Neri Marcorè, ma che “ficus”!
Attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo, cantante, gli mancano giusto i titoli di tronista e presentatore dei tg, poi l’intero spettro delle professioni dello spettacolo gli appartiene. Peccato che non esista un Telegatto per l’ecologia: Neri Marcorè, uno dei volti e delle voci più versatili della comicità italiana, potrebbe candidarsi e forse lo vincerebbe a mani basse.
Chiacchierare con lui al telefono di natura e attenzione per l’ambiente è una vera soddisfazione. Dal risparmio energetico alla raccolta differenziata, dall’amore per il verde alla mobilità, non c’è argomento in cui il mattatore si tradisca. Fa tutto, ma proprio tutto quel che un cittadino modello dovrebbe fare. Ci pare un po’ troppo santerellino, ma perché mai non dovremmo credergli? Cominciamo per ordine.
D) Nella sua vita quotidiana quali sono i gesti di attenzione per l’ambiente?
R) Il condominio in cui vivo a Roma si alimenta con il fotovoltaico, il tetto è stato ricoperto di pannelli solari. Più in generale, nella vita di tutti i giorni, in famiglia, mettiamo molta cura nella scelta dei detersivi, facciamo attenzione a non sprecare, a differenziare i rifiuti e a non tenere aperta troppo a lungo l’acqua del rubinetto quando ci laviamo i denti o facciamo la doccia.
D) Lei vive a Roma, ma è nato nelle Marche, a Porto Sant’Elpidio. Le manca la campagna?
R) Sì. Soffro un po’ a vivere in città. Sto bene ovunque, basta che non ci sia il cemento. Sotto questo profilo la Capitale è ‘na tragedia. Può migliorare molto, soprattutto nella pulizia. Sono appena stato in viaggio in Francia, lì sono più vigili e severi. Mi è addirittura venuta voglia di comprare una bicicletta, in Francia. A Roma se ce provi te stirano.
D) La città ideale?
R) In generale, meglio realtà cittadine di medie dimensioni. C’è molta più attenzione per la natura, la qualità della vita è nettamente superiore e si raggiungono ritmi più consoni all’essere umano. Certo, dalle mie parti, a Macerata, a Fermo…lì si che si sta bene, e si vive mediamente più a lungo.
D) Quanti gradi in casa sua in inverno?
R) Nella media, 21 di giorno, 17 di notte. Patisco soffocare dal caldo e la sensazione dell’aria secca. E poi ho l’impressione che più ti abitui alle alte temperature, più soffri il freddo.
D) Un gesto di poco rispetto per l’ambiente che proprio non sopporta?
R) Chi getta i mozziconi di sigaretta a terra, chi butta i rifiuti, la plastica, le cartacce, le lattine per strada. E’ un atteggiamento da incivili. In città ci sono cassonetti ogni 100 metri. Che gli costa? Lo stesso vale quando si fanno picnic in montagna o in campagna. Bisognerebbe sempre adottare la regola di lasciare i posti in cui si va come li si trova all’arrivo. Devo dire, ancora una volta, che gli stranieri di Francia, Germania, non parliamo di Austria e Svizzera, hanno atteggiamenti più virtuosi e civili dei nostri.
D) In percentuale quanto usa la bici, l’auto, il treno, l’aereo, il bus?
R) Non farei una percentuale. Come dicevo in bici a Roma è praticamente impossibile andare. E’ una città a rischio, il Comune dovrebbe predisporre molte più piste ciclabili. Adoro andare in moto, ho una Bmw 650, colore giallo e nero. Per spostamenti lunghi preferisco nell’ordine:il treno, perché puoi leggere, riposarti, non concentrarti sulla guida, poi l’aereo, anche se con l’alta velocità da Roma a Milano si fa prima, infine la macchina. Ho una monovolume, un carrozzone, ma con tre figli come si fa?
D) Se la nominassero Ministro dell’Ambiente, quali sarebbero le sue prime riforme?
R) Incentivare ogni forma di energia pulita (sole, geotermia ecc.), per usare sempre meno il petrolio. Sul nucleare non investirei un soldo. Quale politico sarebbe capace di rispondere alle proteste per la costruzione di una centrale nel proprio collegio d’elezione? Il nucleare lo vogliono in tanti, poi se glielo piazzano dietro casa, o anche a 20 o 50 chilometri, iniziano le proteste. Si potrebbero sfruttare meglio altre risorse, senza ritornare, come si sta facendo, a questa forma insicura di produzione dell’energia. Noto però che spesso le battaglie in difesa dell’ambiente sono strumentali. Grandi polveroni e poi, quando fa comodo, non ci si fa problemi a cementificare interi pezzi d’Italia.
D) E se fosse assessore al Comune di Roma?
R) Implementerei la rete metropolitana. A Londra o a Parigi, dove c’è una fermata ogni 500 metri, è facile ridurre il trasporto su gomma. Darei anche un bell’incentivo alla filiera corta: il prodotto dovrebbe essere coltivato e mangiato sul territorio, senza fare troppi giri.
D) Se si reincarnasse in un animale, chi vorrebbe essere?
R) Un bradipo. Certe volte sono moooltooo leeentooooo. Scherzo. In effetti non sono un pigro, ma nemmeno un frenetico. Diciamo che il bradipo è più un’aspirazione.
D) E se diventasse una pianta?
R) Un ficus. Che appena lo pronunci, è già un bel complimento. “Che fa quello? E’ un ficus”. Non male, no?
Letizia Tortello