Undicesimo: non sprecare!
Dodici storie controcorrente, dodici esempi virtuosi, dodici dimostrazioni viventi del fatto che un altro modo di stare in questa società è possibile. Sono quelli scelti e descritti da Antonio Galdo nel suo libro dal titolo “Non sprecare”.
“Siamo diventati tutti spreconi. Terribilmente spreconi. Per i motivi più svariati: abitudine, indifferenza, distrazione. O anche miopia e vizio. Viviamo con l’orologio sincronizzato nel tempo della società «usa e getta» e siamo ossessionati da uno stile, ormai diventato naturale, che si traduce nella cancellazione della parola sobrietà, considerata fuori moda, e nello sperpero di cose tangibili e, fatto ben più grave, di beni immateriali. I più importanti, quelli che non hanno prezzo, non si trovano sul mercato, eppure ci appartengono come parte integrante della persona umana. La vita (e il suo dopo, cioè la morte), la salute, la bellezza, il tempo, le parole, il talento. Di fronte allo spreco, alziamo le mani. Ci arrendiamo.”
E invece dovremmo lottare, ci dice Galdo, cercare di tener fede a questo nuovo comandamento che i tempi moderni ci impongono. Per farlo non sono necessarie grandi rivoluzioni: ci sono persone (come quelle intervistate nel libro) che hanno fatto piccole scelte di vita quotidiana o che, semplicemente, si sono fermate a riflettere e hanno trovato il modo di migliorare un servizio, una situazione. Sono i pionieri di un nuovo stile di vita: c’è il professore un universitario che ha fondato la catena Last minute food, ci sono Aldo e Maria che hanno adottato una bimba problematica figlia di un aborto, ci sono le ragazze anoressiche che lottano per riappropriarsi del gusto del cibo e della dignità e i ragazzi di Casa Acmos che vivono mettendo tutto quello che guadagnano in comune con gli altri, c’è il figlio di Roberto Cavalli, viticultore che ha rifiutato l’ostentazione di opulenza del padre per rifugiarsi in una tenuta in Toscana.
Persone comuni ma eccezionali. Che hanno riscoperto il significato della parola sobrietà e ne hanno fatto un’abitudine quotidiana, in un mondo dove “nessuno educa più alla moderazione, alla conquista delle cose, a non confondere il desiderio con il capriccio”. Per scrivere questo libro Galdo si è documentato a fondo, andando a vedere che cosa accade nei regni del benessere, Europa, America e Cina: “e mi sono convinto che per il momento, la lotta contro lo spreco dell’uomo contemporaneo, del suo più diffuso peccato, in senso etimologico prima che religioso, è affidata solo allo sforzo di alcune minoranze. Magari anche di singole persone, forti e coraggiose. Sono coloro che invocano e praticano il dittico Non sprecare. E siamo noi che prima o poi, dovremo riconoscerlo come l’undicesimo comandamento scolpito in testa. Indispensabile per coltivare un nuovo stile di vita”.
Letto il libro, per tutti coloro che ne faranno tesoro e vorranno essere quotidianamente informati, segnaliamo il sito omonimo Non sprecate.it, raccolta di notizie da tutto il mondo sui nuovi modi di vivere, sui cambiamenti epocali nei consumi, nell’economia, nella società.
Elena Marcon
In collaborazione con La Bottega dei Libri, Torino