Il Festival di Chiara. “Sandalia Sustainability”: il cinema ambientale dal mondo alla Sardegna
“Sapete che a Teheran, capitale dell’Iran, l’inquinamento atmosferico è così alto che le autorità nelle giornate a più alta densità di polveri sottili chiudono le scuole elementari per preservare i polmoni e la salute dei bambini?”. Che nel paese mediorientale i veleni nell’aria siano un problema serio lo scopriamo, per assurdo, ad Abbasanta, un piccolo Comune della Sardegna interna, dove da anni c’è un Festival Cinematografico dedicato all’ambiente, che presenta opere in arrivo da tutto il mondo. “Abbiamo 1.950 opere e ben 196 arrivano dall’Iran, poi 182 dall’ India e, naturalmente, è ben rappresentata anche l’Italia con 128 produzioni” ci spiega Chiara Fadda, presidente dell’Associazione Anima Libera, che nel 2010 ha scommesso sul “Sandalia Sustainability Film Festival – Visioni itineranti di stili di vita sostenibili“, una manifestazione che sposa in pieno la filosofia glocal, ovvero la compresenza di una dimensione globale (con documentari da tutto il pianeta, grazie alle piattaforme internazionali dedicate alle manifestazioni cinematografiche) e una dimensione locale, con tante iniziative legate al territorio.
“In questa edizione – specifica Chiara – alle proiezioni e alle premiazioni dei film scelti dalla Giuria abbiamo associato una giornata dedicata alle erbe spontanee ed alle autoproduzioni del territorio. Un’economia dal basso che sta coinvolgendo sempre più persone. Tra i soggetti coinvolti c’è la Casa dei Semi di Domusnovas Canales, una frazione del Comune di Norbello che si occupa di raccogliere e preservare i semi ovvero le varietà tipiche del territorio”. E tre le iniziative del Sandalia Festival 2018 c’è dunque anche lo scambio di semi tra coloro che sono alla ricerca delle varietà rare e da tempo marginalizzate dai processi di industrializzazione agricola. Una comunità silenziosa, fatta di persone e gruppi che si oppongono, con piccole coltivazioni alla standardizzazione e alla perdita di biodiversità: “Noi sardi – spiega Chiara - siamo un popolo di raccoglitori o perlomeno è ancora fertile l’usanza di uno scambio con la natura”. Ovvero tanti appassionati di asparagi ed erbe selvatiche (da conoscere per gli amanti della cucina il finocchietto selvatico!), lumache, funghi e tanti altri prodotti del bosco, che non si limitano alla passività della fruizione di un film in poltrona, ma vogliono partecipare attivamente e dare il loro contributo. “Oltre alle proiezioni sono in programma delle degustazioni che hanno l’intento di valorizzare queste pratiche che hanno un senso economico, sociale e culturale”, aggiunge Fadda.
Il Festival Sandalia ha inoltre una versione itinerante, con l’organizzazione di proiezioni in vari paesi e città della Sardegna: “Continuiamo fino a fine marzo e ci sono ancora delle occasioni per partecipare, chi è interessato può scriverci a associazioneanimalibera@gmail.com“. Chiara è un vulcano inarrestabile. Ma come è nata l’idea del Festival, le chiediamo. Cosa ha portato una psicologa a dedicarsi alla divulgazione del cinema ambientale? “Dopo la laurea in psicologia ho frequentato un master in progettazione sostenibile del paesaggio, un altro in comunicazione e poi grazie ai voucher della Regione Sardegna sull’alta formazione ho potuto ancora seguire un master in regia e sceneggiatura a Bologna dove fui ospite in casa di un’amica che in pratica aveva eliminato completamente la plastica dai suoi acquisti. Era una consumatrice molto attenta alle ricadute ambientali e mi ha contagiato. Insomma, tutto torna: arte ed ambiente, poi ho visto il bando della Regione e coinvolgendo i Comuni di Abbasanta e Norbello ho dato vita a questa idea, che ha avuto il sostegno anche della Fondazione di Sardegna (la fondazione che fa capo al Banco di Sardegna Ndr)”.
Domenica 18 marzo il festival Sandalia 2018 vedrà la sua parte conclusiva, tra ricette di erbe selvatiche e proiezioni di film che parlano di bioedilizia, agricoltura sostenibile, cambiamenti climatici, autoproduzione di energia, efficienza energetica, sovranità alimentare e diverse altre tematiche. “Un’altra declinazione pratica della sostenibilità sarà un laboratorio pratico per la produzione di unguenti grazie all’uso di erbe selvatiche“. Immaginario e pratica sostenibile vanno dunque insieme al Sandalia Film Festival dove meritano una citazione da “Campioni” anche i quattro giurati - Valeria Patanè, Pia Brancadori, Antonello Carboni e Pio Bruno – che hanno visionato centinaia di ore di documentari ambientali da ogni angolo del pianeta per offrirle al pubblico.
Gian Basilio Nieddu