Quattro zampe in tribunale. Storie di animali (e uomini) alle prese con la legge
“Negli ultimi venti anni circa, a partire dalla storica legge 281/1991, che ha sancito la tutela dei gatti liberi e il diritto alla vita dei cani senza famiglia (che in precedenza, una volta accalappiati, venivano soppressi dopo pochi giorni) sono state approvate in Italia svariate leggi che mirano a tutelare (parzialmente gli animali), con un’attenzione particolare per quelli domestici. Tutte, dalla già citata 281/1991 alla più recente 189/2004, sono perfettibili o criticabili, tuttavia tutte hanno tenuto conto della crescente sensibilità dell’opinione pubblica per la tutela degli animali e della pressione del sempre più esteso movimento animalista”.
Partendo da questa constatazione , Edgar Meyer, giornalista, presidente di Gaia Animali & Ambiente Onlus, portavoce di Diamoci la Zampa, ed ex responsabile dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano, e Claudia Taccani, avvocato del foro di Milano e coordinatrice di Gaia Lex (centro di azione giuridica dell’omonima associazione) hanno scritto, a quattro mani, un’ interessante libretto: Quattro zampe in tribunale. Storie di animali (e uomini) alle prese con la legge (Stampa Alternativa, €13,00), che racconta le vicissitudini giuridiche di cani, gatti, uccelli e conigli da un capo all’altro del Belpaese.
“E’ un fatto certo che gli animali domestici in Italia sono in costante crescita: oltre 8 milioni di gatti e 7 milioni di cani vivono nelle nostre famiglie. Senza contare altri 30 milioni di uccelli, criceti, cavie, conigli, pesci, animali esotici. Fanno parte della nostra vita. Vanno considerati, a tutti gli effetti, cittadini dei nostri Comuni. Condividono con noi la loro esistenza. Ci fanno compagnia, ci regalano gioia, affetto, calore, ma sempre più spesso, considerata la crescente intolleranza tra gli uomini, anche loro vengono coinvolti nelle nostre beghe, finendo talvolta, inconsapevolmente, nei nostri litigi e nelle aule dei tribunali. Accade sempre più spesso: in tutta Italia sono centinaia, ogni anno, le cause legate agli amici di zampa, ala e pinna”, scrivono gli autori, supportati dalla densa prefazione di Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute, che sta conducendo una storica battaglia per i diritti animali.
Quattro zampe in tribunale riporta, nella sua prima parte, una serie di casi veri, raccontati in maniera veloce, discorsiva e giornalistica. Di ognuno, al termine, è stata inserita una spiegazione normativa, puntuale ma semplice, senza troppi tecnicismi. La scelta dei casi da trattare è stata condotta sulla base di quelli più eclatanti e delle sentenze che hanno fatto giurisprudenza: condanne a bracconieri, multe a maltrattatori di gatti, liti condominiali per cani che abbaiano, litigi con amministratori di condominio per mici randagi da accudire, guerre tra ex-coniugi che si contendono l’amato batuffolo, animali sfrattati, vicini di casa che per un cane o gatto o coniglio si fanno dispetti da anni, tutto ciò insomma, che può essere utile al lettore comune.
Nella seconda (e terza) parte, invece, è raccontata parte dell’esperienza compiuta nei cinque anni di gestione dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano e con Gaia Lex, lo strumento legale dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, fondata da Meyer e dalla Taccani e messo a disposizione dei cittadini che vogliono far rispettare i diritti degli animali e della salvaguardia dell’ambiente.
Come difendersi da un vicino che vuole che ci “liberiamo” del cane che gli dà fastidio? Come rispondere all’amministratore di condominio che non vuole che si dia da mangiare ai gatti randagi? Come denunciare chi maltratta o uccide un animale?
“In questo libro speriamo si possano trovare alcune risposte”, scrivono i due autori, “Gandhi diceva che il grado di civiltà di un popolo si può misurare anche da come questo tratta i suoi animali. In Italia abbiamo alcune buone leggi che vanno fatte conoscere e, soprattutto, fatte rispettare. I nostri fratelli minori, come li chiamava San Francesco, hanno diritti precisi e, sempre più, avvocati sensibili, come quelli di Gaia Lex, vogliono che siano onorati. Per far fare un passo avanti al grado di civiltà del nostro Paese”.
Elena Marcon