Gruppo Marengo: la rivoluzione dell’”abito energetico sartoriale” passa da ASPEC
Fine inverno, casa vuota da riscaldare in attesa del rientro dei proprietari. La giornata è mite, il fotovoltaico crea energia che il sistema intelligente utilizza per scaldare, attraverso una pompa calore, due camere, altro non si può. Poi entra in scena la caldaia tradizionale ed inizia il riscaldamento con l’altra fonte di energia “complementare”, il gas. Infine, ancora con energia generata dal fotovoltaico si fa funzionare la lavastoviglie, nel momento giusto del “picco” di produzione. E’un semplice esempio che ci aiuta a introdurre la tecnologia di Alba System – Gruppo Marengo di Alba, in Piemonte – che sta acquisendo fette di mercato, sia in ambito industriale che civile, per la sua capacità di ottimizzare al meglio l’uso delle diverse fonti di energie generate in una casa o in uno stabilimento produttivo.
Merito dell’intelligenza artificiale applicata alla gestione dell’energia. In altri termini gli stessi principi che regolano la cosiddetta “industria 4.0″ – l’utilizzo della robotica e del digitale per ottimizzare i processi produttivi – vengono utilizzati per la gestione delle fonti energetiche e la loro integrazione anche in ambito domestico. Perché sul budget di una famiglia – anche se pochi ci pensano – la spesa energetica pesa percentualmente molto più che su un budget aziendale!
A farcelo notare è Massimo Marengo, figlio di Silvano, che nel 1960 ha fatto nascere l’azienda. E che si sofferma, nella nostra chiacchierata, anche sul ruolo attuale delle fonti rinnovabili: fondamentali, ma ancora bisognose di essere “ibridate”. L’amministratore delegato del gruppo albese, per spiegare meglio il concetto, utilizza il confronto tra auto elettrica e auto ibrida: la prima, ad oggi, non garantisce ancora di “tagliare tutti i traguardi” rispetto alla seconda, perché le manca autonomia. “Ma – prosegue Marengo - più la tecnologia avanza più si utilizzerà il motore elettrico rispetto a quello termico“.
In attesa dei passaggi storici si deve intanto lavorare pragmaticamente per garantire il minor spreco energetico: “Il nostro core business è utilizzare tutte le tecnologie energetiche esistenti rendendole intelligenti”. Il Gruppo Marengo non è più da tempo un’impresa di impianti elettrici – né un mero installatore di impianti fotovoltaici (nonostante il marchio Albasolar sia molto conosciuto) – è un laboratorio di ricerca e innovazione nel quale gli ingegneri lavorano a fianco degli operai dell’officina e dove si sviluppano prodotti e brevetti a marchio proprio, come i rivoluzionari ASPEC Industry e ASPEC Home.
Un esempio concreto: “Serve il cogeneratore? Lo costruiamo noi in officina e lo integriamo nel processo produttivo connettendo tutte le apparecchiature che producono energia con il nostro software” ovvero in tre parole: “Realizziamo abiti sartoriali energetici sulle esigenze dei clienti, che sono molto diversi: in ambito industriale spaziamo da chi fa panettoni alle mozzarelle. Noi ingegnerizziamo i processi, integriamo le diverse fonti di produzione. Siamo costruttori…”.
Il concetto di integrazione è basilare per Marengo, che ribadisce: “Leghiamo l’impianto fotovoltaico con il cogeneratore, li colleghiamo tutti al processo produttivo”. E qui entra in scena il software Aspec “che prende le decisioni economiche più convenienti. Il processo produttivo richiede la materia prima energetica, il sistema intelligente sceglie la fonte più economica. Il nostro punto di forza e che la decisione viene presa in tempo reale”. Ecco cosa si intende, concretamente, quando si parla di domotica energetica o industria 4.0.
E il sistema funziona, come hanno capito alcuni grandi brand nazionali. E’ di pochi giorni fa la notizia che la Elah-Dufour-Novi ha siglato un accordo con il Gruppo Marengo per costruire un nuovo impianto di cogenerazione di ultima generazione. Un progetto importante, ma non l’unico nel portafoglio del gruppo albese, che comprende nomi come GAI (leader delle macchine imbottigliatrici) o Ferrero Mangimi.
La strada per far comprendere i benefici agli imprenditori e alle famiglie non è però sempre in discesa: “C’è difficoltà in Italia a fare capire l’innovazione tecnologica. Si è molto avanti sul macchinario, mentre dal punto di vista dell’energia c’è ancora molto da fare. Molti imprenditori non sanno cosa sia la cogenerazione, c’è necessità di fare cultura e di informarli sui sistemi più innovativi. E’ necessario ottimizzare i processi dell’Industira 4.0. Noi all’interno dell’azienda continuiamo a far dialogare, sempre meglio, le diverse tecnologie: dalla caldaia al frigo.”
Gian Basilio Nieddu