Energia e clima al 2030: una consultazione europea per definire i nuovi obiettivi
La Commissione Europea ha lanciato, nelle scorse settimane, il Libro Verde che apre le consultazioni pubbliche in materia ambientale e i cui risultati saranno poi vagliati in autunno. L’Esecutivo di Bruxelles intende, infatti, presentare, a fine anno, una proposta contenete i nuovi obiettivi vincolanti su clima ed energia per il 2030. ”La nostra ambizione – ha affermato il Commissario UE all’energia Guenther Oettinger – è che si possano fare proposte legislative elaborando, così, obiettivi vincolanti su riduzione delle emissioni, rinnovabili ed efficienza energetica”. Queste, ha ipotizzato Oettinger, dopo il vaglio nel 2014 di Parlamento e Consiglio UE, potrebbero essere quindi adottate definitivamente nel 2015.
Nel Libro Verde non c’è però nessun riferimento a cifre e investimenti economici, ma solo l’invito, rivolto a tutte le parti coinvolte, a collaborare, facendo proposte concrete e pragmatiche.
Un primo esempio è legato all’obiettivo del nuovo accordo globale salva-clima: contenere il riscaldamento globale entro i due gradi centigradi, la soglia considerata critica dagli scienziati. La consultazione sull’intesa salva-clima che dovrà entrare in vigore dopo il 2020 è aperta fino al 26 giugno. Stati membri, istituzioni e tutte le parti interessate potranno vagliare il documento di partenza e contribuire a definire la posizione dell’UE per ottenere il miglior accordo possibile nel 2015.
La Commissione ha anche pubblicato una comunicazione consultiva sul futuro della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS) in Europa, per avviare un dibattito sulle opzioni disponibili e garantirne uno sviluppo tempestivo. La comunicazione individua gli ostacoli che hanno impedito alle tecnologie CCS di svilupparsi al ritmo ipotizzato nel 2007. Ad esempio, a causa del livello troppo basso dei prezzi del sistema comunitario di scambi di emissioni rispetto alle aspettative iniziali, gli operatori economici non hanno alcun incentivo ad investire in tecnologie CCS.
L’esecutivo UE ha, inoltre, adottato una relazione in cui valuta i progressi compiuti dagli Stati membri per conseguire i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili (FER) entro il 2020. Il documento indica che l’attuale quadro politico basato su obiettivi giuridicamente vincolanti per le energie rinnovabili si è tradotto in una forte crescita del settore fino al 2010, con una quota di rinnovabili per l’Unione pari al 12,7%. Per continuare a progredire e conseguire gli obiettivi fissati per il 2020, saranno ora necessari maggiori sforzi. Occorrerà uno sforzo particolare per creare certezze per gli investitori, riducendo gli oneri amministrativi e facendo maggiore chiarezza in materia di programmazione.
Il Libro Verde solleva, poi, una serie di domande più “strutturali”, di fondo. Si chiede di che tipo, natura e livello dovrebbero quindi essere gli obiettivi da fissare per il 2030 in materia di clima ed energia; come si potranno coordinare i diversi strumenti politici anche alla luce delle diverse capacità degli Stati membri di agire; in che modo, infine, il sistema energetico potrà contribuire alla competitività dell’UE. Chiarire questi interrogativi contribuirà a dare certezze agli investitori e a stimolare l’innovazione e la domanda di tecnologie a basse emissioni di carbonio, sostenendo in tal modo gli sforzi per costruire un sistema più competitivo, sostenibile e sicuro in materia di energia. Il quadro strategico per il 2030 si dovrebbe avvalere dell’esperienza e degli insegnamenti tratti dal precedente quadro per il 2020, indicando dove sia possibile apportare miglioramenti. Parallelamente, la Commissione prenderà in considerazione i cambiamenti avvenuti dal 2020, quali ad esempio quelli nel sistema energetico e nell’economia, nonché gli sviluppi della situazione internazionale.
Beatrice Credi