Ginny Vee: le mie passeggiate a Ecopark, lato verde di Hollywood
Dopo il passaggio dal cinema e il tour con Radio Italia, Virginia Conti, in arte Ginny Vee, sta preparando il suo primo disco. L’ispirazione è venuta dal Pop anni ’80, ma le canzoni toccano vari stili e temi, dall’amore alla passione per la musica, fino a un messaggio di incoraggiamento per chi ha un sogno e cerca di realizzarlo. L’uscita è prevista per la prossima estate, mentre il primo video, diretto da Edmondo Angelelli, è già in arrivo. 29 anni, una passione per la musica trasmessa dalla nonna cantante lirica, l’artista toscana racconta a Greenews.info il suo rapporto con l’ambiente e il suo amore per la natura.
D) Ginny, hai partecipato alla campagna a favore dei trapianti, con lo slogan “Forse non salverò l’Amazzonia. Una vita sì”. Raccontaci qualcosa in più sul progetto.
R) Il messaggio è che non importa essere un supereroe per salvare una vita. Per farlo a volte basta anche un impegno piccolo, ma concreto, rispetto a un’impresa molto più difficile come quella di fermare la deforestazione in Amazzonia…
D) Anche quella però è una missione importante. Che rapporto hai con l’ambiente?
R) Ho un interesse che mi viene innanzitutto dalla mia famiglia. Mio padre ha un’azienda di macchinari per la pulizia delle spiagge, con lo scopo di evitare che infezioni pericolose possano colpire gli animali che vivono sulla sabbia. La sua società sta per lanciare un prodotto completamente naturale in grado di disgregare le molecole inquinanti: può essere usato per purificare le acque, ma anche per ripulire facciate di monumenti dai graffiti. Non contiene sostanze chimiche e può essere usato senza mascherina.
D) E personalmente, hai un approccio sostenibile alla vita di tutti i giorni?
R) La sostenibilità è un tema che mi appassiona. Da poco ho ristrutturato casa con il mio compagno, e abbiamo scelto diverse soluzioni per renderla il più possibile ecologica, a partire dall’installazione di un impianto fotovoltaico.
D) Hai vissuto in diverse città: come hai trovato un contatto diretto con la natura?
R) Nella mia vita ho vissuto in Toscana, poi negli Stati Uniti e in Svizzera. Mi piace stare nella natura e in tutte le città in cui mi sono trasferita ho sempre cercato una casa con un giardino o almeno un angolo di verde. A Los Angeles vivevo a Ecopark, vicino alla collina di Hollywood, e questo mi permetteva di fare delle lunghe passeggiate nella natura. In Svizzera ho abitato vicino a Lugano, in un’area con molto verde.
D) Tu viaggi molto per lavoro. Ci sono dei luoghi che ti hanno particolarmente colpito per la loro sostenibilità?
R) Quest’estate sono stata in India: mi ha colpito molto l’atmosfera di grande semplicità che si respira a Goa. Lì le persone vivono di quello che coltivano, in grande armonia, con l’ambiente.
D) Tu conosci bene sia la cultura italiana che quella statunitense. Cosa distingue l’approccio all’ambiente di questi due Paesi?
R) Sotto certi punti di vista, gli americani sono più sensibili, ma bisogna dire che, di fatto, in Italia si fa di più. Negli Stati Uniti, per esempio, non ci sono incentivi per ristrutturare le abitazioni e le tecnologie green che ho installato nella mia casa in Italia sono molto costose in America. Quindi l’amministrazione in Italia su questi temi è più impegnata, anche se poi i cittadini in America sono più attenti ai temi ambientali.
Veronica Ulivieri