Giacomo Bevilacqua: in piazza con il mio Panda per l’Earth Hour
Il 29 marzo a Roma, a dare il via all’Earth Hour ci sarà anche lui. Giacomo Bevilacqua, classe 1983, è una delle firme più interessanti del fumetto italiano. Dopo aver disegnato per la casa editrice Eura alcuni albi dei personaggi di “John Doe” e “Detective Dante”, ha lavorato a storyboard per film e pubblicità, firmato animazioni per La7 e creato nel 2008 il famoso personaggio di Panda della serie a fumetti “A Panda piace”, che incarna i vizi e le virtù dell’uomo comune. Sabato dalle 16 il WWF, che organizza la grande mobilitazione mondiale per un mondo più sostenibile, aspetterà lo spegnimento della facciata e la Cupola di San Pietro in un’area dedicata al cambiamento climatico e alla specie più colpita, l’orso polare, allestita a Roma in Piazza Pio XII. Giacomo Bevilacqua realizzerà una installazione dedicata al Panda e ai temi dell’Ora della Terra su un pallone aerostatico di tre metri, che verrà poi alzato in volo in piazza per essere immortalato durante lo spegnimento della facciata e della cupola alle 20.30.
D) Giacomo, perché hai deciso di partecipare all’Earth Hour?
R) In realtà non è la prima volta che partecipo ad eventi del Wwf. Visto che il panda è il simbolo del Wwf e il protagonista del mio fumetto, la collaborazione è iniziata già nel 2008 e va avanti. A dicembre scorso, quando il Wwf ha messo all’asta i panda personalizzati da vari artisti e numerati, il mio è stato uno dei più quotati. Lavorando come fumettista passo molto tempo in casa e perdo un po’ il senso della realtà: partecipare a eventi come l’Earth Hour mi aiuta a stare in contatto con i problemi reali.
D) Hai raccontato che la serie “A Panda piace” è nata in modo fortuito, da un’associazione mentale tra la frase di un’amica e una battuta del film “Il favoloso mondo di Amélie”. Facendo del Panda il protagonista del tuo fumetto più famoso, hai poi pensato anche ai significati ecologici legati a questo animale in via di estinzione?
R) Nei miei fumetti uso il Panda per raccontare un “animale umano” anch’esso in via di estinzione. L’essere umano equilibrato, con dei valori, che per esempio non butta le cartacce per terra e agisce con lucidità è sempre più raro. Sono messaggi che in piccolo cerco di portare avanti, anche attraverso gli aspetti più pratici del mio lavoro. Da sei anni per esempio non uso carta per disegnare, ma una tavoletta grafica collegata al computer. L’azienda con cui lavoro per i gadget, la Pixart Printing, produce solo on demand, evitando lo spreco: non c’è nessun magazzino con montagne di oggetti.
D) Parlavi di valori che cerchi di trasmettere con il tuo lavoro. Pensi che, anche per far passare dei messaggi di sensibilità ambientale, il linguaggio del fumetto possa essere più efficace rispetto ad altre forme già sperimentate, spesso senza buoni risultati?
R) Grazie a Gipi o Zerocalcare, il fumetto sta assumendo una vera e propria forma letteraria e potrebbe dire il triplo rispetto ad altri media meno completi. Nei fumetti ci sono più livelli di lettura, e alla fine ti lasciano un’esperienza da cui puoi trarre qualcosa di utile. Oltre al medium, però, penso che nel far passare certi messaggi conti anche il rapporto che un fumettista ha con i suoi lettori. Questa relazione determina se la gente ti ascolta o meno: la vicinanza alle persone fa sì che tu sia credibile. Per questo curo molto i rapporti con i miei lettori e rispondo sempre a tutti i messaggi che mi arrivano.
D) Hai mai integrato direttamente temi ambientali nei tuoi fumetti?
R) Nella serie “Metamorphosis“, per esempio, il nemico della protagonista è un cattivo che però vuole un mondo diverso, in cui i soldi vengano spesi in modo più responsabile, per l’istruzione ed esseri umani più responsabile piuttosto che per le armi. Una delle vignette più condivise di “A Panda piace” è sul risparmio energetico: si vede il Panda che spegne il sole con una cordicella appesa al cielo. Il messaggio che volevo trasmettere è che il sole, se trattato bene, è la risorsa migliore; se trattato male è la peggiore arma. In generale, non è facile affrontare temi ambientali in una vignetta: serve un grosso lavoro per ridurli all’osso. Adesso, con il bimestrale Panini “A panda piace l’avventura”, avendo a disposizione 50 pagine, mi sto concentrando anche su temi più complessi.
D) Come sarà sabato la tua installazione per l’Earth Hour?
R) Forse disegnerò un panda che interagisce con un orso polare, specie su cui quest’anno si focalizza l’Ora della Terra. Non so come sarà disegnare là sopra, e poi le idee mi vengono sempre in mente cinque minuti prima di disegnarle. Sarà una sorpresa anche per me.
Veronica Ulivieri