A caccia di talenti. Intervista a Chiara Beria d’Argentine
Donna, cronista, orgogliosa di fare questo mestiere. Una professione che è la sua natura: cacciatrice di storie, autrice di inchieste che l’hanno portata a colloquio con leader mondiali del calibro di Margaret Thatcher, a realizzare una delle poche interviste della tv italiana a Giovanni Falcone. Chiara Beria d’Argentine, giornalista ed ex direttrice della carta stampata di periodici e quotidiani, oggi esce per Mondadori con un libro, “Di Profilo, storie di italiani lontano dai riflettori“. La raccolta dei ritratti di 61 personaggi, pubblicati sul La Stampa tra ottobre 2009 e dicembre 2010. Un’antologia umana che è un po’ il saggio della nostra società migliore, e che sentiamo affine ai nostri Campioni d’Italia di Greenews.info, in quanto non dimentica figure magari meno note, ma assai carismatiche, impegnate in professioni del tutto nuove, come i green jobs.
D) Chiara, quale delle sue “istantanee” è dedicata a personalità che hanno a che fare con l’ecologia?
R) Senz’altro quella su Stefano De Benedetti, un atleta vero, di straordinaria bravura, uno che sul Monte Bianco ci va con le sue gambe, non in elicottero. A un certo punto ha deciso di fare l’imprenditore nel settore dei parchi eolici offshore. Ma a differenza di molti, non è uno che parli a vanvera di “green”.
D) Lei è sempre stata sostenitrice delle campagne dei Verdi. Non è vero?
R) Sì. Mi sono occupata dei movimenti italiani che portavano avanti istanze ambientaliste sin dagli anni ’70. In tempi “non sospetti”. Prima ancora che i partiti omonimi venissero fondati. Ho avuto stretti colloqui con i padri del verde italiano, da Antonio Cederna a Fulco Pratesi. Sono molto legata a quella generazione.
D) E più avanti?
R) In generale posso dire che il tema mi stia molto a cuore. Laddove intravedo un talento nel settore, cerco di farlo crescere. E’ stato il caso di Cristina Gabetti, una mia scoperta, introdotta in Cairo Editore. Da lì è partita la fortuna che l’ha portata poi a Striscia la Notizia. Cito ancora tre nomi. Non stanno nel libro, ma sono usciti nella rubrica che curo per La Stampa. Stefano Casertano, giovanissimo professore italiano, economista a Potsdam a Berlino, esperto conoscitore del settore delle rinnovabili. L’ho intervistato sulla questione del fotovoltaico e degli incentivi su cui il Governo ha brutalmente tagliato. E ancora Franco Maria Ricci, editore, designer e collezionista d’arte parmigiano, che a partire dal 2005 si è dedicato alla costruzione di un maestoso labirinto di bamboo in campagna. E la gardener Susanna Magistretti, che ha utilizzato le sue competenze nel giardinaggio per dedicarsi ad importanti attività nel sociale.
D) Di questi tempi, i giornali sono pieni di scandali, dalla politica al calcio. Da cronista, qual è per lei lo scempio naturalistico che più merita di essere raccontato?
R) L’immondizia di Napoli. La vergogna dell’Italia e degli italiani. Anche se io vivo a Milano, non posso voltare la schiena. Lì ci vorrebbe una donna con poteri assoluti. E’ una questione che mi segna molto. Credo di aver scelto di fare il mio mestiere dopo aver visto un film, quand’ero molto piccola, che parlava anche di questo problema: “Le mani sulla città” di Francesco Rosi.
D) Da cittadina del capoluogo lombardo, faccia un appello “verde” al nuovo sindaco Pisapia…
R) Ne faccio volentieri più di uno. Chiudere finalmente il centro alle auto, perché l’inquinamento sta diventando inaccettabile. I commercianti che ora protestano perchè il turismo sparirà, si convincano che hanno uno sguardo miope: l’aria è davvero irrespirabile. Ci eravamo espressi in un referendum sulla questione, ma è stato completamente disatteso. Poi, potenziare i mezzi pubblici, aumentare le piste ciclabili e incrementare il verde!
Letizia Tortello