Angela Finocchiaro: l’efficienza energetica è una cosa seria
Volto noto del piccolo e grande schermo, Angela Finocchiaro ci ha fatto ridere nei suoi numerosi film – ha vinto due volte il David di Donatello come migliore attrice non protagonista per La bestia nel cuore (2006) e Mio fratello è figlio unico (2007) – e nelle sue partecipazioni a fiction televisive nonché trasmissioni di cabaret, senza dimenticare gli spettacoli teatrali. Attualmente al cinema con Latin Lover della Comencini, Angela sarà anche testimonial di Klimahouse Toscana, la mostra-convegno per il risanamento e l’efficienza energetica in edilizia che avrà luogo dal 17 al 19 aprile 2015 alla Stazione Leopolda a Firenze.
D) Angela, lei farà da testimonial per Klimahouse Toscana, come è nata questa collaborazione?
R) Ora vivo in campagna, ma abbiamo deciso di avviare una ristrutturazione in Firenze centro. Nella nostra casa di campagna abbiamo una caldaia a legna che ci scalda in maniera molto efficiente, per alimentarla ci bastano i ceppi che recuperiamo per tenere pulito il bosco che abbiamo intorno. Ci troviamo molto bene, pertanto per questa ristrutturazione volevamo una soluzione energetica pari livello. I tecnici che lavoravano con noi ci hanno proposto questa cosa che io chiamo “mettere i cappottini dappertutto“. Non abbiamo ancora finito i lavori, ma siamo molto soddisfatti perché ci crediamo molto, ci sembra una buona soluzione per ridurre i consumi energetici e un po’ del nostro impatto sull’ambiente: dovremmo riuscire ad avere una temperatura più costante in casa, quindi usare meno la caldaia, e avere una maggiore ventilazione, quindi creare un microclima domestico più sano.
D) Com’è stata l’esperienza di ristrutturazione della sua casa?
R) Avendo un geometra che dirige i lavori e persone con le idee molto chiare che ci affiancano siamo molto tranquilli. A un certo punto devo dire che mi sono sentita un po’ accerchiata perché non pensavo mi “incappottassero” così tanto, ma mi fido perché penso che avrò una maggiore tranquillità sui consumi, un fattore cui prestiamo molta attenzione. Tant’è vero che siamo intervenuti anche sui vetri degli infissi. In campagna abbiamo installato un impianto fotovoltaico, ma qui in centro è più complicato per la questione dei tetti e per l’estetica degli edifici.
D) L’efficienza energetica può essere un argomento complicato per i non addetti ai lavori. È stato facile averci a che fare?
R) Sono molto curiosa rispetto a queste cose, per cui tutto quello che riesco a mettere in pratica nel piccolo a me piace farlo. Certo si potrebbe fare di più, quando leggi le notizie ti senti imbarazzato perché dovrebbero essere condotte scelte politiche importanti, ci vorrebbe un cambio fondamentale di cultura, di coscienza. La nostra eredità è il nostro pianeta, dovremmo pensare tutti di essere sulla stessa barca.
D) Ci sono delle buone abitudini che mette in atto a casa per risparmiare energia?
R) Ho deciso di passare alla macchina ibrida, che richiede un tipo di guida diverso, con un occhio attento ai consumi. In campagna poi è decisamente più facile assumere dei comportamenti sostenibili. Tutto l’umido, per esempio, ha più senso per noi che facciamo l’orto, perché se ne ricava il compost, per concimare. Cerchiamo di rispettare l’ambiente in tante piccole azioni quotidiane che trasmettiamo ai nostri figli. Loro, a differenza nostra, sono nati nell’epoca della differenziata, hanno una coscienza diversa e, spero, un po’ più responsabile rispetto a noi, che invece buttavamo i rifiuti da un buchino del palazzo e pensavamo di essercene liberati completamente.
D) Lei vive da più di venti anni nel Mugello, in campagna. Com’è cambiata la sua vita lasciando Milano?
R) Sono molto legata a Milano, ma mi è piaciuto andare a vivere in campagna. I primi tempi ovviamente fai degli errori. Per esempio quando sono arrivata mi dissero “qui la terra è bassa” e pensai “boh, chissà cosa vorrà dire?”. Poi quando cominciai a fare l’orto capii cosa intendevano. Però per esempio non ho più ucciso nessun insetto o altro animaletto, perché ho cambiato il punto di vista. La natura mi restituisce sempre molto, dove abito ora per me è il mio paradiso.
D) Vivere in campagna ha cambiato quindi il suo rapporto con l’ambiente?
R) Sì, sono diventata più consapevole. Sebbene ci siano aspetti belli e brutti. Per esempio, quando un lupo mi ha mangiato diverse cosette, tipo capre e pecore, la “poesia della natura” non mi piaceva più così tanto, però ho cominciato a capire anche il punto di vista del lupo. Sicuramente mi ha dato tanto, il dentro e il fuori non esiste più. In città hai la mentalità del “mi vesto ed esco”, in campagna non esiste più questo confine: “adesso porto i bambini al parco”,“mi vesto e porto il cane a fare pipì”, in campagna non è così.
Daniela Falchero