In Europa il 2014 inizia sotto la stella della green economy
Il 2014 in Europa sembra iniziare sotto una buona stella. “Voglio che l’economia sia il tema della Settimana Verde dell’anno prossimo e dedicheremo tutto il 2014 alla green economy, per rendere la nostra un’economia circolare, che vive in armonia con la natura”, queste le parole del Commissario UE all’ambiente, Janez Potocnik, qualche mese fa.
L’obiettivo che l’UE si pone di realizzare nei prossimi 12 mesi dell’anno – in cui, tra l’altro, il nostro Paese avrà il semestre di turno della presidenza del Consiglio dell’Unione – è quello di aumentare i 20 milioni di posti di lavoro legati all’ambiente, che già esistono sul territorio del Vecchio Continente. Un risultato chiave della strategia Europa 2020, il piano UE per la crescita e l’occupazione, dedicato alla necessità di uno sviluppo sostenibile e inclusivo attraverso la promozione di un’economia competitiva e più verde. Una priorità sarà sostenere le imprese nella transizione, aiutandole ad acquisire le competenze e la formazione necessarie per lavorare nella green economy, permettendo loro di competere a livello globale.
Anche alla luce dei dati dell’Eurobarometro 2013 su “PMI, efficienza delle risorse e mercati verdi”, dai quali emerge quanto le Piccole e Medie Imprese europee si stiano realmente impegnando a traghettare l’intero settore verso la green economy. 9 imprese su 10 hanno adottato almeno una misura di miglioramento della propria efficienza energetica o delle risorse ottenendo anche una notevole riduzione dei rifiuti (67%), risparmio energetico (67%) e dei materiali (59%). Da aggiungere, poi, come la metà delle PMI sostengano il riciclo ed il risparmio di acqua per una percentuale che in entrambi i casi si aggira intorno al 51%. Inoltre, la metà offre prodotti e servizi “green” come l’etichettatura ecologica, la progettazione ecocompatibile e la produzione biologica, mentre oltre un terzo di esse si occupa di materiali riciclati, un 6% in più rispetto al 2012.
Per ottenere questi risultati il 34% delle PMI si affida ai contributi e alle sovvenzioni per sostenere gli investimenti sull’efficienza delle risorse. Contributi che, nell’anno a venire, la Commissione Europea intende implementare attraverso, per esempio, il programma Cosme che, nel periodo 2014-2020 e con un budget di 2,3 miliardi di Euro, sosterrà lo sviluppo competitivo e la cultura imprenditoriale delle PMI europee.
Il Pacchetto Clima ed Energia dell’UE riflette, inoltre, il riconoscimento della creazione di posti di lavoro attraverso le sfide climatiche ed energetiche. Gli impieghi verdi si applicano, infatti, a una vasta gamma di settori, dall’edilizia, ai trasporti; dall’approvvigionamento energetico, all’ingegneria, fino alle scienze. A questo proposito, l’iniziativa EU “New Skills for New Jobs” (Nuove competenze per nuovi lavori), dovrebbe contribuire a sostenere il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio, consentendo agli Stati Membri di anticipare le future esigenze del mercato del lavoro in questo settore, rendendo la crescita verde una possibile soluzione alla crisi disoccupazione attuale.
Per comprendere meglio il futuro della crescita verde in Europa, concentrandosi sui suoi aspetti economici, sociali e finanziari, segnaliamo la conferenza che si terrà a Bruxelles il 29 gennaio dal titolo “Green growth, green jobs: Integrating employment and environmental policies across Europe”. Una prima occasione per valutare, concretamente, l’impatto della crescita verde sul mercato del lavoro e la creazione di nuovi posti di lavoro in linea con le tecnologie verdi, analizzare gli investimenti e le opportunità di finanziamento e condividere le migliori pratiche.
Beatrice Credi