Chiara Francini: la madrina del TFF si racconta a Greenews.info
Nota conduttrice di Colorado insieme a Diego Abatantuono, Chiara Francini è uno dei volti del grande e piccolo schermo italiani. Ha lavorato infatti sia per la tv – in soap opere, show televisivi, serie – sia per il cinema (con Pieraccioni, Neri Parenti e Carlo Vanzina fra gli altri), senza dimenticare il teatro. Ha raccolto diversi riconoscimenti professionali, fra cui il Premio Guglielmo Biraghi nel 2011 al 68º Festival Internazionale del cinema di Venezia come “Attrice Rivelazione dell’Anno“. Per il suo talento fresco e la sua versatilità è stata scelta come madrina del Torino Film Festival, che da oggi fino al 28 novembre offrirà a Torino una finestra sul cinema attuale italiano e non.
D) Chiara, che effetto ti fa la nomina di madrina del Torino Film Festival?
R) Non avrei potuto sperare di meglio perché l’ho sempre seguito da spettatrice. Il TFF è una rassegna prestigiosa che rende onore a Torino, cui fra l’altro sono molto legata perché, a parte il festival, ho anche appena finito di girare un film proprio in questa cttà. Mi è sempre piaciuta per il suo aspetto regale ed elegante.
D) Ti dividi spesso fra cinema teatro e televisione, quale fra questi preferisci?
R) Hanno tutti delle caratteristiche peculiari. Cinema a tv mi danno tempo per interagire con il personaggio e capirlo di più, il teatro invece non prevede atti ripetibili, quindi ha un approccio molto differente. I tre media toccano tre pubblici con una fascia di ampiezza altrettanto diversa, ma questo deve essere il mio obiettivo: per essere una professionista completa devo poter raggiungere il pubblico più ampio ed eterogeneo possibile.
D) Che rapporto hai con l’ambiente?
R) Il mio fidanzato è svedese, lui è molto attento alla natura, grazie a lui ho imparato il rispetto per la natura: non ho la macchina, cammino molto, nel tempo libero vado in montagna a godermi il paesaggio. Anche se vivo in città l’ambiente per me è fondamentale, mi serve un contatto costante anche solo con una passeggiata.
D) Cosa ti ha insegnato il contatto con un Paese come la Svezia?
R) Quello che per noi è dovere per loro sono semplici azioni naturali da compiere da quando si nasce. Mi ha insegnato la necessità di concepire l’ambiente e la natura come un essere umano, con una vita che va rispettata.
D) Quali gesti compi quotidianamente per prenderti cura dell’ambiente?
R) Faccio la raccolta differenziata, scelgo con attenzione i prodotti biologici, cerco di impostare il rapporto nel modo più naturale possibile. Non sono vegana né vegetariana, in realtà non seguo mai diete, mangio sempre tutto quello che mi piace!
D) Che stile di vita hai per tenerti in forma?
R) Non bevo, non fumo, cammino molto, non vado in palestra, cerco di condurre una vita sana evitando fritti, bevendo molte centrifughe e spremute. Non è un regime imposto, mi viene naturale…
D) Spesso citi il tuo passato toscano: quanto senti ancora il legame con la terra di origine?
R) Io sono toscana, continuo a rimanere una ragazza di provincia. Per la mia formazione professionale è stato importante il mio percorso di vita, l’educazione calvinista ricevuta mi ha dato la forza e la stoffa per essere qui.
D) Hai mai pensato di dedicare la tua professione a una tematica sociale come l’ambiente?
R) Finora non mi è mai successo ma mi piacerebbe. Ognuno è testimonial prima di tutto con la propria condotta di vita, ma mi piacerebbe occuparmi di ambiente anche in maniera più compita e puntuale.
Daniela Falchero