Corchiano, il Comune “a 5 stelle”
Tutto è iniziato nel 2009, quando sindaco e amministrazione comunale hanno deciso di scommettere su un’idea: la raccolta differenziata porta a porta è possibile. Il nuovo corso è cominciato così. Dopo, sono fiorite pian piano tante altre idee per una vita più sostenibile, dalla Casa dell’acqua all’obiettivo dei Cento tetti fotovoltaici.
Siamo a Corchiano, il paese in provincia di Viterbo che nel 2010 ha vinto il premio assoluto Comuni a cinque stelle, per i buoni risultati ottenuti nei cinque ambiti presi in considerazione dal concorso: gestione del territorio, impronta ecologica della “macchina comunale”, rifiuti, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita.
Qui, racconta il sindaco Bengasi Battisti, di professione chirurgo d’urgenza, «un paio di anni fa, da un giorno all’altro, nelle strade del paese sono scomparsi i cassonetti. Ci aspettavamo di trovare l’immondizia per strada, e invece il giorno dopo tutto è andato bene». Il segreto del successo? «Abbiamo coinvolto i cittadini dal basso. L’idea del porta a porta è nata nel 2006, durante uno dei corsi per i giovani che teniamo ogni estate. Da lì, è iniziato un periodo in cui abbiamo incontrato persone e esperienze. E poi abbiamo avviato un programma di formazione per i cittadini, sempre aiutati dai ragazzi del paese, che negli ultimi giorni hanno addirittura presidiato i cassonetti per informare tutti sulla novità, e prima ancora hanno ideato lo slogan del Porta a porta: “L’orgoglio di un paese pulito”». I risultati sono stati strabilianti: «Partendo da una percentuale di raccolta differenziata quasi inesistente, siamo arrivati oggi all’85%».
Il coinvolgimento dà i suoi frutti. I cittadini (3.800 in tutto) tornano così a voler bene al loro piccolo borgo, si sentono partecipi dei buoni risultati e iniziano a proporre altre buone pratiche. «Nel 2009, sono stati i cittadini a proporre di costruire la Casa dell’acqua. In sei mesi, ne abbiamo distribuita tantissima: 500.000 litri. La fontana è diventata un luogo di incontro e di consapevolezza che l’acqua è un bene pubblico». Poi è venuto il recupero dell’olio di frittura da trasformare in carburante per lo scuolabus: «Grazie al coinvolgimento, emergono anche saperi locali. Un cittadino sapeva dell’esistenza di questo centro di raccolta dell’olio nella zona e ci ha proposto l’iniziativa. Ad oggi, 300 famiglie hanno richiesto la tanica per raccogliere l’olio, che costa cinque euro».
Per sostenere il cammino verso un nuovo stile di vita, il Comune ha messo in piedi la Bottega delle buone pratiche, un luogo dove appunto si trova tutto ciò che serve per una vita più sostenibile, dai kit per la raccolta differenziata ai contenitori per l’olio fritto. Nei negozi del centro storico, «uniti tutti dal progetto del centro commerciale naturale, si vendono prodotti a chilometro zero e detersivi alla spina. Una scelta che è venuta dai commercianti stessi». E anche i vigili urbani, un bel giorno, si sono lasciati contaminare dal nuovo corso e hanno deciso di usare la bicicletta: «Tra poco avranno anche due cavalli, che useranno per controllare il parco sotto al paese, recuperato alcuni anni fa». La valle sotto a Corchiano era stata trasformata in discarica, oggi è un Monumento naturale. All’interno del parco, sono stati realizzati anche degli orti urbani affidati ai cittadini: «Abbiamo creato una specie di banca del seme, dove tutti hanno l’obbligo di riportare i semi degli ortaggi. Così salvaguardiamo la biodiversità».
Per chi vuole passare all’energia solare, è ancora in corso il progetto dei Cento tetti fotovoltaici, affiancato da un gruppo d’acquisto di pannelli fotovoltaici, promosso dal Comune in collaborazione con l’Università di Viterbo: «Siamo già a 40 tetti. L’altro giorno ho visto che anche il nostro frantoio sta passando all’energia solare». E i nuovi edifici? «A Corchiano si può costruire, a patto che si rispettino tutti i criteri dell’efficienza energetica». Tante idee continuano a venire dai giovani, riuniti nel “Consiglio Comunale dei Ragazzi”. Sono loro ad aver ideato, per esempio, le multe al contrario: «Il vigile contesta una buona pratica e consegna al ragazzo degli eco-euro, una moneta che abbiamo coniato noi per promuovere azioni locali sostenibili, e che può essere utilizzata alla Bottega delle buone pratiche o per acquistare prodotti equo solidali».
Il modello Corchiano è riuscito a contaminare anche altri paesi vicini: «C’è un interesse soprattutto da parte dei singoli cittadini, che spingono i loro amministratori ad attuare progetti come i nostri. La Casa dell’acqua ha invaso la provincia, il Porta a porta è presente in almeno 20 comuni. Siamo riusciti a dimostrare che quello che si dice a parole può veramente diventare prassi».
Veronica Ulivieri