Illuminazione a basso consumo, innovativa e Made in Italy: il caso di AEC
Oggi gran parte delle lampade a LED viene prodotta all’estero. E’ la solita storia: minori costi, margini più ampi, meno tasse e burocrazia. Ma, anche in questo settore, rimanere in Italia si può e da qui esportare corpi luminosi a basso consumo in tutto il mondo.
E’ il caso di AEC Illuminazione, azienda fondata nel 1957 che ha deciso di mantenere tutta la sua produzione a Subbiano, in provincia di Arezzo. I suoi LED, al contrario, hanno raggiunto varie parti del mondo, da Oslo alla Nuova Zelanda, e l’impresa parteciperà anche con 84.000 apparecchi, alla riqualificazione energetica delle strade milanesi in vista di Expo.
Ma torniamo indietro di qualche decennio, alla nascita dell’azienda, che oggi ha un fatturato di 30 milioni (dato 2013) e 125 dipendenti, con età media 35 anni. “La nostra azienda inizialmente si dedicava all’illuminazione indoor ad uso industriale e commerciale e outdoor per giardini pubblici e privati. Nel 1966, a seguito della devastante alluvione che colpì Firenze, AEC venne scelta per fornire la nuova illuminazione decorativa della città. Da quel momento, iniziammo a dedicare importantissimi investimenti alla nuova produzione di apparecchi per l’illuminazione stradale addentrandosi con un grandioso successo nel mercato della pubblica illuminazione”, spiega il general manager Sandro Cini.
Poi, otto anni fa, sono arrivati i LED: “La nostra divisione Ricerca e sviluppo ha iniziato ad intraprendere i primi studi sulla progettazione di apparecchi di illuminazione a tecnologia LED nel 2006. Realizzammo le prime forniture per la società Autostrade per l’Italia Spa sostituendo parte degli apparecchi al sodio esistenti con quelli, più efficienti, della nuova gamma a tecnologia LED”. Tra il 2010 e il 2012 viene ampliata la gamma degli apparecchi a LED, mentre nel 2013 arriva Italo, una serie di apparecchi per l’illuminazione stradale curata nella tecnologia e nel design.
Una crescita che è stata possibile mantenendo la produzione nel nostro Paese: una scelta che “deriva dalla nostra filosofia aziendale, che prevede la concentrazione nella sede italiana di tutte le fasi produttive. L’azienda segue infatti lo sviluppo del prodotto in ogni sua fase attraverso il controllo totale dei processi: dalla progettazione e industrializzazione fino alla distribuzione del prodotto finito. E’ innegabile che un prodotto Made in Italy si distingua per la sua eccellenza qualitativa”.
E si allunga la lista delle installazioni all’estero: “Fra i tanti progetti a LED che annoveriamo nel mondo figurano ad esempio il prestigioso ponte “Ensjøbyen gang” ad Oslo, numerosi tunnel in Norvegia e Svezia, la baia di Hannah’s Bay in Nuova Zelanda, l’illuminazione esterna dell’Aeroporto di Manchester, l’area esterna della National Assembly for Wales a Cardiff, la Griffith University di Brisbane in Australia, la città di Ville de Frontignan Shiraz in Francia, il Vodafone Village di Milano, Ravenna”. E se la produzione rimane in Italia, si prevede un aumento dell’export, che oggi vale il 38% del fatturato, “per renderlo equiparabile al mercato interno, in termini di percentuale. Il nostro mercato oggi si concentra in tutta Europa – principalmente quella del Nord –, nel Medio Oriente – Emirati Arabi, Qatar, Bahrain –, nel Sud-Est Asiatico – Singapore, Hong Kong, Filippine, Korea del Sud –, in Australia e Nuova Zelanda”.
Entro febbraio, AEC installerà a Milano più di 80.000 lampade a LED Italo a Milano, ed è coinvolta in diversi altri progetti di ottimizzazione energetica dell’illuminazione pubblica: “Tante altre città italiane ed estere stanno provvedendo all’efficientamento dei propri impianti. Come Torino, Brescia, Roma”. Intanto, il reparto Ricerca e sviluppo sta lavorando a nuovi apparecchi di illuminazione a basso consumo: “Nel 2015 entreremo nel mercato con una nuova ed ampia gamma di prodotti a tecnologia LED, anche per capannoni industriali, offrendo apparecchi più efficienti e performanti”.
Veronica Ulivieri