Arduino e Nicole: il record mondiale di parapendio è una vittoria di coppia
Sicuramente una passione fuori dal comune quella che la coppia Arduino Persello e Nicole Fedele condividono fin dall’inizio della loro storia d’amore nel 2004. I due, infatti, oltre a essere marito e moglie sono anche piloti di parapendio. Entrambi friulani di Gemona (Udine), lui ha 45 anni ed è impiegato in un’impressa meccanica, lei ha 28 anni, traduttrice, ma è già nota come campionessa europea in carica e detentrice della coppa del mondo. A fine agosto sono riusciti ad avverare uno dei loro sogni più grandi stabilendo i nuovi record mondiali di volo in parapendio andata e ritorno. Hanno percorso rispettivamente 312 e 280 chilometri fino a tornare da dove erano partiti. Il decollo è avvenuto a Sorica, in Slovenia, a una settimana di distanza l’uno dall’altra, con un tracciato simile per entrambi che ha toccato il Monte Nero, la diga del Vajont, il fiume Piave, le Alpi Giulie, le montagne di Gemona, il lago di Cavazzo, la valle Agordina e le Dolomiti friulane. Arduino ha realizzato una quota massima di 2.933 metri e una velocità media di 34,5 km/h. Nicole si è innalzata fino a 2.942 metri, tenendo una media di 30 km/h. Entrambi hanno impiegato circa nove ore e mezzo per percorrere gli interi tragitti.
D) Ragazzi, volare ininterrottamente per quasi 10 ore: che cosa si prova?
R) Arduino: sembra incredibile, ma il tempo passa davvero molto in fretta! Volando per così tante ore gli attimi di rilassamento sono pochissimi e l’obiettivo è costantemente davanti agli occhi.
Nicole: indubbiamente è stressante a livello psico-fisico, ma anche molto appagante: quando l’energia ti permette di arrivare laddove altri non sono ancora arrivati, significa che ne è valso lo sforzo.
D) Qual è stato il primo pensiero dopo la conferma di aver stabilito un record mondiale?
R) A: ovviamente la gioia per aver realizzato qualcosa che nessuno al mondo ha fatto prima: spostare il limite ancora più in là nel volo di andata e ritorno è uno dei record più prestigiosi omologati dalla Federazione Aeronautica Internazionale. In questo sport, infatti, stabilire un record su un percorso andata e ritorno è tecnicamente più difficile rispetto ad uno di distanza libera, dove non c’è obbligo di tornare al punto di partenza.
N: sicuramente la soddisfazione per aver raggiunto un nuovo traguardo e la conferma che gli sforzi ,presto o tardi, vengono sempre ripagati.
D) Quale sarà la vostra prossima sfida?
R) A: conquistare il primato mondiale nella distanza in linea, decollando da un punto e arrivando il più lontano possibile. Il detentore di questo record maschile è un sudafricano che nel 2008 nella sua regione ha stabilito un primato di 502,2 km. Io lo tenterò fra ottobre e novembre prossimi nelle pianure della regione del Cearà in Brasile.
N: per me, riuscire ad abbattere la barriera dei 400km nelle pianure del Céara in Brasile significherebbe diventare la prima donna ad aver percorso una tale distanza. Finora soltanto 12 piloti al mondo sono riusciti a volare così lontano…
D) Cosa regala osservare il mondo dall’alto?
R) A: si prova un assoluto senso di pace, tutto sembra tranquillo e in armonia. In particolare, quando sorvolo le cime così imponenti e maestose delle Dolomiti, mi sento tanto piccolo e allo stesso tempo tanto fortunato a godere di queste meraviglie.
N: ogni volta che volo sulle montagne friulane – in particolare la zona della Carnia, dove ho iniziato - mi sembra di essere a casa, mi sento privilegiata rispetto a chi le guarda da un’altra prospettiva. In realtà, essendo nata e cresciuta in mezzo alle montagne, ho sempre amato e rispettato la natura. Anzi, probabilmente il parapendio mi ha affascinato fin da subito proprio per questo…
D) Come è nata la vostra passione per questo sport?
A: sin da piccolino ero attratto da tutto ciò che volava, disegnavo paracadutisti e aerei, costruivo modellini…
N: per me è stato un vero colpo di fulmine: avevo quasi 17 anni la prima volta che ho visto un parapendio e ne sono rimasta subito folgorata!
D) Arduino, cosa invidi di più agli uccelli?
R) La loro innata sensibilità al vento, i loro movimenti armoniosi e la fiducia che subito ci offrono quando anche per parecchio tempo volano a pochi metri di distanza dalla nostra vela.
D) Cos’hanno in comune la passione per il parapendio e l’ambiente?
R) A: natura e ambiente hanno un ruolo fondamentale in questo sport, noi ci conviviamo continuamente, ammirandoli e rispettandoli.
N: il nostro sport dipende dalla natura. Essendo un mezzo privo di motore, il parapendio sfrutta le correnti ascensionali generate dal riscaldamento solare per spostarsi e percorrere centinaia di chilometri.
D) Nicole, come si può vivere in armonia con il pianeta anche a terra?
R) Basta davvero poco: una passeggiata al parco, un’escursione in montagna, una gita al lago… Penso che solo apprezzando la natura, si possa imparare a portarle rispetto.
Daniela Falchero