ogni giorno posa la sua 24 ore, si veste di piume e prende il volo! Chiacchieriamo molto in macchina per andare a volare e mi regala una cartina con i tutti i decolli ufficiali italiani, un pezzo di carta importante che terrò con cura durante il mio cammino.
Nel frattempo sono sempre nell’agrigentino, anzi per la precisione sono tornato indietro di un paio di chilometri, ma non sempre tornare indietro significa retrocedere…al contrario, in questa distanza in meno di due chilometri ho vissuto altri voli, ho scoperto una natura nuova intorno a me e ho fatto conoscenze ed esperienze significative. Sono felice di avere potuto anche immortalare questi miei momenti attraverso le fotografie, perché sanno raccontare la “magicità” di quanto ho visto e provato. E ora so anche che “c’è un prima di volare e un dopo aver volato…così come c’è una sottile differenza tra il temporale in arrivo o in dissolvimento!”. C’è sempre una considerazione nuova, una percezione da scoprire, una sensazione da cogliere dentro ogni nuovo volo, ogni nuovo amico, ogni nuova storia.
Ora vado nel ragusano, dove devo incontrare Bernard, tedesco, trasferitosi a Ispica da 25 anni. Lo aspetto al bar: arriva con una Citroen 2 cavalli bianca e rossa con la scritta dolly. Il colore è lo stesso della mia Vela, lui ha un simpatico pizzetto alla D’Artagnan. Mi aspettano giorni ancora da scrivere.
Francesco Tognola