Fresh-App: dalle bucce di mele e arance nasce a Napoli una bevanda innovativa
Bucce di mele e arance, creatività partenopea e una tecnologia che permette di estrarre in poche ore oli essenziali e sostanze benefiche dai vegetali, mantenendone inalterata la qualità. Fresh-App, la bevanda creata all’Università Federico II di Napoli e vincitrice un mese fa della medaglia d’argento al concorso europeo di eco-innovazione alimentare Ecotrophelia, nasce dalla combinazione sapiente di pochi ingredienti.
Ora, mentre nel capoluogo campano è in fase di costituzione lo spin-off che dovrà occuparsi della produzione e distribuzione, Fresh-App si prepara ad arrivare sul mercato. “E’ una bevanda dissetante, leggermente gassata, a bassa gradazione alcolica, adatta anche per gli aperitivi, sia da sola, sia miscelata con altre per ottenere cocktail”, spiega il docente Daniele Naviglio, che ha lavorato al progetto insieme ai colleghi Pierpaolo Scarano, Carla Manfredi e Monica Gallo e a un team di neolaureati e ricercatori (Emmanuele Parisi, Davide Luglio, Simona Giacobbe, Laura Le Grottaglie, Manuela Vitulano, Mario Raiola, Lorenzo Aletta, Christian Pepe, Ilaria Sorrentino, Fulvio Ventuno, Sabato Volino).
Tutto è cominciato nei laboratori di Chimica analitica del Dipartimento di Chimica di Monte Sant’Angelo, dove si lavora molto sul recupero di scarti alimentari da produzioni industriali. “Quando siamo venuti a conoscenza del concorso, avevamo già iniziato a mettere a punto questa bevanda partendo da scarti di lavorazione che prima erano considerati rifiuti”.
Decisiva è stata la tecnologia brevettata nel 1998 dallo stesso Naviglio e già utilizzato anche nel settore dell’erboristeria e nella produzione di liquori: “E’ un sistema che, attraverso l’alternanza di cicli di pressione e depressione, consente l’estrazione dei composti colorati e aromatici dalla matrice alimentare senza alterare le caratteristiche chimiche. Rispetto ai normali processi di macerazione, che durano settimane, tutto avviene in poche ore: grazie al ridotto contatto tra parte solida e parte liquida, i composti si mantengono integri, senza ossidazioni o degradazioni. Per utilizzare le bucce di mela questo era l’unico metodo possibile, perché nella macerazione tendono a ossidarsi facilmente”.
Oltre al sapore gradevole e al carattere ecologico, ad attirare l’attenzione sul prodotto è stato anche il contenuto di sostanze benefiche: “Gli oli essenziali degli agrumi hanno molte proprietà, tra cui quelle espettoranti, mentre dalle bucce di mela vengono polifenoli, antociani e antiossidanti, utili nel contrasto allo stress e ai radicali liberi conseguenza dell’invecchiamento”. Per il packaging, il team ha scelto di utilizzare delle bottiglie di alluminio che, spiegano dall’università, “uniscono un aspetto giovane e gradevole a caratteristiche tecnologiche interessanti. Infatti, oltre a preservare il prodotto dalla luce e dai gas esterni, l’alluminio è riciclabile all’infinito e facile da compattare”.
Fresh-App ha ottenuto la medaglia d’argento nella competizione europea dopo essersi classificata al primo posto a livello nazionale, davanti ad altre cinque idee imprenditoriali presentate dall’università di Parma, dall’università di Modena e Reggio Emilia e dalla Seconda Università degli Studi di Napoli, che hanno proposto una pasta a base di canapa (Canapella), una pasta a base di farina di grillo (CrickEat), uno snack a base di gocce di miele (Honey Drops), un biscotto a base di quinoa (Quindì) e uno snack legato alle tipicità agronomiche territoriali delle diverse regioni italiane (Vorticella). Nella finale europea, il team napoletano ha dovuto competere con quelli di altri 15 Paesi europei.
Dopo il buon risultato ottenuto, continua Naviglio, “sono già arrivate diverse manifestazioni di interesse da parte di aziende alimentari e nei primi taste panel abbiamo ottenuto percentuali di gradimento che superano l’80%”. Per poter bere Fresh-App all’ora dell’aperitivo non bisognerà aspettare molto: “Il prodotto sarebbe già pronto per la commercializzazione. Adesso stiamo lavorando alla costituzione della società, che per i primi anni avrà la forma di uno spin-off universitario”.
Veronica Ulivieri