Benvenga l’educazione ambientale sin da piccoli. Parola di Carolina
Con i suoi capelli lunghi lunghi, la faccia pulita e quell’abbigliamento gioioso di mille colori, Carolina Benvenga è diventata l’idolo di tantissimi bambini. Romana, 23 anni, è il vulcanico volto di due dei programmi televisivi più seguiti dai piccoli, la Tv Ribelle, in onda su Rai Gulp, e La posta di Yo Yo, su Rai YoYo. Mondi felici sul piccolo schermo, in cui la fantasia e il gioco tengono compagnia ai piccini, veicolando anche messaggi educativi. Tra una Pimpa e un Barbapapà, capita di parlare di orti e semi dei fiori, di prati verdi, senso civico e dell’importanza di non sprecare l’acqua.
D) Carolina, tu nasci come attrice di fiction. Ma hai lavorato anche in film di Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach. Come sei approdata alla tv per bambini?
R) Ho studiato all’Accademia di Recitazione dentro Cinecittà, a Roma. Dopo le prime esperienze, da giovanissima, ho capito che la passione per la conduzione andava coltivata. Era come una vocazione, per cui ho chiamato la mia agenzia, chiedendo se ci fossero provini per trasmissioni che si rivolgevano ai bambini. Capitò una chiamata per “La posta di yoyo”, che ancora non esisteva, una delle due autrici Daniela Attilini, la stava scrivendo. Io sono cresciuta in compagnia dei mitici Sonia e Birillo, con la loro Posta dei Supertre. Lei leggeva le letterine, mi sono ispirata. Oggi siamo ormai alla terza edizione di un programma sempre più ricco.
D) Adesso vivi a Torino in pianta stabile. Non ti manca il clima di Roma?
R) Sono romana di nascita, ma ho origini pugliesi di famiglia. Non ho mai vissuto oltre la Capitale. Torino la adoro, è città molto vivibile, civile, la segnaletica, strano ma vero per l’Italia, è rispettata, la gente educata. A Roma sono sicuramente più calorosi, diretti e sinceri. In Piemonte la mentalità è fredda, tutto è politicamente corretto, spesso anche troppo. E poi fa così freddo… Non ero abituata alla neve, sono rimasta spiazzata!
D) Torino è anche una delle città più inquinate d’Italia. Lo percepisci?
R) Da pugliese asmatica noto subito la pesantezza dell’aria. Sento una respirazione differente, ho difficoltà che vanno di pari passo all’aria inquinata. A Roma, comunque, faccio più fatica. Nel capoluogo sabaudo sto in centro, tra molte zone pedonali. Certo, giù da me in Puglia vedo il mare, qui le auto.
D) Spesso in trasmissione cogli l’occasione delle letterine dei bambini per dare consigli di buona educazione civica e di rispetto per l’ambiente. E’ più facile parlare ai bambini?
R) Sono spugne, non è affatto difficile. E’ più facile comunicare a loro le giuste regole, ed è importante saperlo fare con il sorriso, non facendole passare per imposizioni. Io vengo da una famiglia bella piena di gente, ho avuto l’istinto materno fin da piccola. Riesco a parlare con i piccoli in un modo che non mi spiego, non ce n’è uno appena conosciuto che non mi adori. Sono la bocca della verità, non hanno filtri e non li vogliono da noi. Se hanno accanto qualcuno di sostenuto se ne staccano. I messaggi che cerchiamo di lanciare servono per portarli ad essere “brave persone”, imparare gli strumenti che permettono loro di essere rispettosi dell’ambiente, tanto quanto di mamma e papà.
D) Qualche esempio, in concreto, per i nostri figli?
R) Aiutate la mamma in casa, che non è la vostra serva, anche se fa le cose con tanto sorriso. Lavatevi bene i dentini, che poi si formano le carie, e quando lo fate non sprecate l’acqua, perché tanti bambini come voi non ce l’hanno. Con il gioco si impara molto di più. Un minimo di ecologia cerchiamo sempre di farla passare, anche se sarebbe bello, in futuro, poterci occupare di più argomenti. Uno per tutti, la raccolta differenziata, che non siamo ancora riusciti a legare bene al copione, perché necessita un approfondimento specifico, tale da essere comprensibile a tutti.
Letizia Tortello