Il pastificio “glocale” della famiglia Mainardi, tutto bio e salute
I fondatori di Pasta d’Alba - solo pasta biologica con farine integrali e varietà antiche - si chiamano Dario e Rosangela Mainardi. Il primo con esperienza diretta in un’azienda agricola, la seconda come naturopata. E’ il figlio Marco Mainardi a illustrarci l’organigramma di questo pastificio artigianale a base famigliare di Diano d’Alba, nelle Langhe, dove lavorano anche le sorelle Luisa e Laura.
“L’artigiano è mio padre, che ha iniziato con la pasta fresca, poi siamo passati a quella secca. La scelta delle materie prime (filiera corta e molti ingredienti del territorio, NdR) rispecchia gli interessi di un consumatore salutista, attento ad un prodotto genuino“, spiega Marco, che aggiunge: “Le conoscenze di nostra madre – che continua anche a fare la naturopata – ci danno un vantaggio competitivo perché ci permettono di anticipare le tendenze che poi arrivano sul mercato”.
Massima attenzione anche al mondo delle intolleranze: “Dal 2013 il laboratorio, in uno spazio protetto dalla contaminazione, produce anche pasta gluten free. Utilizziamo materie prime prive di glutine e senza nessun additivo. Scegliamo solo ingredienti naturali con una forte varietà, per esempio i legumi. Poi naturalmente le farine e le uova biologiche“. Nel catalogo scopriamo infatti penne di piselli, fusilli di fagioli bianchi e lenticchie rosse, gnocchetti di ceci, ma pure tagliolini alla curcuma, all’ortica, al farro integrale.
Un’altra linea è legata alla valorizzazione dei gusti del territorio: i classici tajarin all’uovo della tradizione piemontese e le tagliatelle annidate a mano, con Tartufo bianco d’Alba o Nocciola del Piemonte. Prodotti secondo una filosofia che privilegia quanto più possibile il “chilometro zero” lungo la filiera.”Abbiamo una serie di fornitori locali con cui negli anni abbiamo sviluppato una forte collaborazione e che sono per noi importanti anche per lo sviluppo di nuovi prodotti. E’ fondamentale coltivare queste relazioni”, sottolinea Marco.
Recupero delle relazioni e delle tradizioni locali, ma sguardo al mercato globale e ad alcuni ingredienti esotici, per non appiattirsi solo sulla dimensione domestica. Un approccio glocale, quindi. “Valorizziamo i tanti prodotti di origine italiana, valorizziamo la filiera, poi inseriamo anche alcune specialità che arrivano da altre parti del mondo, come quinoa ed amaranto, oppure una varietà di riso thai che ha un buon gusto ed è molto profumata”.
I Mainardi, da sempre, amano la sperimentazione e le nuove sfide. Già negli anni ’80 conducevano, da pionieri, una grande azienda agricola in regime biologico, che è stata successivamente venduta, per dare vita al pastificio. “Tutti i nostri prodotti sono certificati biologici, abbiamo anche la certificazione, in alcuni casi, per l’agricoltura biodinamica, perché dà garanzie sulla qualità del prodotto”, precisa Marco. “Vendiamo nei negozi specializzati, soprattutto in quelli bio, sia negozi indipendenti che nella rete Natura Si e da poco anche su piattaforme e-commerce specializzate come Greeneria. Esportiamo inoltre all’estero, in tutta Europa e in altri continenti, ma sempre nelle catene dello specializzato bio o del senza glutine”.
Per assicurare il controllo diretto sulla massima qualità dei prodotti aziendali, è ora allo studio anche “un passo indietro”, ovvero il ritorno alle origini contadine della famiglia, confessa Marco: “Stiamo pensando all’acquisizione di un’azienda agricola per realizzare una filiera nostra di legumi e cereali…“. Instancabili e visionari.
Gian Basilio Nieddu