Automobili a basse emissioni: l’UE risveglia i produttori
Grazie alla nuova legislazione adottata, lo scorso 25 luglio, dalla Commissione Europea, l’industria automobilistica ha ricevuto, dall’UE, un forte impulso ad aumentare gli investimenti nelle nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2 dalle future automobili, che entreranno sul mercato nei prossimi anni.
Nello specifico quello adottato dalla Commissione è il Regolamento di Esecuzione della norma approvata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo nel 2009, riguardante la definizione dei livelli di emissione di CO2 delle automobili. Il Regolamento permette finalmente l’attuazione della legge, in quanto stabilisce la procedura di approvazione e certificazione di tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica dalle autovetture.
Sul fronte finanziario e delle tempistiche, il Regolamento è stato approvato secondo una modalità che consenta alle aziende di conoscere, in tempo utile, le procedure di presentazione di tecnologie eco-innovative ed usufruire dei fondi previsti per il prossimo Programma Quadro dell’Unione Europea. Infatti, “Horizon 2020”, il framework finanziario europeo per la ricerca e l’innovazione, prevede lo stanziamento di ben 80 miliardi di Euro, parte dei quali saranno destinati proprio alle tecnologie e innovazioni per la salvaguardia dell’ambiente.
Il Regolamento, insieme alla norma di riferimento, rientrano infatti nella più ampia Strategia EU 2020. Le autovetture, da sole, sono responsabili per il 12% del totale delle emissioni di diossido di carbonio in Europa, contribuendo in maniera significativa all’aumento dell’effetto serra. La norma del 2009 prevede che le nuove automobili europee non emettano, in media, nell’atmosfera più di 130 grammi di CO2 per chilometro percorso, entro il 2015. Un target che dovrà essere raggiunto gradualmente nel corso dei prossimi anni: nel 2012 ogni nuova automobile immessa sul mercato dovrà essere dotata di una tecnologia tale da soddisfare almeno il 65% dello standard stabilito, per arrivare al 75% nel 2013, all’80% nel 2014 e al 100% nel 2015. E’ previsto anche un obiettivo di lungo periodo, ovviamente più ambizioso, ossia la costruzione, entro il 2020, di autovetture che emettano solamente 95 grammi di CO2 per chilometro percorso. I dettagli su come questo target dovrà essere raggiunto verranno definiti in una rivisitazione della norma non più tardi del 2013.
Per il momento invece, l’UE ha ben stabilito le penalità che dovranno pagare le aziende automobilistiche nel caso non rispettassero gli obiettivi al 2015. Se dal 2012 le emissioni di CO2 dalle automobili sforeranno il target richiesto, l’azienda produttrice dovrà pagare una multa per ogni macchina registrata: la somma corrisponde a 5 Euro per il primo grammo di CO2 in eccedenza, a 15 Euro per il secondo grammo in eccedenza, 25 Euro per il terzo e 95 Euro per i susseguenti grammi in eccedenza per chilometro. Mentre, a partire dal 2019, l’ammontare da pagare sarà di 95 Euro direttamente dal primo grammo di diossido di carbonio in eccedenza.
Il Regolamento approvato lo scorso 25 luglio dalla Commissione permette, dunque, alle aziende automobilistiche europee di presentare idee e brevetti eco-innovativi per non incorrere nelle penalità previste dalla legge. E’inoltre specificato che una tecnologia è ritenuta eco-innovativa se è nuova per il mercato e se contribuisce significativamente a ridurre le emissioni di CO2. La stessa tecnologia dovrebbe poi avere anche l’obiettivo di migliorare la propulsione del veicolo e i consumi di energia del congegno, senza compromettere la sicurezza del veicolo stesso. Questo significa, ad esempio, che pannelli solari che convertano la luce del sole in energia elettrica per il motore potrebbero potenzialmente qualificarsi come un’eco-innovazione…
Donatella Scatamacchia