Quel mazzolin di fiori…nel cocktail!
Sarebbe il caso di non dirlo troppo forte, ma pare che la bella stagione sia finalmente arrivata. L’aria è mite, il cielo terso e il sole tramonta tardi, tutti elementi che ci spingono a non correre a rintanarci in casa appena usciti dal lavoro ma, al contrario, ad attardarci a bere un aperitivo con gli amici e fare quattro chiacchiere all’aria aperta.
Ma quali sono le ultime tendenze in materia di cocktail?
Quest’anno i barman mettono in soffitta negroni e gin tonic e sembrano orientarsi su proposte a tema con la stagione primaverile. E’ così che i fiori e le piante aromatiche divengono protagonisti. Da tempo se ne conoscono le innumerevoli virtù e molte sono le proposte in cucina ma tranne qualche rara eccezione per ciò che riguarda la menta, il terreno dei cocktail bar è pressoché vergine in tale materia e tutto da sperimentare.
Molto apprezzato, oltre che per le proprietà antisettiche, astringenti e afrodisiache, per la sua bellezza è il fiore di ibisco con cui il barman Andrea Menardi del Castore Lounge Bar & Restaurant, ha creato il Wild New One: un’esplosione di gusto ottenuta unendo alla vodka, lo sciroppo di ibisco selvatico e l’acqua tonica, accompagnandoli a un fiore di wild hibiscus come decorazione; oppure il Pink Lady, creazione del barman Paolo Maria Viganò, fresca bevanda che si ottiene unendo gin e triple sec al succo di limone e allo sciroppo di fiori d’ibisco, servito in coppa cocktail doppia all’interno della quale viene immerso il sontuoso fiore di ibisco.
Dalla Francia fa capolino la rivisitazione del Kir, famoso cocktail d’altri tempi, moderatamente alcolico, composto da vino bianco o Champagne e cassis (liquore di ribes), nella variante floreale a cui si aggiungono due cucchiai di sciroppo di rose e si guarnisce il tutto con un bocciolo o petali di rosa commestibili.
A Lucca lo chef del ristorante Nana Banana, Andrea Querzolo, frulla ghiaccio, begonie, succo d’arancia, melone, ananas e zucchero di canna, ottenendo un dissetante aperitivo analcolico adatto anche ai più piccini.
E il “Mollito“? È un gioco di parole tra “Molli”, il soprannome dell’inventore Marco Molinari, e “Mojito”, il cugino cubano del cocktail savonese che sostituisce alla menta il più “vicino” basilico. Zucchero di canna bianco, lime, soda, basilico, ghiaccio, sambuca e in meno di due minuti, con l’aiuto di un pestello per massaggiare le foglie, ecco la rivisitazione nostrana del cocktail più gettonato nelle estati degli ultimi anni.
Per finire non si può non citare l’aperitivo pomeridiano ispirato dal designer Marcel Wanders in cui spicca la presenza del gin Bombay Sapphire aromatizzato con infuso di rosmarino e gli aromi di frutti di bosco che emergono dal frullato di una manciata di lamponi.
Nuovi sapori, dunque, e un diverso modo di bere. Per inaugurare la bella stagione, cambiate gusti e sperimentate il flower power, a partire dall’ora dell’aperitivo.
Elena Marcon