In Calabria, galleggiando nell’aria sopra il mare al tramonto
Per la rubrica Impressioni di viaggio, pubblichiamo il sesto intervento del nostro contributor Francesco Tognola, 26 anni, partito a inizio aprile da San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, per un giro d’Italia decisamente inconsueto. Dopo aver vissuto a Milano e aver fatto lavori diversi – dal liutaio all’assistente in un centro di immersioni – pochi mesi fa Francesco è tornato in Sicilia per realizzare il suo sogno: un viaggio lungo la penisola a piedi, in parapendio o facendo l’autostop. Greenews.info racconterà, ogni settimana, le sue avventure.
Ho lasciato la prima terra, che è anche la mia terra per origini e appartenenza, dopo essermi soffermato a lungo. E l’ho lasciata con lo scirocco. Non poteva essere altrimenti: è uno dei venti più frequenti in questa, tanto amata e odiata dai tempi dei tempi, Sicilia. Così l’ho guardata per un’altra volta e l’ho lasciata con l’ultimo imbarcadero Caronte prima che chiudessero il passaggio per il così detto vento “u canale”, come lo chiamano a Messina . Tante altre volte sono stato in Sicilia e poi sono andato via, ma mai come adesso ho provato un senso di nostalgico distacco da questa terra, forse perché lascio il primo pezzo di terra che ha accompagnato il mio viaggio, o forse perché, come succede a tutti i siciliani che dicono sempre di voler andare, in realtà poi quando vanno vogliono già ritornare. Tutto perché la Sicilia, terra da mille contraddizioni, dalle tante cose che non funzionano mai e dalle tante altre sempre belle, crea un legame indissolubile con la sua gente e con chi decide di viverla.
Combinazione, il primo amico che incontro in Calabria è Bruno, siciliano dell’ entroterra che torna col furgone dopo aver conseguito un’abilitazione di volo in centro Italia. Una pizza, qualche birra, e tante parole. Monto la tenda per tutti e due e la mattina seguente lui riparte, ma non prima di esserci fatti una foto a Scilla, per immortalare un altro momento e un altro incontro importante di questo mio viaggio.
Mi ritrovo dentro un pezzo di strada a piedi e a Bagnara Calabra incontro Gianfranco, sportivo 60enne parapendista che mi fa subito molta simpatia. Saliamo a circa 400 metri e decolliamo. Voliamo affianco alla Salerno-Reggio Calabria. La Sicilia adesso mi sembra già lontana…
Poi mi dirigo a Pizzo Calabro, dove la grande ospitalità’ del sud si fa sentire di nuovo grazie a Giampiero, che da anni trasmette la sua passione per il volo a turisti e curiosi che hanno voglia di provare quest’emozione, attraverso il parapendio biposto. Appena arrivo Piero mi butta sulla macchina, mi porta in decollo e letteralmente mi lancia dal pendio. Sono le 18, tra poco il sole non scalderà più e insieme al suo calore cesseranno anche i giochi, quindi bisogna fare in fretta! Nei giorni a venire è previsto brutto tempo, e lui ama talmente il suo costone di diciotto chilometri che non vuole farmelo perdere!
Galleggiare sulla restituzione termica del mare al tramonto è un’emozione fenomenale, talmente rilassante che bisogna darsi un pizzicotto prima di atterrare per evitare di addormentarsi e perdersi in questa oasi di benessere in cui ti senti talmente leggero che non ricordi più quanto pesa il tuo corpo.
È bello quando un nuovo incontro si trasforma in amicizia, durante il viaggio tutto sembra più lontano mentre al contrario i rapporti umani si avvicinano di molto, ma ci vuole fortuna per diventare fratelli…e menomale che il mondo è ancora abitato da tanta bella gente che ancora oggi è capace di regalarti sorrisi, voli, conoscenze, accoglienza, esperienze di vita che rendono il cammino, a piedi o in aria, più entusiasmante e talmente unico e raro che poi vale sempre la pena raccontarlo.
Francesco Tognola