Green Week 2012: una settimana per salvare le risorse idriche europee
“Qual è l’insegnamento che abbiamo tratto dalla Green Week quest’anno? Sicuramente il fatto che davanti a noi abbiamo una grande sfida da affrontare: quella della salvaguardia delle risorse idriche, e che la deadline del 2015 per l’implementazione della Water Framework Directive è dietro l’angolo”. Sono le parole con cui il Commissario Europeo per l’Ambiente, Janez Potočnik, ha concluso la Green Week europea, che quest’anno ha seguito il motto “La sfida dell’acqua, ogni goccia conta”.
La tutela delle risorse idriche è stato il filo conduttore dell’evento che si è svolto a Bruxelles dal 22 al 25 maggio e che ha visto la partecipazione di circa 3.000 partecipanti, ONG, rappresentanti governativi e funzionari dell’UE, ma anche numerosi “eventi satellite” nei diversi Stati membri. Tutti accomunati dalla volontà di individuare soluzioni ai principali problemi, come la disponibilità di acqua di buona qualità a fronte di un rapido incremento della popolazione e di un ancora più evidente cambiamento climatico. Secondo uno spirito di conciliazione tra sostenibilità ambientale e business, che ha dato la possibilità a 52 imprese e organizzazioni europee di presentare i propri prodotti e le migliori pratiche ambientali presenti sul mercato all’interno di altrettanti stand negli edifici della Commissione Europea.
La Settimana Verde, in quanto parte del processo preparatorio del piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee (previsto dall’esecutivo UE entro novembre di quest’anno), ha ospitato anche la Terza Conferenza Europea sull’Acqua, che ha funzionato da piattaforma di consulenza e dibattito fra gli stakehoders del settore idrico, gli Stati membri e la Commissione. Potočnik ha infatti sottolineato che “l’acqua è una risorsa vitale su cui le attività umane incidono in modo estremamente rilevante. Nel corso della Settimana Verde le centinaia di esperti e di parti interessate qui riunite sono riuscite a sviluppare sia le strategie esistenti, sia nuove idee, con l’obiettivo di tutelare questa risorsa così preziosa per tutti noi”.
Una recente indagine della Commissione mostra del resto che sette cittadini europei su dieci ritengono che le questioni legate all’acqua rappresentino “un’importante fonte di preoccupazione”. L’inquinamento di origine puntuale o diffusa, l’eccessiva estrazione di acqua e l’alterazione di fiumi e laghi mettono a repentaglio gli sforzi compiuti per conseguire entro il 2015 - termine di implementazione delle Direttiva – un buono stato di salute delle acque europee. Le catastrofi naturali come la siccità e le inondazioni sono inoltre diventate più frequenti e gravi su ampie zone del continente europeo e, secondo lo studio, la loro gravità e frequenza sono destinate ad aumentare in conseguenza dei cambiamenti climatici e dell’uso inappropriato dei suoli.
La Green Week ha dunque aiutato a consolidare una visione d’insieme delle politiche dell’UE sull’acqua e comprendere come queste debbano evolvere per far fronte alle sfide più urgenti. Prima fra tutte, quella dell’uso efficiente delle risorse. Lo strumento più importante sarebbe, in questo caso, la Direttiva 2000/60/EC sulle politiche europee riguardanti l’acqua. Una direttiva quadro sulle acque, adottata nel 2000, che prevede un obbligo giuridico alla protezione e al ripristino della qualità delle risorse idriche in Europa, indicando il 2015 come l’anno entro il quale raggiungere un “buono stato ecologico e chimico”. Entro quell’anno gli Stati membri sono tenuti a garantire la piena operatività delle misure, mentre il secondo ciclo di piani di gestione dovrà essere completato, sempre entro quella data, con i primi piani di gestione del rischio da inondazione.
Secondo gli esperti la Direttiva provvederebbe ad assicurare gli incentivi adeguati per ridurre lo spreco di acqua, ma ovviamente la Direttiva, da sola, non basta. Ed è per questo che nella Green Week si è tornati a discutere di pratiche quotidiane per l’uso efficiente dell’acqua e del suo risparmio, anche a livello individuale. Come dire: la legge è importante, ma le buone azioni dei singoli non meno. Nei settori agricolo e industriale si potrebbe ottenere un risparmio fino al 40% grazie a nuove tecnologie, migliore gestione delle pratiche di irrigazione, colture resistenti alla siccità e sistemi di riciclo dell’acqua, mentre agendo sulle perdite delle reti pubbliche di approvvigionamento si potrebbe risparmiare fino al 50%. Ma poichè circa un terzo dell’acqua per uso domestico finisce, letteralmente, nello scarico, è importante anche l’azione individuale. A partire dall’utilizzo del getto ridotto, la doccia al posto della vasca da bagno, non lasciar scorrere l’acqua quando si lavano i denti, non riempire completamente il bollitore ma immettervi solo la quantità di acqua necessaria, utilizzare il ciclo economico di lavatrice e lavastoviglie, e solo a pieno carico. Senza dimenticare che raccogliere l’acqua piovana per innaffiare e lavare l’auto fa risparmiare fino al 50% del consumo domestico di acqua.
Donatella Scatamacchia