Pratiche di Sostenibilità: la formazione ambientale online per le scuole e gli enti locali
Uno degli obiettivi più importanti perché si sviluppi sempre più una cultura orientata all’eco-sostenibilità è la sensibilizzazione capillare ai temi ambientali. Su questo principio fondamentale si basa Pratiche di Sostenibilità, un progetto realizzato da Kyoto Club, con il supporto del Ministero dell’Ambiente. È rivolto a Enti locali e scuole (medie inferiori e superiori) di tutta Italia con l’intento di diffondere i temi principali della sostenibilità ambientale, attraverso la divulgazione di buone pratiche già realizzate sul territorio.
Come ci spiega Roberto Calabresi, responsabile del progetto, Pratiche di Sostenibilità “è stato concepito come naturale prosecuzione delle attività svolte con il progetto CRES-Climaresilienti, che ha interessato circa 300 scuole e 600 enti locali distribuiti sul territorio nazionale. Ha riscosso grande successo, ma ha evidenziato alcune problematiche logistiche nel raggiungere e coinvolgere gli utenti, principalmente a causa dell’orografia difficile del territorio italiano e dei sistemi di trasporto pubblico poco efficaci. Questo è uno dei principali motivi per cui abbiamo scelto per Pratiche di Sostenibilità una metodologia formativa e informativa esclusivamente digitale”.
La struttura del progetto, infatti, prevede un percorso gratuito informativo/divulgativo sullo sviluppo sostenibile realizzato interamente sul web e modulato su seminari di un’ora (webinar) a cadenza settimanale. “L’obiettivo dei webinar – spiega Calabresi – rientra a pieno titolo nella mission che Kyoto Club si è data al momento della sua costituzione: la sostenibilità e il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas serra dettati dal protocollo di Kyoto a cui l’Italia ha aderito, insieme agli ulteriori obiettivi indicati dalla comunità europea e internazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici”.
Ogni settimana vengono organizzati incontri trasmessi in streaming e fruibili tramite una piattaforma che consente la partecipazione di più relatori in simultanea e fino a 100 utenti connessi. Questi ultimi hanno la possibilità di visualizzare sul proprio schermo sia la presentazione sia il relatore collegato con videocamera e ascoltarne l’intervento. L’interazione con il relatore avviene tramite chat, gli utenti possono rivolgergli delle domande e ottenere le risposte in tempo reale. I webinar vengono registrati e raccolti in un archivio sul sito di Kyoto Club, dove sono messi a disposizione insieme ai materiali di presentazione.
Il percorso, iniziato il 9 gennaio con il primo appuntamento introduttivo, parte con argomenti generali come la sostenibilità ambientale e il fenomeno dei cambiamenti climatici, per passare poi ai programmi e alle strategie messe in campo dalla comunità europea e nazionale per contrastare questi fenomeni. A seguire saranno approfonditi i vari aspetti della sostenibilità in diversi settori: dalla mobilità all’efficienza energetica negli edifici, dall’adozione di fonti rinnovabili agli interventi di adattamento nel territorio. Per i tecnici degli Enti locali i focus portano a illustrare un PAES, mentre per le scuole, alla fine del percorso, sarà fatto il punto sull’audit energetico dell’edificio e sugli interventi di risparmio ed efficienza energetica fattibili in una scuola.
“L’uso del webinar è vantaggioso per la diffusione di qualsiasi tematica” spiega Roberto Calabresi “ma per il settore ambientale in particolare ci sono degli aspetti che lo valorizzano maggiormente. Si riducono le emissioni di inquinanti e gas clima-alteranti perché si limitano gli spostamenti, il che porta anche a un maggior risparmio sia di denaro sia di tempo. È estremamente facile e comodo partecipare anche per quegli enti locali e scuole che si trovano in aree meno servite da mezzi pubblici. Infine, il webinar si dimostra più fruibile ed efficace rispetto a una sessione tradizionale: in genere l’attenzione dei partecipanti a un incontro cala dopo circa 10 minuti dall’inizio delle attività. Con questa modalità è possibile spezzare in più fasi il programma, registrando e archiviando i singoli moduli per una successiva visualizzazione”.
Daniela Falchero