Agenda UE: le anticipazioni 2013. Protagonista la bicicletta
Ogni giorno su tutto il territorio dell’Unione Europea si spostano in bicicletta trentacinque milioni di cittadini. Eppure, fino ad ora, le istituzioni europee non hanno considerato il ciclismo come un mezzo di trasporto. Tuttavia, è notizia recente che la Commissione Turismo e Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato, contro ogni previsione, le linee guida essenziali relative alle infrastrutture presenti sul territorio UE. Il documento contiene una assoluta novità. Per la prima volta, infatti, gli Eurodeputati hanno deciso di includere la bicicletta all’interno della Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T), aprendo così la porta a miliardi di euro in investimenti a favore di questo mezzo. TEN-T è un settore d’intervento comunitario incentrato sul sostegno finanziario e lo sviluppo di infrastrutture considerate di importanza strategica per l’Unione Europea. Tra il 2007 e il 2013 alle due ruote “verdi” è stato assegnato solo lo 0,7% dei finanziamenti comunitari disponibili per il trasporto. Per il prossimo periodo finanziario (2014-2020), si parla invece di sei miliardi di euro, l’equivalente del 10% di questi fondi UE.
La decisione arriva dopo quasi un anno di intense campagne condotte strenuamente dalla Federazione Europea dei Ciclisti (ECF). “La nostra voce è stata ascoltata” ha commentato Bernhard Ensink, Segretario Generale dell’ECF, che ha aggiunto: “Se così non fosse stato, i grandi progetti infrastrutturali avrebbero ignorato i bisogni dei ciclisti”.
Quello che si richiede, tuttavia, non è solo l’allocazione di risorse ma anche la sinergia con altre politiche, come per esempio il turismo. A questo proposito si fa riferimento a EuroVelo, un progetto della Federazione europea dei ciclisti avviato nel 1995 e nato per sviluppare una rete di piste ciclabili di alta qualità che si snodano lungo l’intero Continente. Una rete utilizzabile dai cittadini per effettuare spostamenti quotidiani, così come da parte di cicloturisti su lunghe distanze. EuroVelo è composto da quattordici rotte, per un totale di oltre 70.000 km, di cui circa 45.000 km sono già operativi. Lo sviluppo e il funzionamento dei percorsi vengono effettuati dai governi nazionali, regionali e locali, fornitori di servizi commerciali e organizzazioni non governative in tutti i paesi europei.
Per ciò che riguarda i benefici ambientali, EuroVelo costituisce un enorme passo in avanti nella promozione dell’uso della bicicletta per un turismo sostenibile. Se poi si considera che la bici si sposa naturalmente con mezzi di trasporto come il treno, il traghetto o il bus, si vede chiaramente come verrebbe indotto un maggiore utilizzo del trasporto pubblico a scapito dell’auto privata o dell’aereo. Senza contare i benefici economici. Si stima, infatti, che entro il 2020 il ciclo-turismo potrebbe portare qualcosa come 21.5 miliardi di euro all’anno all’economia europea.
Il testo dovrà passare ora il voto dell’intero Parlamento prima che i dettagli vengano discussi e negoziati con gli Stati membri in seno al Consiglio dell’Unione Europea entro il prossimo anno.
Questa buona notizia chiude i lavori del Parlamento Europeo prima della pausa natalizia. A gennaio, gli Eurodeputati dovranno affrontare nella Sessione Plenaria, che si terrà dal 14 al 17, questioni legate in particolar modo alla pesca. Saranno chiamati, infatti, a votare il Piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco del Mar Baltico e per le attività ad essi legate. Discuteranno, inoltre, di sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo.
Tuttavia, l’argomento che, anche nel nuovo anno, infuocherà i dibattiti legati ai temi ambientali in seno all’UE sarà la riforma, ancora incompiuta, della Politica Agricola Comune (PAC). Dal Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro arrivano dettagli su quella che sembra essere una battaglia senza fine. Il Presidente ha confermato che la Commissione, i prossimi 23 e 24 gennaio, voterà la riforma della PAC con gli emendamenti migliorativi apportatati alla proposta della Commissione. Si pronuncerà quindi a favore del greening mantenendo però un 30% di aiuti diretti agganciati al primo pilastro della PAC. “Siamo entrati nella fase più delicata e complessa del processo di riforma – ha dichiarato De Castro nel corso della presentazione del Rapporto sulle attività del terzo anno di legislatura – I mesi che ci attendono da qui alla fine della legislatura, rappresentano un momento chiave non solo per le risposte che la PAC saprà dare ai cittadini e agli agricoltori europei, ma anche riguardo alla stessa possibilità di concludere il negoziato entro i tempi previsti”.
Da precisare che l’eventuale approvazione degli emendamenti non coincide comunque con il voto finale, per il quale si continua ad attendere l’esito dei negoziati sulle risorse soprattutto sul fronte politico, che coinvolgerà i Governi nazionali e quindi il Consiglio UE. Il quale, il 21 dicembre, ha iniziato i negoziati con Parlamento e Commissione per l’adozione di un nuovo Regolamento per un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e per altre informazioni a livello nazionale e dell’Unione in materia di cambiamenti climatici, che sostituirà l’attuale meccanismo di controllo. L’obiettivo è quello di migliorare il quadro di monitoraggio e di reporting all’interno dell’Unione Europea.
La Commissione Europea in questi ultimi giorni del 2012 ha invece lanciato una Consultazione pubblica, aperta fino al 20 marzo 2013, sugli sviluppi futuri dei combustibili fossili non convenzionali, come il gas di scisto. L’Esecutivo di Bruxelles intende proporre nel 2013 un quadro per gestire i rischi legati a queste attività, eliminare le lacune a livello regolamentare garantendo il massimo livello di chiarezza giuridica per operatori di mercato e cittadini.
Infine, dopo l’entrata in vigore della nuova Direttiva sui combustibili per uso marittimo, entro il 18 giugno 2014, gli Stati membri dovranno modificare la legislazione in vigore per allinearla alle regole UE. A partire dal 2015 dovranno poi garantire che le navi utilizzino combustibili con un tenore di zolfo non superiore allo 0,10% nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, compreso il Canale della Manica. Mentre a partire dal 2020 le imbarcazioni che operano in tutte le altre zone marittime europee dovranno utilizzare combustibili con un tenore di zolfo inferiore allo 0,50%.
Beatrice Credi