Home » Bollettino Europa »Rubriche » Cosa resta della COP21. La politica schizofrenica dell’UE sul clima:

Cosa resta della COP21. La politica schizofrenica dell’UE sul clima

marzo 7, 2016 Bollettino Europa, Rubriche

A qualche mese dall’accordo di Parigi sul clima quali sono i passi compiuti dall’Unione Europea per gli impegni presi, o almeno promessi?

Per trovare la risposta dobbiamo guardare fuori e dentro i confini dell’UE. Prima alla sua politica di vicinato, cioè alle azioni intraprese con i Paesi confinanti –  principalmente con quelli della riva Sud del Mediterraneo – e poi alle decisioni che riguardano i soli Stati Membri.

Sul primo fronte è senza dubbio da segnalare il progetto ClimaSouth appena presentato al Parlamento Europeo e finanziato anche dalla Commissione. Il cui obiettivo è quello di accompagnare i Paesi rivieraschi del Nord Africa e del Medio Oriente nell’implementazione delle politiche necessarie per contrastare gli effetti del riscaldamento del pianeta. ClimaSouth, punta a mettere in pista piani di sviluppo economico, ha spiegato il direttore Bernardo Sala, tramite azioni di “capacity building” e di sostegno alle istituzioni di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Palestina, Israele, Giordania e Libano.

Tra gli aspetti più sottovalutati del cambiamento climatico ci sono, infatti, le sue conseguenze sociali. La crisi siriana, per esempio, ha le sue radici nella crisi agricola precedente al 2011. 32,4 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro case per calamità naturali: il climate change ha quindi effetti diretti sui fenomeni migratori.

“Gli accordi di Parigi – ha sottolineato Elina Bardram, capo Unità della DG Clima della Commissione UE – rappresentano un passo molto importante, un nuovo capitolo, il passaggio da azione di pochi paesi ad un’azione globale. In questo contesto, ClimaSouth ha un ruolo fondamentale: mostrare come la cooperazione possa essere efficace nella pratica per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti a livello globale”. Le intenzioni sono certamente nobili, ma quello che succede dall’altro lato del Mediterraneo sembra andare in direzione opposta.

E anche da questo lato l’incertezza non è minore. Contemporaneamente alla conferenza di presentazione del progetto ClimaSouth, il Commissario europeo al Clima, Miguel Arias Cañete ha annunciato che l’Unione Europea, per ora, non intende rivedere al rialzo gli obiettivi fissati per il 2030 sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, visto che “non ha ancora raggiunto quelli per il 2020″ e poi “perché l’impegno di riduzione del 40% di emissioni di CO2 rispetto al 1990 è di gran lunga il più ambizioso di tutti i 189 attualmente sul tavolo dell’ONU”. Quest’ultima affermazione risponde – noncurante e senza spazi alla speranza – alle accuse di scarsa ambizione mosse da Verdi europei e ambientalisti dopo la recente comunicazione dell’esecutivo UE sul futuro dell’accordo di Parigi.

Greenpeace ha, infatti, accusato la Commissione di “non aver mantenuto l’impegno a portare gli obiettivi climatici UE in linea con l’intesa di Parigi“. L’associazione considera deludente il documento che fa il punto sulle prossime tappe del processo e delle modalità e di messa in opera dell’Accordo di Parigi nell’UE e che è accompagnato da una proposta di firma dell’Accordo  da parte dell’Unione Europea. I Verdi dell’Europarlamento hanno, invece, accusato il sistema ETS di sforare di oltre 2 miliardi di tonnellate di CO2 gli obiettivi fissati dall’accordo della COP21.

Cañete però non ci sta a fare da bersaglio e, oltre a ribadire che la politica UE  è “pienamente in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi” (e ricordare gli appuntamenti di revisione previsti nel  2018, 2020 e 2023), ha sottolineato che Bruxelles deve ancora varare una serie di misure che serviranno a centrare gli obiettivi fissati per il 2030. Si parla proprio della riforma, da tempo in discussione, del sistema ETS, cioè il mercato europeo della CO2, poi della proposta di direttiva sul cosiddetto ‘effort sharing‘ che interessa i settori esclusi dall’ETS, cioè trasporti, agricoltura ed edifici – molto delicata da negoziare con gli Stati Membri. Ci sono, infine, le revisioni in corso sulle direttive sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica, ha aggiunto il Commissario. Il quale è assolutamente convinto che l’UE sia sulla rotta giusta per il contenimento del riscaldamento entro i 2 gradi e verso 1,5 gradi.

Tuttavia, sul post-Parigi, anche il Consiglio sembra diviso.Non è il momento di sollevare questioni divisive su come innalzare l’ambizione, ma di concentrarsi sulle regole per far funzionare l’accordo al meglio“, ha tagliato corto il Ministro dell’Ambiente italiano, Gian Luca Galletti (solitamente “grandioso” in Patria) nel corso del dibattito sul futuro dell’accordo sul clima, alla riunione del Consiglio Ambiente dell’UE a Bruxelles. Un’idea per molti versi simile a quella di Cañete. Mentre altri Paesi, come Germania, Austria e Lussemburgo, si sono già espressi per un maggiore impegno nella lotta all’emergenza clima da parte dell’UE, sulla scia della Conferenza ONU sul clima.

Beatrice Credi

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende