Alice Ronchi, l’arte tra rettangoli arati e paesaggio artificiale
Divisa fra Milano e Amsterdam, Alice Ronchi è una giovane artista italiana emergente. Nata nel 1989 a Ponte dell’Olio e cresciuta in Brianza, Alice ha tenuto la sua prima personale presso la galleria di Francesca Minini, intitolata Colazione sull’erba, in cui ha raccontato la sua visione di paesaggio e territorio. Per tutto febbraio The Blank Bergamo Contemporary Art la segnala come artista del mese. A Greenews.info Alice spiega cosa ha voluto comunicare con la sua mostra e qual è il suo rapporto con l’ambiente.
D) Alice, spiegaci meglio cosa hai voluto esprimere nella tua mostra…
R) Un insieme. Questo era il mio obbiettivo: non creare una sequenza di lavori, bensì lavorare su un concetto di insieme progettando in principio le relazioni che lo avrebbero generato. La mostra aveva l’obiettivo di essere ciò che le singole parti, ciascun lavoro autonomo, non sarebbe mai potuta essere: un luogo. Così la mostra non è la somma delle parti, ma qualcos’altro generato dal dialogo tra di esse…
D) Da cosa nasce il tuo interesse per il paesaggio?
R) Dalla mia infanzia. Sono cresciuta nella provincia di Milano, non immersa nel verde ma con del verde attorno, per lo più sottoforma di rettangoli arati. Nipote di contadini, ho frequentato la natura come un parco giochi per tutta la vita e una volta a Milano ho continuato a farlo, con le strade, le piazze, le costruzioni. Continuavo a ritrovare la natura nascosta nelle cose artificiali e, sebbene con il mio lavoro non abbia mai voluto rappresentarla, mi sono ritrovata a raccontarla. Suppongo che ognuno di noi racconti ciò che conosce meglio.
D) Se dovessi darne una definizione come lo descriveresti?
R) Come un sistema di relazioni che si rivela agli occhi dello spettatore, in sintesi lo definirei complesso e generoso.
D) Cosa provi per la natura e l’ambiente?
R) Complicità e rispetto.
D) Fra gli elementi naturali, quale senti il più affine a te?
R) Riferendomi ai 4 elementi, l’aria, perché in essa le relazioni si propagano.
D) Quale pensi sia il rapporto fra arte, natura e ambiente?
R) Penso esistano tanti diversi rapporti con la natura e l’ambiente quanti gli artisti che interagiscono con essi. Il rapporto con l’ambiente, inteso come spazio che ci definisce, lo chiamerei biunivoco, in quanto ogni individuo è in grado di influenzarlo anche in maniera diretta. In questi termini ogni tanto visualizzo le persone come suoi coinquilini, come se ci fosse un accordo, una complicità nella quale le leggi di causa ed effetto sono in vigore.
D) Quali sono i materiali che trovi più espressivi?
R) Tutti quelli colorati.
D) Hai realizzato delle opere site specific inserite nel paesaggio naturale?
R) In passato ho realizzato un playground in foam per animali che è stato temporaneamente collocato in un ampio terreno e rimosso perché il mio lavoro era di natura fotografica. Attualmente invece sto disegnando degli interventi pensati per stare: la collocazione sarà un giardino.
D) Quanto è importante l’ambiente nella tua vita quotidiana, quali sono i gesti quotidiani che compi per rispettarlo?
R) Vado a fargli visita, tutti i giorni. Questa è la mia forma di rispetto, l’attenzione e la gratitudine.
D) Pensi che un artista, in quanto personaggio pubblico, abbia il dovere di aiutare a costruire una coscienza ambientale?
R) Credo fortemente che un artista in quanto tale abbia una grande responsabilità ed è importante che ne sia consapevole. Tuttavia non gli attribuirei il ‘dovere’ di aiutare a costruire una coscienza ambientale, bensì il dovere, come ogni altro essere umano, di fare del proprio meglio, di dare il proprio contributo, qualsiasi cosa quel contributo rappresenti, niente di più e niente di meno.
Daniela Falchero