Ciclone Tesser: “Partite di beneficienza in difesa dell’ambiente”
Polemiche e scioperi a parte, ora è tutto pronto per il grande esordio. Il più atteso della stagione. Dopo 55 anni il Novara Calcio torna in Serie A. Il suo allenatore, Attilio Tesser, sta preparando un rientro in grande stile, con “cuore, passione, e senza non montarsi mai la testa”. Il sogno della squadra, nata nel 1908 come associazione studentesca, e ripartita nel ’95 dalla C1, è diventato realtà. Ma nella mente del suo allenatore c’è posto anche per l’impegno in difesa dell’ambiente: “Il calcio – dice – non può sottrarsi, deve fare la sua parte. Deve dare il buon esempio”. Speriamo che l’appello non cada nel vuoto.
D) Mister, con che spirito vi apprestate a giocare la prima partita di campionato?
R) Il morale è molto alto. Abbiamo l’entusiasmo giusto per affrontare la sfida della A. Guido una squadra che in 2 anni ha capitalizzato 2 promozioni. Alla base del nostro lavoro continua ad esserci l’umiltà. Siamo consapevoli delle difficoltà, perché 55 anni di assenza si faranno sentire, ma non ci lasceremo spaventare. Ora basta polemiche e politica, l’importante è iniziare a giocare per davvero…che il buon senso prevalga!
D) Voi siete la vera novità della stagione. Potrebbe partire proprio dai suoi “azzurri” un segnale di rottura rispetto al passato: il calcio come sport sano, testimonial per campagne in favore dell’ambiente – invece che mondo di SUV, veline e discoteche. Non crede?
R) Lo sport più amato dagli italiani ha un grande potere di coinvolgimento della gente. Basterebbe davvero poco per coinvolgere le persone a muoversi, con passione, per le cause giuste. E’ facile dire che i calciatori non hanno valori. Questo non è vero. Dove ci sono iniziative di solidarietà, noi ci saremo, sarà nostro piacere prestare la nostra immagine di squadra. Anzi, lancio una proposta: perché non si istituiscono partite benefiche a sostegno di cause che tutelino la natura?
D) Sarebbe un’ottima proposta. Ha in mente qualche urgenza ambientale, in Italia, da mettere in cima alla lista?
R) La situazione ambientale del nostro Paese è un discorso molto complicato. Il calcio potrebbe dare una mano, soprattutto a livello di sensibilizzazione popolare, non certo per risolvere la situazione. Per esempio, però, potrebbe essere utile prestarci a incontri a favore della raccolta fondi in casi di alluvioni, una piaga italiana sempre più frequente. Salvaguardare l’ambiente va di pari passo con un cambio di mentalità. Noi potremmo aprie una strada e dare il buon esempio. Spero che le proposte arriveranno presto.
D) Parliamo di salute e alimentazione. Come si preparano i suoi ragazzi?
R) Le mie regole sono semplici: una dieta rigida e adeguata, ma soprattutto la massima serietà di ciascun atleta. Non ho trucchi particolari da tirare fuori dal cilindro. Ognuno sa che la sua carriera da professionista non è lunghissima e va giocata al meglio adesso. Quindi, tanto cuore, spirito di squadra uniti, uniti tutti, nessuno deve tirarsi indietro e lavorare solo per sé. Così si scalano le classifiche. Il bene collettivo è quello individuale. Come dicevo prima, nello sport, come per la tutela dell’ambiente. Si vince insieme.
Letizia Tortello